Capitolo. 47🎼

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Le cose erano andate meglio che immaginassi. Mio padre aveva ammesso di aver mentito per evitare che mi facessi male, siccome ci teneva molto a me, cosa che non pensavo che avrei potuto sentito

«Lo fatto per il tuo bene. Da quando tua madre se n'è andata, sei rimasta molto influenzata dell'accaduto. Volevo in qualche modi aiutarti, nonostante era difficile per me superare la cosa, quindi non ti ho mai fatto vedere il mio dolore»

Finalmente riuscii a vedere con occhi diversi la mia matrigna, che mi corse incontro appena entrai in casa.

La mia sorellastra si era addolcita, forse meno stressata da tutte le cose che doveva recuperare, dato che era straniera e stava imparando la lingua, ma rimase la pettegola che era prima.

Si risolse tutto e piano piano iniziai a guarire. Ovviamente non in tempo per la partita finale, ma era sempre qualcosa poter guardare gli allenamenti, fare il tifo e sperare di partecipare alle future partite.

Njord e Isabel si erano messi insieme, e Jade e Cluade avevano iniziato a passare più tempo insieme senza litigare.

Nonostante tutto sembrava andare per il verso giusto, compreso il mio rapporto con Riccardo, sentivo che mancava qualcosa. Con tutte le cose che erano successe, non avevo trovato il tempo di stare noi due da soli, nonostante fossi tornata a scuola.

«Ragazzeee!»
Ci chiamò la blue correndo in contro a me e la rossa

«Cosa?»
Si fermò davanti a noi riprendendo fiato

«a...Rosie...»
Prese un'altro respiro

«A Rosie cosa?»
Chiese Jade tenendola per la spalle

«Non piace più Riccardo»
Il tè alla pesca che stavo bevendo, quasi mi andrò di traverso.

<Davvero?>

«COSSAA?»
Jade sembrò prenderla più seriamente rispetto a me. Cos'era tutto sto stupore?

«Le piace Alpha della Galaxy DC»
Aggiunse, mandando in ulteriore shock la rossa. Il suo nome mi sembrava familiare.

«Come mai siete così sorprese? Le cotte vanno e vengono»
Alzai le spalle, ma le due si girarono verso di me come se avessi detto la cosa più stupida mai sentita

«Non per Rosie....vedi...a lei piace Riccardo da anni, e dico, dalla fine delle elementari ad adesso»
Mi scosse per le spalle come per svegliarmi

«Da così tanto?»
Spalancati gli occhi.

«Si, da così tanto e quindi è STRANISSIMO che le piace un'altro»

Annui ancora perplessa da cosa aveva detto Jade....

<Avevo fatto bene a non parlare a Riccardo dei miei sentimenti prima>

«Aspetta...»
Mi guardarono

«Non le piace più Riccardo giusto?»
La blu mi guardò come se stessi parlando una lingua che non comprendeva

«Si giusto(?)»
Come pensavo

<Se a Rosie non piace più Riccardi allora...>

Passai il mio tè a Jade, che lei prese quasi a stento, e scattai nella direzione opposta

«Dove vai?!»
Urlò Skie da lontano

«A fare una cosa»
Risposi girandomi leggermente, prima di aumentare il passo.

<Adesso potevo finalmente...>

In corridoio incontrai Caleb

«Hey dove vai così di fretta?»
Mi fermò per un braccio l'ananas

«Sto cercando Riccardo, l'hai visto?»
Alzò le spalle, per poi guardarmi storto

«Forse in classe mi sembra. Ma come mai-»
Ringrazia velocemente e iniziai a cercare la mia classe.

«Non avevo finito!»
Lo sentii dire da dietro, cosa che mi fece sorridere leggermente...dargli sui nervi era una cosa che mi rendeva di buon umore, considerando il fatto che lui lo faceva sempre con me.

Arrivata davanti alla stanza entrai, e la prima cosa che feci fu guardarmi in torno, ma non lo vidi. Infondo all'aula, Claude mi salutò con la mano, gesto che era un invito a cielo aperto di andare da loro. Era insieme a Gabi, Hiroto e Victor, tutti amici del capitano.

«Per caso avete visto Riccardo?»
Il grigio e il rosso si scambiarono uno sguardo, seguiti poi dal bruno e il rosa e viceversa.

«È andato in biblioteca teoricamente»
Rispose il rosso con un sorrisino

«Grazie»
Feci un inchino veloce e senza perdere altro tempo mi diressi verso la biblioteca della scuola.

<potevo finalmente dirgli cosa provo>

Dopo tutta la corsa che avevo fatto quel giorno, meritavo di certo di entrare nella squadra di atletica.
Scrutai attentamente i d'intorni, ma di lui non c'era traccia. La libreria era vasta e aveva scaffali che che estendevano fino alle nuvole, non menzionando la quantità di libri presenti.

<La scuola aveva speso bene i soldi per la libreria>

Decisi allora di controllare tra uno scaffale e l'altro, e tra di essi finalmente lo trovai.

Vederlo di lato, fece la mia ansia salire, e mi ritrovai lì ad osservarlo da lontano. Alla fine presi un respiro profondo e facendo un passo più vicino, notai che c'era una ragazza in sua compagnia. Alta, capelli castano scuro, occhi del medesimo colore, carnagione chiara, a cui lui sorrise e viceversa. Cercai di non pensarci molto e farmi forza, ma poi lo vidi prendergli la mano e passarle qualcosa.

«Mirraccomando, che la cosa rimanga tra noi due»
Il grigio le sorrise, facendo l'occhiolino e lei annui sorridente

«Promesso»

Questa scena inevitabile, riuscii a spezzarmi il cuore. Sembravano una vera coppia.

<Quindi non ero un'eccezione dopo tutto...sorrideva così a tutte>

E a dire che mi ero aperta con lui raccontandogli del mio passato.

Ero stata rifiutata ancora prima di dichiararmi

La ragazza dopo poco andò via, e Riccardo sospirò leggermente ansioso, guardandosi poi intorno. Appena i nostri occhi si incontrarono, mi sorrise e il suo corpo sembrò rilassarsi, stessa cosa per I suoi occhi che emanavano confidenza, cosa a cui indietreggiai

«Ei (y/n)! Ti cercavo, stavo proprio per-»
Avanzò verso di me, ma mi girai e scappai via, fitta nella giungla del sapere, tra i vari scaffali.

Non sapevo nemmeno io bene perchè anche se sicura dei miei sentimenti, le mie gambe si erano mosse da sole.
Lui rimase lì fermo confuso, ma quando si rese conto, mi venne dietro.

Mi fermai davanti ad uno deimuri di libri, perchè non sapevo dove andare e principalmente per riordinare i miei pensieri

«(y/n)? Ti ho offesa in qualche modo?»
Rimasi in silenzio quando sentii la sua voce a qualche metro da me. Mi girai in sua direzione, alzando lo sguardo. Più avanzava e più indietreggiavo, fino a sbattere contro la libreria.

«Non mi hai offesa, puoi andartene...adesso lo sai»
I miei occhi finirono sul pavimento. In quel momento, una persona, con uno strattone, mi tirò verso di sé, finendo sul suo petto, e qualche secondo dopo sentii un tonfo affianco a noi, il tonfo di qualcosa collidere con il pavimento. Uno sguardo al terreno e vidi una montagna di libri.





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Come va cari lettori? Verso le 23:30 uscirà un'altro capitolo. Se volete leggerlo, attendete con pazienza, la fine della storia si sta avvicinandoo

-Autrice❄︎

Natsuhiboshi [Riccardo di Rigo x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora