Sono passati quattro giorni da quella mattina in cui si è svegliato nel mio appartamento ed è solo tramite la nostra amicizia virtuale che so cos'ha fatto e come è stato stare assieme a me. Dovrei sentirmi in colpa per come lo sto imbrogliando, per tutto quello che gli sto volutamente nascondendo senza una reale motivazione e forse è per espiare le mie colpe che sto mettendo pezzi del me che conosce nei messaggi e viceversa.
-Ti ho mai detto che ho gli occhi grigi?
Finché aspetto una sua risposta raccolgo i libri e poi mi dirigo verso la caffetteria vicino all'università alla ricerca di qualcosa che possa riuscire a ridarmi un poca di forza. Mi siedo a uno dei tavoli e apro il portatile per finire i miei appunti.
-Oddio fai parte di quelli che cambiano colore in base all'umore?
Sorrido. Vorrei domandargli se mentre venivo l'altra mattina abbiano cambiato colore, ma forse è troppo dato che so che, quando si renderà conto di chi io sia, si incazzerà molto probabilmente.
-Sempre meglio di quelli che li hanno color caramello e che quando ti scopano sembra lo stia facendo una caramella mou
Lo provoco e cerco di infastidirlo solo per avere una sua reazione.
-Quella caramella mou sarebbe in grado di inghiottire tutti i tuoi sbalzi d'umore. Peccato tu non voglia conoscerla '(
Sorrido allo schermo e poi ringrazio la cameriera fiondandomi sul frappè alla ricerca in mezzo a tutto quel liquido dolce, un poca di voglia per affrontare la fine della giornata. Avrei un sacco di cose da portare a termine, ma zero voglia di fare tutto e purtroppo conosco il motivo per il quale vado a rilento. Mi manca. Troppo e molto più di quello che credevo potesse essere possibile.
Quando squilla il telefono sobbalzo per lo spavento e nel momento in cui leggo il numero di mia mamma mi sento un po' deluso, come se Elia potesse sul serio chiamarmi quando non ci siamo nemmeno scambiati i numeri. «Ciao mamma». La saluto, senza troppo entusiasmo.
«Wow che festa!». Mi sfotte. «Hai già chiuso col ragazzo nuovo?». Mi domanda diretta e ora capisco da chi ho preso i miei modi senza tatto.
Sbuffo. Gli ho raccontato fin da subito di Elia e di come Riccardo mi avesse tradito e sebbene non fosse d'accordo con me nel buttarmi subito in una nuova avventura, non ha potuto fare altro se non guardarmi nuotare a vista in quella che è la mia vita.
«Lo sposerò quindi mettiti il cuore in pace». Le dico sospirando teatralmente. «È solo che mi manca, non lo vedo da un po'».
«È partito? È scappato? Ammalato? Si è trasformato in uno yeti?».
Ma che cazzo. «Niente di tutto ciò».
«E allora vai da lui».
Tanto semplice per lei. «E con che scusa?».
«Ti serve una scusa per vederlo? E dici che lo sposerai? Ne sei così sicuro?».
Odio parlare con lei perché da voce a tutte le mie domande e riesce a farlo senza nemmeno avermi di fronte. «Lo sai che non è ancora il mio ragazzo».
La ascolto darmi alcuni consigli e la ringrazio silenziosamente per aver ammutolito quell'unica grande paura e con un po' di coraggio in più, dopo averla salutata, oso.
-Che fai? Qualcosa di interessante?
Gli invio il messaggio mentre mi affretto fuori, sperando con tutto il cuore di riuscire a vederlo anche se fosse solo per due minuti.
-Guardo due leonesse che provano ad attaccare una giraffa. Tu?
Leggo e rileggo più volte il messaggio incredulo. Non sta facendo nulla?
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ONLIFE
RomansCosa succede quando il ragazzo che conosci solo tramite un'app finisce nella vita vera di tutti i giorni? Bee e RuMa sono amici online, non sanno nulla l'uno dell'altro eppure da quattro anni si sentono ogni giorno, parlano dei loro studi, dei loro...