20 @LeeRuMa - Elia

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Potrebbe davvero durare per sempre? 

È questa domanda che continuo a pormi da tre giorni e che tutt'ora continua a picchiare imperterrita fregandosene del fatto che tra poco ci sarà la mia esibizione. Questo dubbio continua a vorticare irremovibile nella mia mente. Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce. Una delle tante frasi che una volta Bee mi aveva detto riferendosi al fatto che testa e cuore non sono quasi mai dello stesso pensiero e ora come ora mi ritrovo a capire quello che voleva intendere. Conosco Filippo e conosco Bee. E fin dal primo istante in cui i nostri occhi si sono incrociati, il mio cuore lo aveva riconosciuto, ma è stata la mia mente a rifiutare quella verità. Non era possibile e per di più continuavo a pensare che non sarebbe andata bene perché eravamo come due ricci: entrambi con le aculei pronti a difendersi. 

Dividere le due relazioni, per quanto mi riguarda, non è affatto facile. Continuare la nostra amicizia virtuale fingendo di non sapere che in verità Bee è Filippo è logorante perché, nonostante le emozioni siano contrastanti, sapere che quel zero virgola zero, zero, zero, zero, zero, uno di probabilità si è davvero avverato nel farci incontrare casualmente, mi riempie il cuore di gioia, ma allo stesso tempo di dolore per come ha deciso di gestire la situazione. 

Sospiro e poi sbircio da dietro il palcoscenico per guardare se il posto accanto a papà è stato occupato e quando li vedo parlare assieme, nonostante quel velo di tristezza che serpeggia da giorni dentro di me, mi sento più sereno e, come se fosse la mia dose massiccia di tranquillanti, l'agitazione che sentivo svanisce all'improvviso. Non è la mia prima esibizione in pubblico, ma è la prima che faccio davanti a questa scuola, davanti a lui

- Sto per esibirmi 

- Sono orgoglioso di te e so che andrai alla grande

Sorrido alle sue parole, al suo incoraggiamento tempestivo, ma d'altronde essendo lui stesso seduto tra il pubblico era inevitabile che non sapesse quando avrei avuto bisogno di sentirlo vicino. Quando le luci si abbassano e sul palco salgono i due ragazzi che hanno l'onore di condurre questa serata, lascio andare con un respiro tutto quel groviglio sempre più fitto di ansia e paura e ritrovo me, quel ragazzo che vive di musica. 

Ascolto il discorso iniziale, mi faccio forza con il primo applauso, dopo di che uno dopo l'altro tutti i miei colleghi salgono davanti alla platea per esibirsi. Assaporo ogni nota che esce dalle trombe, dalle corde dei violini, dai respiri dei flauti e quando è il mio momento sono nella mia forma originale. Sono fatto di arte e nulla più. 

Quando viene chiamato il mio nome mi aggiusto la cravatta e salgo quei cinque scalini che mi dividono dal palcoscenico. Le luci sono puntate su di me, tanto che mi è impossibile vedere chi mi sta osservando, ma nonostante questo rivolgo ugualmente uno sguardo verso quel punto in cui so è seduto Filippo. Mi siedo sullo sgabello, metto il piede sul pedale e poso le dita lunghe sopra i tasti bianchi e neri. Butto fuori due soffi d'aria corti e veloci per concentrarmi e quando sento quel silenzio assoluto che precede l'esplosione della mia passione, faccio quello che so fare meglio: suonare. 

Nota dopo nota riempio l'auditorium con la mia essenza trasformata in melodia. Metto tutto me stesso in quello che suono e anche parte di quello che Filippo è riuscito a regalarmi in questo ultimo periodo, anche se a lui questo non lo dirò mai. Pigio i tasti libero da ogni restrizione riversando in questi pochi minuti tutto quello sono e quando incalzo l'ultima canzone il mio cuore accelera, regalando a quel ragazzo che è stato in grado di mostrarmi la vera faccia dell'amore, quello che so essere il suo brano preferito. 

Dopo aver suonato l'ultima nota, in quei due secondi che mi dividono dall'applauso, mi rendo conto di tremare. Sorrido, faccio un inchino sotto lo scroscio di mani entusiaste e nel frattempo prego che le mie gambe mi portino dietro al tendone prima di farmi cadere a terra, perché quello che scorre nelle mie vene non ha niente a che fare con adrenalina. 

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