Insieme

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Era un uomo forte e sportivo, e il suo odore, di attività fisica le piaceva senza darle fastidio, qualcuno le aveva spiegato che se non ti da fastidio l'odore del suo sudore vuol dire che c'e chimica. E l'odore che arrivava al suo naso era davvero piacevole nonostante tutto, ad un certo punto la gamba di Fausto, nell'enfasi del racconto, le sfiorò un ginocchio e la sensazione che ne derivò fu davvero piacevole, un brivido le percorse la colonna vertebrale e i suoi sensi aumentarono, era proprio piacevole stare su quella panchina a raccontarsi.

"Che ne dici di andarci a bere un caffè o una bella spremuta insieme? C'è un bar proprio lì di fronte" la domanda di Fausto la prese alla sprovvista, "sì perché no?!" Ma davvero stava accettando l'invito di un perfetto sconosciuto, conosciuto al parco? In fondo non era molto diverso dall'uscire con un uomo conosciuto in chat. Francesca si domandò se fosse la scelta giusta, ma mentre se lo domandava stavano già camminando fianco a fianco verso il bar. Si sedettero in un angolo un po' appartato e Fausto ordinò due spremute tornando a sedersi vicino a lei su una specie di divanetto che gli permetteva il contatto con la sua gamba.

Continuarono a chiacchierare come se si conoscessero da anni, era davvero piacevole e come spesso accade quando la chimica prende il sopravvento le loro mani, "casualmente" continuavano a sfiorarsi, sembrava si cercassero.

Fausto aveva degli occhi molto profondi e lei aveva la sensazione che la "spogliasse" aveva capito di piacergli e rispondeva con la stessa intensità agli sguardi per dimostrare la stessa cosa.

"Cosa fai a pranzo" le chiese lui, "so che ci conosciamo da due ore, ma io avrei davvero piacere a passare altro tempo con te" Anche a me Fausto, mi fa piacere pranzare con te, dove andiamo?" rispose lei.

"Ascolta "disse lui," puoi rispondermi anche di no e scusa la sfrontatezza, ma mi piacerebbe davvero invitarti a casa mia, ho un bel terrazzo coperto e ho il pranzo pronto che mi ha lasciato la signora che si occupa della casa, conoscendola le porzioni saranno sicuramente sufficienti per due"

La richiesta stupì Francesca, ma in realtà la stupì di più la sua: in fondo si disse che ho da perdere? in ogni caso ha desiderio di passare del tempo con me come ne ho io, la giornata si stava facendo interessante. Accettò l'invito di Fausto, e si incamminarono verso casa sua.

Il palazzo di Fausto era proprio sul corso Buenos Aires, una zona di Milano molto bella e Francesca apprezzò il fatto che lui la presentò alla sua custode come "una mia amica" la custode, una donna piccolina e dolce le diede il benvenuto e Fausto la porto al sesto piano di quel bel palazzo. Entrando in casa sua Francesca senti subito un buon profumo, lei in ogni casa sentiva subito l'odore caratteristico che la caratterizzava e capiva se le era gradito, quello nella casa di Fausto era davvero piacevole. Era arredata con gusto, si vedeva essere abitata da un uomo, semplice senza particolari orpelli, ma elegante e raffinata, il terrazzo legato alla cucina era davvero spettacolare e glielo disse.

"Avevi ragione di volermi portare qua è davvero splendido" gli disse "accomodati sul divano" le disse lui, fai come se fossi a casa tua, preparo io, tu oggi ti sei infortunata. Fausto spari in bagno, tornando con acqua ossigenata e garze e senza chiederle il permesso si avvicinò a lei e le disinfetto le ginocchia sbucciate. Francesca era estasiata dalle cure ricevute, che uomo gentile, nessuno mai l'aveva accudita, se l'era sempre cavata da sola, quell'uomo che le disinfettava le ginocchia era la cosa più eccitante che le fosse mai capitata, le mani di Fausto passavano leggere sulle sue ginocchia. "Ti faccio male Francesca?" Le chiese, Francesca rispose di no ma il suo sguardo diceva molto di più e lui lo capì,

La Chat di FrancescaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora