CAPITOLO 2

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Kate

Bevvi la tazza di latte caldo che mia nonna mi preparava ogni mattina.

-Buon Dio, questo tempo sembra non decidere cosa fare!- si lamentò e io feci un cenno col capo guardando fuori dalla finestra, dove gli alberi si muovevano da una parte all'altra per via del vento.

-Se continua così non faranno neanche l'evento in piazza- mormorai scottandomi la lingua.

-Non mangi i biscotti?-

-Non mi vanno- dissi.

-Kate devi mangiare! Sei così deperita, tesoro- mi toccò la fronte.

-Non sono malata, nonna-

-Sei sicura di andare in università oggi?- annuii.

-Devo per forza nonna, devo seguire un nuovo corso-

-Stai sempre sui libri! Ma non ti riposi mai?- trattenni una risata. In mia nonna avevo sempre invidiato la forza fisica e mentale che aveva nonostante, o forse grazie, all'età. Era e sarebbe per sempre stata il mio punto di riferimento. Guardai l'orario all'orologio appoggiato al muro: segnava le 9:00 in punto.

-Io devo andare nonna- le diedi un bacio sulla guancia e uscii dal portone.

Il treno era colmo di gente. Per arrivare a Glasgow ci impiegavo circa 30 minuti, 20 dei quali li passavo a ripetere sui libri come un topo da biblioteca e il restante a parlare con gli anziani signori che mi conoscevano. Ripetei velocemente gli appunti di biologia e sbuffai quando mi resi conto di non averne imparata una pagina.

Uscii in fretta dal treno e iniziai una corsa verso la mia università. Cercai con lo sguardo l'aula. Sarebbe dovuta essere la numero 7. Salutai qualcuno con la mano, inciampai, raccolsi i libri e poi corsi di nuovo. Aprii velocemente la porta. Arrivata. Feci un sospiro di sollievo e aprii gli occhi. Ma forse avrei fatto meglio a non farlo perché quello che mi comparve davanti fu proprio Darren. Darren in persona era un mio professore universitario.

LE CORDE DEL MIO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora