CAPITOLO 10

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Kate
Indossai gli stivali alti con il tacco e mi guardai allo specchio: niente male per essermi preparata in dieci minuti. Uscii dalla stanza e vidi lo sguardo polemico di mia nonna che mi osservava.
-Allora? Come sto?- mi squadrò da capo a piedi al punto tale da arrossire per l'imbarazzo.
-Tutta tua madre- deglutii.
-Allora io vado nonna-
-Kate, non bere, fai attenzione, chiamami quando sei arrivata e torna per l'1:00, ti aspetto sveglia- annuii nonostante sapessi che l'avrei trovata appisolata sul divano.

Sentivo il sudore imperlarmi la pelle nonostante fosse gennaio inoltrato. Quando aprii gli occhi non vidi più Margaret. Mi spostai tra la fila di persone che si dividevano tra maschi alfa e ragazze con vestiti troppo scollati per un clima invernale.
-Mag!- urlai, nonostante la musica fosse troppo alta. Controllata mezza discoteca mi arresi. L'avevo persa. Forse stava ballando con qualcuno. Sentii la gola secca per la troppa voce sprecata a cantare a squarciagola o per le urla che avevo usato per cacciare via tipi che mi si erano avvicinati. Aspettai il mio turno alla fila dei drink e decisi di prendere un cocktail rinfrescante, nonostante non bevessi quasi mai. Diedi il soldi al barman che non guardai neanche in faccia e bevvi il drink in due sorsi.
-Me ne fa un altro?- chiesi al tipo dietro il bancone mentre guardavo la platea di persone che si divertiva. Quello forse era un alcool troppo forte per il mio stomaco, perché già stavo iniziando a sentire i primi segni: mal di testa, sonnolenza, gambe tremanti.
-Sei tutta sola?- annuii stropicciandomi gli occhi e dando un altro sorso al mio drink.

Nel giro di un'ora avevo speso tutti i miei soldi in bibite alcoliche e mi trovavo con la testa sul ripiano e con il barman che faceva domande sul mio conto.
-Se vuoi ti riporto a casa- scossi il capo perché la mia bocca non riusciva neanche a parlare.
-Dai, sei in condizioni pessime- mi prese per un polso e io ebbi la prontezza di liberarmi dalla presa.
-Ho detto di no!- gli diedi uno schiaffetto, ma lui insistette ancora di più.
-Mi lasci stare?- sentivo gli occhi bruciare e li chiusi poiché non riuscivo a distinguere neanche il barman dal mobile affianco.
Sentii che aveva mollato la presa. Quando riaprii gli occhi non capii se ciò che stessi vedendo fosse reale o fossero gli effetti dell'alcool a farmi vedere Darren in una rissa col barman.
-Permettiti di toccare di nuovo la ragazza e ne avrai cento di lividi.- deglutii vedendo il barman attaccato al muro con Darren sopra di lui come un predatore con la sua preda. Quando mi prese in braccio capii che, per mia fortuna, non stavo sognando affatto.
-Ci sono qui io, tranquilla-
-Mi hai trovato anche stavolta?- mi appoggiai alla spalla massiccia.
-Anche stavolta, regina delle nevi-.

LE CORDE DEL MIO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora