CAPITOLO 36

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Kate
Tolsi gli stivali alti che avevo messo e mi massaggiai i piedi dolenti per aver camminato troppo. Feci fatica a slegare la collanina che avevo indossato e mi guardai allo specchio: il mascara era quasi sparito e il mio alito sapeva di drink.
-Kate?-
-Nonna, sono qui- sentii i suoi passi dietro la porta e vidi la sagoma a causa della luce accesa.
-Vado a dormire, tesoro-
-Va bene, notte- aspettai che la sua figura gobba si allontanasse. Vidi il telefono illuminato sul letto e risposi alla chiamata di Margaret.
-Kate?- urlò.
-Mag, sono a casa, che succede?-
-A casa? Cazzo Kate qui ci stiamo divertendo un botto!-
-Mh mh, mi fa piacere- mi buttai sul letto.
-Perché sei a casa? Il prof ti ha portato via da qui?-
-Ti spiego domani-
-Come?- imprecò contro qualcuno e io ripetei la stessa cosa, poi staccò.
Presi carta e penna e appoggiai il foglio sulla mia gamba.
"Siamo giocatori di dama, in secoli spenti"

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