- CAPITOLO 28 -

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Sento solo il freddo della sedia in metallo della sala d'attesa.

Mi é stato comunicato l'arresto di Austin e sono chiamata a testimoniare contro di lui, l'unica cosa che non avrei voluto mai fare.

Kyle é in sala operatoria da due ore e mezza, é l'una passata e io sono ancora qui fuori ad aspettare.

Ho dovuto inventare una scusa con mia madre e la nonna.

Ho i capelli e i vestiti sgualciti e puzzolenti, le mani ancora sporche di sangue, le occhiaie e un'ansia incredibile.

Ho pianto cosi tanto che ho gli occhi rossi e cosi tanto gonfi, che penso stiano per esplodere.

Scatto immediatamente dalla sedia, appena vedo un dottore uscire dalla stanza.

« Come sta? » domando agitata.

« Siamo riusciti a salvarlo giusto in tempo, ha davvero visto la morte con gli occhi. Per ora é stabile, ma deve rimanere qui per una o due settimane e potrà ricevere visite solo il pomeriggio.
Potrebbe avere vari problemi come la perdita della memoria » spiega il dottore.

« In che senso scusi? Non- Non ricorda nulla? »

« No assolutamente, niente di niente.
Potrebbe anche avere sbalzi di umore durante la guarigione » conclude.

« Posso vederlo per favore? » domando, più come se fosse una supplica.

« La mente del paziente ora é fragile e penso che vederla in queste condizioni non gli farebbe piacere.
Ascolti il mio consiglio, torni a casa, si faccia una bella doccia, una dormita e domani mattina torna qui.
D' accordo? Ha solo bisogno di rilassarsi »

« Rilassarmi? Dormire? Mi prende in giro?! Come faccio a dormire sapendo che la persona che amo é in ospedale e che potrebbe anche non ricordarsi di me, come faccio a dormire con i sensi di colpa per l'arresto di un mio amico, come diavolo faccio a dormire con l'anima di Marcus sulla coscienza?! Mi spieghi dottore di sto cazzo! » urlo tutto d'un fiato, lasciandolo spiazzato.

« Io.Devo.Vederlo » dico seria, avvicinandomi al medico.

« Va bene » dice, aprendo la porta.

« Grazie » dico a denti stretti, entrando.

Il mio cuore fa le capriole quando lo vedo steso nel letto dell'ospedale, sano e salvo.

Lui gira la testa e mi vede.

Mi avvicino pian piano con le lacrime agli occhi, ricordando che non sa chi sono.

« Ciao Kyle. Io sono- »

« Allison » dice lui a voce bassa.

« Come scusa? » domando incredula.

« Tu sei Allison » ripete.

« E- e sai chi sono? » domando, cercando di trattenere la gioia e non cantar vittoria troppo presto.

« Cazzo si, sei la mia ragazza » dice, facendomi scoppiare il cuore.

Mi fiondo su di lui e lo abbraccio, stando attenta a non fargli male.

La porta si apre e il dottore entra.

« Si ricorda di me! Si ricorda di me! » esclamo, guardando il dottore.

« Com'é possibile? Questo é un miracolo...» mormora il dottore avvicinandosi a Kyle.

« Cosa ricorda della signorina? » gli domanda.

« Beh suo fratello si chiama Nick, adoro quel piccolo cosetto.
Ci odiavamo, ma allo stesso tempo mi piaceva perché ribatteva sempre ciò che dicevo e non si faceva scoraggiare.
Poi l'ho vista per più tempo e penso di aver cominciato li ad innamorarmi di lei.
Poi dio dottore, ha un sorriso da favola e per non parlare del suo culo.
Quando abbiamo scop- »

« Ok si, si ricorda di me » interrompo Kyle, guardando imbarazzata il dottore.

« Dovremo farti delle analisi, ma si, direi che é un miracolo » conclude il dottore, uscendo dalla stanza.

« Hanno arrestato Austin e Marcus é definitivamente morto » torno seria e informo Kyle.

« E chi sarebbero? » domanda aggrottando le sopracciglia.

Oh mio dio.

Si ricorda solo di me.

𝐌 𝐈 𝐍 𝐄 • 𝘚𝘦𝘪 𝘮𝘪𝘢, 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘰 𝘤𝘢𝘱𝘪𝘴𝘤𝘪?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora