calma prima della tempesta

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Medea aprì lentamente la porta della camera cercando di non fare rumore, Jason era disteso sul letto, rannicchiato su se stesso con le braccia incrociate davanti allo stomaco.

"ehi..." sussurrò il ragazzo quando la vide, la figlia di Ecate gli sorrise e si sedette sul materasso vicino a lui, gli passò una mano tra i capelli biondi "va meglio?" gli domandò Jason annuì "resti con me?" le chiese poi e Medea sorrise ancora di più, in qualche modo gli ricordava un bambino, un dolcissimo bambino

"Medea?" la riscosse dai suoi pensieri la stanca voce del ragazzo, lei si affrettò ad annuire "resto con te quanto vuoi" aggiunse, Jason stava per dire qualcosa ma iniziò a tossire, subito Medea lo aiutò a mettersi seduto, poi gli porse un bicchiere d'acqua lasciato apposta sul comodino "odio stare male" sbuffò quando ebbe finito di bere

"Ho l'impressione che non lascerai molte offerte a Janus quando torneremo al campo" ridacchió Medea mentre si sedeva vicino a lui che annuì vigorosamente pentendosene subito dopo per una fitta alla testa "puoi giurarci, non vedrà nemmeno una mela da me" aggiunse

Medea rise un po' più forte a quelle parole e Jason si beó di quel suono che tanto amava, "sinceramente nemmeno io gli lascerò molte offerte" rivelò poi la ragazza "e neanche Nico, Will gli sta dando il tormento" aggiunse ridendo di nuovo "e chi se lo sarebbe aspettato che i fogli di Apollo da malati sono intrattabili" commentò Jason mentre si univa alla sua risata

"i figli di Giove invece sono sorprendentemente docili" ridacchió ancora Medea e il ragazzo sbuffò "sai che quasi quasi ti preferisco così tranquillo?" lo prese in giro ma entrabi sapevano che fosse una bugia, la figlia di Ecate mai avrebbe voluto vedere il suo ragazzo così sofferente come in quel momento

"la tua vita sarebbe una noia poi" le fece notare Jason, la ragazza alzò gli occhi al cielo "oppure un paradiso, punti di vista amore mio" lo prese nuovamente in giro lei ma di nuovo era una bugia, e di nuovo lo sapevano entrabi.

"Domani dobbiamo lavorare per aprire la porta del Regno" disse poi Jason, Medea sgranò gli occhi "domani non faremo, anzi non farai nulla" replicò subito, spingendolo delicatamente sul letto, facendolo sdraiare, il ragazzo la tirò giù con sé "Medea dobbiamo entrare nel Regno e recupere l'arco" le fece notare

"Sono passati due mesi da quando siamo partiti, se aspettiamo ancora qualche giorno non farà differenza" gli fece notare, il ragazzo stava per replicare ma la sua ragazza riprese a parlare "ne abbiamo parlato, domani attraccheremo in Francia, e per aprire la porta aspetteremo finché tu e Will non vi sarete ripresi"

Jason sbuffò "hai pensato a tutto" e Medea annuì "il Regno Irreale sarà pericoloso Jas, dobbiamo essere tutti in forma" gli fece notare "pensi che sarà più pericoloso di Euriale, Mariatide e Janus?" le chiese, Medea rimase in silenzio per qualche secondo prima di rispondere "sicuramente più delle Erinni e di tutti i mostri che ci hanno attaccato in questi due mesi. Dei siamo in viaggio da due mesi!"

"non vedo l'ora di tornare al campo" sospirò il figlio di Giove "cambieranno un po' di cose ora" commentò Medea, il ragazzo le strinse la mano adagiata sul suo petto "sono già cambiate per me" poi sorrise "già immagino la faccia di Percy" la ragazza rise "ti dovrò far conoscere i miei fratelli e sorelle" il ragazzo annuì "non vedo l'ora"

Medea chiuse gli occhi e ripensò alla sua amata cabina, ai suoi fratelli, alle lezioni di magia con Lui Ellen, si chiede se fossero arrivati nuovi discenti di Ecate e sorrise al pensiero "anch'io non vedo l'ora" non sentì risposta e vide il ragazzo addormentato, buttò un'occhio alla sveglia, le 11, era presto per dormire vista la sua media ma era esausta e si lasciò trascinare nel sonno...

Medea e Giasone || Jason Grace Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora