tempesta in arrivo

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Medea si svegliò sentendo lo scorrere dell'acqua da un rubinetto, si voltó e come aveva immaginato trovò il letto vuoto e la luce del bagno accesa. Guardò l'orario le 3 e 47. Si alzò e si diresse in bagno silenziosamente.

Jason era lì a torso nudo come si era addormentato poche ore prima, le braccia ai lati del lavandino dove l'acqua scorreva lentamente, sul viso una cupa espressione.

Medea gli si avvicinò preoccupata, non disse  nulla si limitò ad abbracciararlo da dietro, le sue mani incrociate davanti al suo stomaco, sentiva i muscoli dell'addome tesi, si alzò in punta per baciargli una spalla nuda anch'essa in tensione, lui prese una delle sue mani e la portò alle labbra, poi intrecciò le due mani e le potrò sul cuore. Medea sentì il forte battito di esso, Jason era spaventato.

"che succede?" chiese la semidea in un sussurro, Jason spense l'acqua e si voltò verso di lei, le mise una mano sulla guancia accarezzandola "un incubo" rispose con voce flebile "vuoi raccontarlo?" il ragazzo scosse la testa "sei morta davanti a me" disse solo e Medea lo abbracciò di slancio

"sono qui, sono viva e sono qui per te" gli mormorò in un orecchio, il ragazzo annuì "lo so, sto meglio adesso" la rassicuró, Medea lo prese per mano e lo condusse verso il loro letto, lo fece sdraiare e poi lo abbracciò da dietro "mi fai sempre sentire al sicuro, sei così forte Jason" mormorò lei "ma per sta notte lasciati proteggere, permettiti di essere debole" aggiunse

"Medea..." la richiamò il ragazzo "non c'è ne bisogno" disse "si invece, ne hai bisogno" lo ammonì la ragazza "permettimi di proteggerti per favore, almeno per sta notte" lo strinse maggiormente a sé, il ragazzo si voltò, aveva gli occhi lucidi, e a Medea quella visione spezzò il cuore "grazie" sussurrò e lei scosse la testa, Jason la strinse a sé quasi a farle male "ti amo" le disse "ti amo" rispose lei in italiano ma lui comunque la capì. Si sorrisero e poi si addormentarono, stanchi, spaventati, ma tanto, tanto innamorati.

***

"che faccia Meddy" commentò il figlio di Ade quando la vide, era mattina e mentre tutti facevano colazione sottocoperta Medea era andata all'esterno per pensare un po', subito Nico l'aveva raggiunta.

"Jason ha sognato la mia morte" disse lei, subito il ragazzo perse il sorriso "cosa?" chiese incredulo "stanotte, non è riuscito a dirmi come, era terrorizzato" sospirò, non era entusiasta all'idea di rivelare quel lato tanto fragile del figlio di Giove, soprattutto senza il suo consenso ma aveva bisogno di parlare con Nico, di sfogarsi con lui

"Non era un sogno premonitore vero?" chiese il moro, la bionda alzò le spalle "e chi lo sa" rispose "non lo era" replicò il figlio di Ade e Medea sospirò di nuovo "lo spero, non sono entusiasta all'idea di morire" cercò di ironizzare e il ragazzo al suo fianco annuì

"ma perché non possiamo vivere in pace" sbuffò la ragazza "siamo semidei" disse a mo' di risposta l'altro "già bello schifo" commentò la figlia di Ecate prima di voltarsi per entrare sottocoperta "Medea! ...resta viva" le disse, quella sorrise ironica "ci provo"

Medea e Giasone || Jason Grace Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora