«Okay, forse non hai tutti i torti»
Mi guardò come dire "lo so che ho ragione"Accorgendomi che non dovrei essere fuori così tardi, controllai l'ora ed erano le "20:30" scattai in piedi.
<Avevo perso la cena! E se mio padre venisse a sapere che sono rimasta fuori per così tanto, sarei stata in punizione a vita>
Leggendo la mia espressione dopo aver guardato l'orologio, Caleb si alzò dalla panchina
«Ti andrebbe se ti accompagnassi a casa?»
ChieseAvrei voluto dirgli
<Scusa, mi piacerebbe solo che la mia matrigna, soprattutto la sua perfida figlia, potrebbero fraintendere il nostro rapporto>
Ma vedendo il suo sguardo insistente, cedetti.
Sospirai, prima di dire«Perché no?»
Chiaccherammo per tutto il tragitto, parlando di alcune cose che mi ero persa e cose che si era perso lui
<Aveva lasciato la sua squadra la Royal Academy e si era unito alla Raimon, ma erano succese molte cose prima e il processo non era stato così facile>
Mezz'ora dopo arrivammo a casa mia, e arrivati portico ci fermammo
«Grazie per oggi»
Gli dissi«Di nulla, è stato bello parlare con te»
Le mie labbra si piegarono in un sorriso, ma senza mostrare i denti.«Lo stesso per me»
Feci qualche passo e stavo per aprire la porta, ma una cosa mi venne in mente, così mi rigirai verso Caleb che era ancora fermo dove l'avevo lasciato, e come prima, con le mani in tasca
Esitante sul farlo o meno mi girai e rigirai più volte
«Perchè esiti così tanto oggi? Cosa c'è?»
Disse aggrottanodo le copracciglia dopo essermi girata verso la porta per la settima voltaMi girai verso di lui e senza dire niente, mi avvicinai con una piccola corsetta, aprii le braccia e gliele avvolsi intornò, sorpreso sussulto un pochino, e inizialmente non mi abbracciò indietro, tenne le mani parallele al busto, e non accenavano a muoversi. Perdendo la speranza e pentendomi della mia scelta, stavo per allontanarmi, quando disse qualcosa
«Sai che non mi piacciono gli abbracci, ma visto che ho fatto così tante eccezioni oggi, perché no?»
Disse prima di ricambiare l'abbraccio<Mi ricordo ancora che l'unica volta che si fece abbracciare era quando eravamo piccoli, quella volta in cui mentre giocavamo al parco, mi feci male al ginocchio, rise di me e ovviamente mi prese in giro, ma mi aiutò ad alzarmi e a portarmi a casa, lo abbracciai proprio qui, ringraziandolo per il suo aiuto>
«Grazie»
Dissi sciogliendo l'abbraccio sorridendogli sinceramente.«Prego. Ed è stato bello parlare con te nanetta»
Sorrise anche lui, veramente, sorrise davvero, accarezzandomi i capelli. Alzai le sopracciglia e lo guardai sconvolta.Mi guardò per qualche secondo prima di rendersi conto. Il suo sorriso venne sostituito subito da un leggero rossore, e uno sguardo imbarazzato. Si coprì la bocca con la mano, e distolse lo sguardo
«Non hai appena sor-»
«TACI!»
Disse alzando la voce.«Ma hai-»
«Si si, entrà in casa che è tardi!»
Disse trascinandomi verso la porta.«CIAO»
E così sparì dalla mia vista.Risi leggermente
<Doveva sempre sentirsi in imbarazzo sto "nuovo" Caleb?>
Pensai scuotendo la stessa leggermente e mettendo la mano sulla maniglia. Tirai fuori le chiavi da sotto al vaso e aprii la porta. Dopo essere entrata, la chiusi cercando di fare meno rumore possibile e sorridente per esser stata silenziosa come un ninja, mi girai, ma il mio sorriso immediatamente scomparve, seguita da un'espressione di schock.
«Chi era quel ragazzo? Sbaglio o è Caleb Stonewall? Uno degli amici di Riccardo Di Rigo. Che ci facevate insieme? Siete una copp-»
Disse TracyLa zitti con un gesto della mano
«No, non siamo una coppia e anche se fosse, non ti riguarda»
Le passai accanto, ignorando la sua espressione perplessa
«Non mi sembra di doverti nessuna spiegazione, non siamo nemmeno amiche, no aspetta termine sbagliato! Non ci conosciamo proprio; e le mie cose non sono affari tuoi»
Lei mi diede uno strano sorriso e dopo una piccola risata disse
«Non ti consiglierei di rispondermi male, anzi, ti darò un'ultima occasione per redimerti»
Mi fermai sui miei passi, girandomi con un sopracciglio alzato<Redimermi?>
«Cosa intendi?»
«Lo scopeirai molto presto»
Disse con un ghignoSalii le scale, ignorandola, ma il brivido di paura che provai in quel momento, avrebbero dovuto essere un'avvertinento, per quello che sarebbe successo da qui a poco.
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In genere non lascio commenti in mezzo alla storia, perché potrebbe infastidire i lettori, ma ho visto molte persone che lo fanno e nessuno che si lamenta. Fatemi sapere in caso se vi da fastidio che lo rimuovo.-Autrice❄︎
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Natsuhiboshi [Riccardo di Rigo x Reader]
Fanfiction~Lo sai che è maleducazione chiedere agli altri il proprio nome senza prima presentarsi?~ ATTENZIONE: Questa storia è fatta solo per divertimento, quindi non segue del tutto la trama originale. Può essere letta anche da chi non conosce l'anime. P.s...