11 @AppiBee - Filippo

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Avrei voluto baciarlo, avrei dovuto farlo cazzo. Il momento, la luce nei suoi occhi, i nostri respiri che si accarezzavano, i battiti dei nostri cuori che si rincorrevano... Era tutto perfetto. Noi eravamo perfetti. E invece mi sono tirato indietro perché la verità è che torturarlo così mi sta piacendo un sacco e se avessi accorciato la distanza tra di noi in quel momento, tutto sarebbe finito e probabilmente avrei dovuto ammettere chi ero. Ancora non posso credere a quello che è successo, ancora non riesco a crederci che Elia sia sul serio il mio LeeRaMa. Quella sola coincidenza iniziale, alla fine si è portata dietro con sé una serie di conferme che mi hanno reso il ragazzo più felice di questa terra.

Sono seduto sul divano impaziente, incapace di restare fermo da quando l'ho salutato qualche ora fa. So che mi scriverà, che mi dirà che la sua fantasia si è avverata, non so più nemmeno quante volte l'ho sentito raccontarmi di questo suo desiderio e di come gli appariva impossibile se non con qualche suo compagno di corso. La voglia di scrivergli per primo si fa sentire bramosa sulle punta delle mie dita partendo direttamente dalla mia testa, ma faccio di tutto per trattenermi. 

Batto il dito sullo schermo e proprio quando non ce la faccio più questo s'illumina, esattamente come il mio viso.

-Mi sta uccidendo

Scoppio a ridere da solo sapendo già quello che mi dirà. 

-Chi. Cosa. Come. Dove. Perché. 

Invio e l'attesa per la risposta mi fa cambiare almeno altre cinque posizioni. 

-Lo sai che odio le Five Ws. Chi: quello che papà ha pensato fosse perfetto per me. Cosa: la mia morte. Come: ha suonato il do maggiore come nelle mie più segrete fantasie. Dove: al conservatorio. Perché: è proprio questo che mi sta uccidendo, perché non lo so il motivo. Non è più fidanzato, perciò mi sta provocando? Vuole vedermi diventare molliccio davanti a lui? 

Butto la testa all'indietro e ogni minimo dubbio avessi ancora su di lui, su di noi, viene spazzato via da questo suo messaggio. 

-Magari sta solo giocando con te

Perché questo è vero solo in parte dato che dentro di me si è accesa la pazza gioia di condividere con lui il resto della mia vita. E sì, può sembrare esagerato e oltre ogni pensiero sensato, ma lo conosco così bene e così profondamente che solo l'immaginarmi senza la sua sola amicizia mi fa mancare il fiato. 

-Sicuro. Sono così sfigato che figurati se quel Dio sceso in terra è venuto per camminare al mio fianco. Sarà venuto per calpestarmi e ricordarmi quanto pietoso sono in amore

Vorrei abbracciarlo, stringerlo forte e dirgli quanto stupido è, ma faccio solo l'ultima cosa. 

-Che scemo! Giocaci anche tu, no? Tanto che hai da perdere?

Dai, dai. Abbocca, ti prego. 

-Oggi per poco perdevo la dignità svenendo ai suoi piedi se non mi regalava un cioccolatino

Mi mordo una mano per impedirmi di scrivergli gli insulti peggiori. Lo sapevo, ci avrei messo la mano sul fuoco che stava andando in ipoglicemia e che non aveva niente con sé. Quello che mi fa più arrabbiare però è che io conosco il suo segreto per vie traverse, ma se non avessi avuto nulla con me? Cosa avrei fatto vedendolo crollare ai miei piedi? E proprio non mi va giù questa sua paura nel non voler rivelare la sua malattia. 

-Te lo avrò detto un migliaio di volte che devi far sapere a chi ti sta attorno che potresti sentirti male, come ti avrò detto un migliaio di volte di indossare uno di quei braccialetti salvavita 

Mi arrabbio ogni dannata volta perché sembra che non gli importi di vivere quando invece so benissimo che lui ama la sua vita. 

-Hai ragione, ma solo per oggi puoi darmi tregua?

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