17 @AppiBee - Filippo

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Sono passati quattro giorni da quella mattina in cui si è svegliato nel mio appartamento ed è solo tramite la nostra amicizia virtuale che so cos'ha fatto e come è stato stare assieme a me. Dovrei sentirmi in colpa per come lo sto imbrogliando, per tutto quello che gli sto volutamente nascondendo senza una reale motivazione e forse è per espiare le mie colpe che sto mettendo pezzi del me che conosce nei messaggi e viceversa. 

-Ti ho mai detto che ho gli occhi grigi? 

Finché aspetto una sua risposta raccolgo i libri e poi mi dirigo verso la caffetteria vicino all'università  alla ricerca di qualcosa che possa riuscire a ridarmi un poca di forza. Mi siedo a uno dei tavoli e apro il portatile per finire i miei appunti. 

-Oddio fai parte di quelli che cambiano colore in base all'umore? 

Sorrido. Vorrei domandargli se mentre venivo l'altra mattina abbiano cambiato colore, ma forse è troppo dato che so che, quando si renderà conto di chi io sia, si incazzerà molto probabilmente. 

-Sempre meglio di quelli che li hanno color caramello e che quando ti scopano sembra lo stia facendo una caramella mou

Lo provoco e cerco di infastidirlo solo per avere una sua reazione. 

-Quella caramella mou sarebbe in grado di inghiottire tutti i tuoi sbalzi d'umore. Peccato tu non voglia conoscerla '(

Sorrido allo schermo e poi ringrazio la cameriera fiondandomi sul frappè alla ricerca in mezzo a tutto quel liquido dolce, un poca di voglia per affrontare la fine della giornata. Avrei un sacco di cose da portare a termine, ma zero voglia di fare tutto e purtroppo conosco il motivo per il quale vado a rilento. Mi manca. Troppo e molto più di quello che credevo potesse essere possibile. 

Quando squilla il telefono sobbalzo per lo spavento e nel momento in cui leggo il numero di mia mamma mi sento un po' deluso, come se Elia potesse sul serio chiamarmi quando non ci siamo nemmeno scambiati i numeri. «Ciao mamma». La saluto, senza troppo entusiasmo. 

«Wow che festa!». Mi sfotte. «Hai già chiuso col ragazzo nuovo?». Mi domanda diretta e ora capisco da chi ho preso i miei modi senza tatto. 

Sbuffo. Gli ho raccontato fin da subito di Elia e di come Riccardo mi avesse tradito e sebbene non fosse d'accordo con me nel buttarmi subito in una nuova avventura, non ha potuto fare altro se non guardarmi nuotare a vista in quella che è la mia vita. 

«Lo sposerò quindi mettiti il cuore in pace». Le dico sospirando teatralmente. «È solo che mi manca, non lo vedo da un po'». 

«È partito? È scappato? Ammalato? Si è trasformato in uno yeti?». 

Ma che cazzo. «Niente di tutto ciò». 

«E allora vai da lui». 

Tanto semplice per lei. «E con che scusa?». 

«Ti serve una scusa per vederlo? E dici che lo sposerai? Ne sei così sicuro?». 

Odio parlare con lei perché da voce a tutte le mie domande e riesce a farlo senza nemmeno avermi di fronte. «Lo sai che non è ancora il mio ragazzo». 

La ascolto darmi alcuni consigli e la ringrazio silenziosamente per aver ammutolito quell'unica grande paura e con un po' di coraggio in più, dopo averla salutata, oso. 

-Che fai? Qualcosa di interessante? 

Gli invio il messaggio mentre mi affretto fuori, sperando con tutto il cuore di riuscire a vederlo anche se fosse solo per due minuti. 

-Guardo due leonesse che provano ad attaccare una giraffa. Tu?

Leggo e rileggo più volte il messaggio incredulo. Non sta facendo nulla? 

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