20 - Conversazioni

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Per un po' parlammo di cose di poca importanza. Il mio portatile che non funzionava, quello che avevo fatto durante il fine settimana. Banalità, finché non chiesi: quanti anni hai?

Lui rispose dicendomi la sua età senza remora alcuna. Era più grande di me. Quattordici anni ci dividevano. Avrebbe potuto essere un problema, forse per la me che non lo conosceva ancora lo sarebbe stato, per la nuova donna che stava sbocciando invece la sua maturità non faceva che renderlo più affascinante.

Non dimostro la mia vera età, gli scrissi. Se non te l'avessi detta anche se ci incontrassimo non saresti in grado di stabilirla. 

Io parlavo a vanvera, lui invece mi leggeva. 

Vuoi incontrarmi? Quanto vuoi incontrarmi? E' questo il tuo desiderio?

I miei veri desideri non li avrei ammessi neanche sotto tortura. 

Un giorno ti verrò a cercare, ti guarderò da lontano ma non te lo dirò, né mi lascerò riconoscere. Gli scrissi.

Sarebbe anche stata una cosa possibile quella che proponevo. Io lo avevo visto, in video ma sapevo com'era fatto, sapevo in che città viveva, sapevo che lavoro faceva. Lui al contrario di me sapeva solo che ero troia e cagna. 

Mister X non raccolse la mai provocazione. Non lo faceva quasi mai del resto. Lasciava che io cuocessi nel mio stesso brodo. 

Sono il maestro che ti sta insegnando. Scrisse. Hai scritto il profilo di Mia Cagna che è un pezzo meraviglioso. Mi ha commosso leggerlo. 

Una lode da parte sua era il miglior premio che io potessi ricevere. Volevo che lui mi insegnasse a scrivere, volevo ancora di più che lui mi insegnasse a vivere perché scrivere e vivere sono le facce della stessa medaglia. 

Gli domandai il suo parere su scritti di altre autrici di wattpad e anche altre. Valuti te stessa con il confronto. Mi scrisse. Era vero. Lo facevo. Come avrei fatto altrimenti a dare un valore al mio lavoro? La mia testa da economista e l'impostazione scolastica, mi aveva insegnato che un valore assoluto fine a se stesso non ha rilevanza, solo nel confronto con altro può acquisirne. Mi spiego meglio. In economia il risultato economico di un'azienda come valore assoluto dice ben poco dell'azienda. E' solo nella comparazione con le società dello stesso settore o la sua evoluzione nel tempo che fornisce informazioni. Dire la ditta ha prodotto dieci non è un'informazione. Dire ha prodotto dieci di più dello scorso anno, o ha prodotto dieci di più della migliore del settore è un genere di informazione molto più completo. 

Quando si parla di persone però i ragionamenti economici sono lontani anni luce. Gli uomini e le donne hanno un valore inestimabile in quanto tale e non è né di più, né di meno di altri. Ognuno è solo se stesso con i suoi pregi e i suoi difetti. Questo però a quel tempo non lo sapevo. Mi veniva naturale la comparazione, senza che ci fosse un comando esplicito al riguardo al cervello. Accadeva e basta e non avevo alcuna idea di come potesse essere in maniera differente. 

Non chiedo lo sai, quando vuoi mi parlerai di te. Scrisse un giorno.

Aveva ragione. Non gli avevo detto assolutamente nulla di me e questo mi sembrò alquanto ridicolo. Quel giorno gli riversai addosso molti dettagli della mia vita, del mio essere e anche cose molto personali. Lo feci senza neanche rendermene conto, almeno io. Lui ero attento ad ogni parola che scrivevo. 

Io chattavo con Mister X e mio marito? Lui viaggiava, il giorno non era presente a casa e se fosse stato uno di quei consorti distratti, poco attenti e concentrati solo su se stessi, di niente si sarebbe accorto. 


Mio marito non era quel marito. Avevamo condiviso tutto fino a qualche giorno prima, non si poteva cancellarlo in un battito di ciglia. Una mattina mi fece trovare un piatto a terra con dell'acqua e mi disse di bere come una cagna. Il gelo mi arrivò nelle vene. Lui sa. Scrissi a Mister X. Non so se posso vivere così.


Nella mia testa il senso di colpa per il fatto di tradire l'uomo che amavo mi rendeva tutto un atroce tormento. Non era così. Nascondevo la mia incapacità di affrontare me stessa dietro la ben più nobile scusa del non voler tradire. In realtà se mio marito non avesse capito che io continuavo a scrivere a Mister X avrei proseguito a farlo chissà per quanto tempo. Invece lui sapeva.


Che uno sconosciuto, qualcuno di distante, di lontano da me e dalla mia vita mi avesse vista per quello che ero riuscivo ad accettarlo con fatica, ma che lo facesse chi divideva la vita con me mi lacerava. Di tutto ciò non ero consapevole a quel tempo. Per me era solo il senso di colpa per la menzogna ad essere il mio sbaglio.


Cercavo rassicurazioni da Mister X o volevo altro? Sapevo che le risposte di lui non erano mai banali, mi spiazzavano sempre, arrivavano al cuore pulsante della mia femminilità come se in me lui fosse a casa sua da sempre.

Sarebbe bello vederti bere da quel piatto. Scrisse e io mi eccitai.

Sei fradicia. Proseguì lasciandomi senza fiato. Non era una domanda la sua. Sapeva. Come faceva a sapere a distanza ogni singola reazione del mio corpo? Era impossibile eppure accadeva, non una volta per caso, accadeva ogni volta. 


Non avevo mai utilizzato i social. Wattpad era il mio primo esperimento sociale e solo perché collegato alla passione della scrittura. Ero convinta che la vita virtuale fosse molto meno del reale e per certi versi era così, ma ero stata superficiale anche in questo. 

Ero convinta che nel virtuale si potesse impersonare il personaggio che si voleva. Scoprii in quel periodo che il fardello e la bellezza di quella che è la nostra anima la portiamo sempre con noi.

 L'approssimazione, la fretta, l'aridità di chi ti contatta solo per raggiungere un fine mi erano sempre stati evidenti. Su wattpad mi scrivevano solo due tipologie di persone, a parte i commenti dei lettori, quelli che volevano leggessi le loro opere e coloro che erano in cerca di sesso. Con Mister X no. Non riuscivo a capire perché perdesse il suo tempo, tanto tempo, con me, con le mie insicurezze, con i miei timori, le mie paure. Se avesse voluto solo scopare non avrebbe fatto prima a prendersi una prostituta? La gratuità con cui concedeva se stesso mi sembrava troppo bella per essere vera. Lui non poteva essere quello che sembrava. Avrei scoperto solo molto dopo che non era quello che sembrava, era molto di più. 

Parola di Mia CagnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora