Rientro a Milano

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I suoi giorni di ferie volarono veloci ed arrivò il momento di tornare a casa, era stata bene ed aveva voglia di rientrare nel suo nido, non aveva richiamato Salvatore, ma aveva memorizzato il suo numero, chissà, forse le sarebbe venuta voglia di chiamarlo da Milano.

Milano era mezza vuota e passeggiare per le vie del centro senza traffico era un piacere a cui Francesca non rinunciava mai.

Quella mattina avendo ancora qualche giorno di vacanza dal lavoro, decise di uscire in bicicletta, girando per le vostre del centro guardava le vetrine delle grandi firme, rilassata e serena, quando ad un certo punto si senti chiamare, "Francy sei proprio tu?" Girandosi si trovò davanti la sua amica Greta. "Che bello che sei qua, capiti a fagiolo" "Ciao Greta che bello incontrarti" rispose Francesca,

" stasera" riprese Greta "si balla, vero che vieni con me? Non mi farai mica andar da sola?" Greta era un fiume di parole, la stava inondando, logorroica allo sfinimento era però vitale e simpatica e l'idea di allungare le sue vacanze di un giorno a Milano non era male, le era sempre piaciuto ballare, aveva il ritmo nel sangue e senza rendersi conto quando iniziava la musica, Francesca si lasciava trasportare dalle note in movimenti sinuosi che attiravano gli sguardi.

"Va bene Greta, basta! Non convincermi più vengo" "Evvai disse Greta, stasera facciamo follie"

Si diedero appuntamento per la sera e si salutarono, Francesca a casa scelse con cura il proprio abbigliamento, un abito a tubino nero di pizzo trasparente dietro fino alle natiche e davanti di pizzo fino al seno che si intravedeva facendo nascere lascivì pensieri.

Una bella decolté tacco dieci truccata poco, l'abbronzatura le dava già un'aria sana e vitale.

Greta e Francesca arrivarono al locale insieme, c'era molta gente in cassa e aleggiava un'aria di festa di fine estate.

Dentro il locale era molto carino, tavoli con gruppi di amici, divanetti sparsi e un palco, dove la band del momento si sarebbe dovuto esibire.

Greta pur non essendo bellissima era riuscita ad esaltare la sua femminilità in un abito rosso acceso, stretto in vita a palloncino sotto il ginocchio con un'ampia scollatura sul davanti, che poteva permettersi.

In pratica erano due belle donne e gli uomini del locale se ne stavano accorgendo.

Scelsero un tavolino al centro della sala, in modo da potere tenere sotto controllo tutti i movimenti, ordinarono due spritz e iniziarono a chiacchierare.

Il cameriere portò loro da bere, insieme ai drink portò dei finger food appetitosi, "menomale" pensò Francesca che stava morendo di fame.

Mentre ascoltava i racconti di Greta, sul suo ex, notò un uomo, seduto pochi tavoli più in là, vestito molto bene, che le osservava, non le staccava gli occhi di dosso.

Moro, sulla cinquantina, appena brizzolato, bel fisico, con un abito scuro e una cravatta rossa, attirava la sua attenzione, al suo tavolo, sedeva anche un altro uomo, un po' più giovane intento a guardare il suo cellulare e poco interessato a ciò che lo circondava.

In effetti era proprio interessato a lei, "Marco vado a fare un giro nel locale, vuoi venire?" "No grazie, vai pure Andrea, io sto bene qua!"

Andrea si alzò dalla sedia e iniziò a guardarsi attorno, musica anni 90' aleggiava nel locale, quella musica gli ricordava la sua gioventù, quando, in discoteca ci andava tutti sabato sera e si scatenava sulla pista.

Ma che splendore la donna col tubino nero, lo attirava da morire, aveva incrociato il suo sguardo un paio di volte e quegli occhi verdi lo avevano completamente ammaliato, era con un'amica un po' meno interessante di lei, doveva convincere Marco ad avvicinarle, forse avrebbero ballato con loro e da cosa nasce cosa.

Intanto Francesca osservava con attenzione quell'uomo è si domandava che tattica avrebbe utilizzato per avvicinarla, era palesemente interessato a lei.

Mentre si gustava il suo aperitivo affamata, Francesca lo vide avvicinarsi, "ciao" le disse "sono buoni i finger food? Sai volevo ordinarmi un aperitivo anche io, ma sono indeciso se prendere questi o un tagliere di formaggi, che mi consigli? Piacere Andrea" Aveva parlato tutto d'un fiato, come un adolescente al primo approccio, si sentiva anche un po' imbarazzato, ma non aveva trovato una scusa migliore per parlarle"

Lei gli sorrise "piacere Francesca" e mettendolo a suo agio gli disse, "si sono buoni, ma con la fame che ho avrei trovato buono anche un tovagliolo spalmato di formaggio" e gli regalò una bella risata che si unì a quella di Andrea felice della riuscita del suo approccio.

"Bella musica, vero? Vuoi venire a ballare con me?" E iniziò a fare segni di raggiungerlo a Marco che lo guardava stupito e pensava "davvero stava abbordando due donne sconosciute? Mio fratello è pazzo lo sapevo!" Nonostante non ne avesse voglia, giusto per salvare l'amor proprio di suo fratello maggiore, Marco si alzò dalla sedia e si avvicinò a loro sorridendo.

"Ok, buttiamoci in pista" disse Andrea e prese Francesca da un braccio, spingendola verso la pista, lei lo seguiva, gli piaccio, pensava Andrea.

Intanto Greta e Marco si stavano presentando ed erano molto impacciati entrambi, Greta lo invitò a sedersi al loro tavolo Marco e iniziarono a chiacchierare, mentre in pista gli altri due ballerini sfoggiavano tutta le loro capacità.

Anche Francesca amando ballare e seguire il ritmo della musica, stava muovendo il suo corpo in maniera sinuosa davanti ad Andrea che la apprezzava sempre di più.

Andrea aveva sempre pensato che chi sa muoversi bene a ritmo di musica, fosse anche bravo a far l'amore e con Francesca davanti a lui era molto interessato a scoprirlo.

Fu una serata molto piacevole, i quattro si divertirono e anche Marco e Greta dopo il primo approccio un po' impacciato, sembrava si fossero trovati; infatti, si scambiarono il numero di cellulare e s promisero di tornare a ballare li insieme, l'estate era ancora lunga e potevano ancora divertirsi un po'.

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