CAPITOLO 14

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Kate
Vidi Margaret entrare nel locale e lamentarsi per la troppa pioggia.
-Se continua così si allegherà tutto il paese- riempii una tazzina con del tè.
-Che mi racconti?- si sedette di fronte a me.
-Nulla di speciale- feci spallucce.
-Oggi ho sentito l'intervento che hai fatto in classe, ci vuole coraggio per parlare con quel professore così-
-Così come?- solo dopo mi accorsi che il mio tono era stato troppo rude.
-Quel tipo fa paura Kate, hai notato?- fece una risata. A me più che lui, faceva paura lo sfarfallio allo stomaco ogni volta che incontravo il suo sguardo.
-"Io non credo nell'amore"- mimò le virgolette.
-Non stavo mentendo Mag- passai a pulire il ripiano che era pieno di caffè fatto cadere o di acqua versata.
-Non credi nel principe azzurro e nel cavallo bianco?- scoppiai in una risata e scossi il capo.
-No, non ci credo.-
-Secondo me hai solo paura- feci spallucce.
-Paura di un sentimento?- annuì piano sorseggiando il tè.
-Un sentimento può farti impazzire- mi bloccai un attimo.
-Nah, sul serio non ho paura dell'amore-
-Non vuoi ammetterlo ma è così. È una cosa normale e lecita, Kate. Bisogna temerlo, ma forse se si teme troppo qualcosa non si riesce a capirla-
-Perché, l'amore va capito?-
-L'amore va insegnato, Kate-.

Quelle parole mi trullarono in testa anche durante la mezz'ora successiva. "L'amore va insegnato". Forse era vero. Forse io avevo imparato ad amare quando mi ero accorta che l'amore tra me e i miei genitori non sarebbe mai finito, nonostante non li potessi più abbracciare. Forse, grazie a loro avevo capito che lasciare andare non significa dimenticare, ma amare più forte di prima. E poi nonna me lo aveva sempre detto: "amare non è quando ti batte forte il cuore, ma è quando il tuo cuore appartiene a qualcuno che potrebbe gettarlo da un momento all'altro, eppure non lo fa". Quindi era così: avevo paura dell'amore perché l'avevo capito troppo a fondo.

LE CORDE DEL MIO CUOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora