- CAPITOLO 7 -

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                 🖤 Pov Kyle 🖤

Apro gli occhi lentamente e il mal di testa mi assale.
Sento la testa scoppiare e realizzo di essermi ubriacato come non facevo da tanto.

Ma che mi é preso?

Mi metto a sedere e noto le coperte raggomitolate sul bordo del letto.

Ma che ho fatto ieri?

L'ho baciata.

Cazzo.
Ora mi ricordo perché non devo bere.

E ora? Devo dirlo a Marcus?

No

« Bene, alziamoci » dico a me stesso.

Guardo la piccola lavagnetta che sta appesa al muro e leggo i vari impegni.
Cancello "progetto con la ragazzina", visto che la professoressa, non si sa perché, ha deciso di prendersi un mese di ferie e andarsene.

I miei pensieri ritornano dalla ragazzina.

Dio, perché ho voglia di baciarla ancora?

Di solito, bacio una ragazza per il gusto di vedere come bacia e poi non voglio più farlo.

Con lei invece é diverso.

Non riesco a spiegarmelo.

La voglia di replicare ciò che é accaduto ieri mi fotte la testa.

Lei mi fotte la testa.

Mi lavo i denti e scendo in salotto.

Mio padre é steso sul divano che dorme.
Ha gli stessi vestiti da una settimana.
Una birra in mano e altre 20 vuote per terra.

« Non cambierai mai » mormoro, come se mi stesse realmente ascoltando.

Mio padre ha una vita molto monotona.
Ha due opzioni:
O sta per settimane intere sul divano a bere, oppure sta per settimane fuori a bere.

Non cambia tanto alla fine.

« Buongiorno papà » dico togliendogli la birra da mano.
Poi afferro la sua mano e me la porto alla spalla.

« Buongiorno figliolo, sono fiero di te e di quello che fai. Mi dispiace che tu debba partire per colpa di tutte le cazzate che abbiamo combinato io e tua madre » dico imitando la sua voce, desiderando che tutto questo lo dica lui a me.

Mi do delle pacche sulla spalla da solo con la sua mano e poi mi alzo.

Faccio una doccia veloce e indosso la divisa.

Lascio dei soldi sul tavolo, come ogni giorno e prendo le chiavi.

In quell'istante entra mia madre.

Ormai é inutile.

E' sempre più magra e sempre più spenta.
Nonostante questo indossa dei bei vestiti, che ha comprato con i soldi che ho guadagnato, che la fanno sembrare una donna rispettabile.

« Non é ancora morto?! » dice sbuffando, quando vede suo marito.

Sono ancora sposati, ma é come se non lo fossero.
La veritá é che non hanno abbastanza soldi, per divorziare.

« Ho lasciato dei soldi sul tavolo, fatti una doccia e mangia, ti prego » dico a mia madre, prima di uscire.

Sono stufo di questa vita.

Sono io a lavorare per pagare l'affitto.
Sono io che mi sono sporcato le mani per difenderli.
E sono sempre io quello che partirà domani, per sistemare le cazzate dei suoi genitori.

𝐌 𝐈 𝐍 𝐄 • 𝘚𝘦𝘪 𝘮𝘪𝘢, 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘰 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘴𝘤𝘪?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora