Capitolo. 1 🎼

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Il sole era quasi del tutto tramontato,mentre con lo sguardo, ero alla cerca di lei,quel puntino rosso che brillava nel cielo roseo e immerso di colori candidi.
Tirai fuori dal tessuto morbido della maglietta,il pezzo d'argento che al tocco della mia mano,sembro come quasi ghiacciarsi per quando facesse freddo quel giorno.
Riportai lo sguardo al cielo,notando che la luna era già sorta e ormai si era fatto buio.
Guardai l'orologio che tenevo al polso,e quando lessi l'ora,per poco gli occhi mi uscirono dalle orbite.
Mancavano 5 minuti alle 21:00.
Sapevo benissimo quali sarebbero state le conseguenze di un ritardo del genere,diedi un ultimo sgaurdo al cielo stellato

«spero che domani vada tutto bene»

E con quest'ultimo frase,mi girai e inizia a correre.
Così ebbe inizio la mia nuova vita nella mia città natale.

~giorno dopo~

Mancava poco alla mia destinazione,avevo un po' di ansia per come sarebbe andata a finire,ma non ne ero particolarmente preoccupata.
Per ma era il primo giorno di scuola, mentre per gli altri era già cominciata. Svoltai l'angolo e davanti a me apparve un'edificio gigantesco con un fulmine al centro dell'impalcatura,gli alberi messi in fila,per poi aprirsi in mezzo uno spiazzo verde coronato da 4 lampadine giganti e infine un'aiuola a forma ovale davati al tutto come per darti il benvenuto.

<Era tutto da mozzarei il fiato...>

Una volta entrata dal cancello,mi diressi verso l'enorme edificio poco più in là. In mezzo al campo c'erano dei ragazzi con indosso delle magliette bianche con un fulmine in'alto a destra del petto e dei pantaloncini gialli.

<Una squadra di calcio?>

Mentre camminavo, un gruppo di persone mi passò affianco e udì la loro conversazione

«Hai saputo l'ultima novità?La Raimon sta cercando un nuovo giocatore perché Doug ha lasciato la squadra»

«Ahahah»
<rise qualcuno>

«Ma come si fa anche a pensare di lasciare una squadra così forte?»
disse la stessa persona che poco fa aveva emesso quella risata,ma con tono arrogante

«Che idioti»
Mormorai con tono basso

<Una squadra non si può definire forte basandosi solo su quanto partite vinte,una squadra si definisce forte basandosi su molte cose,ma la più importante è l'armonia che c'è tra i propri compagni>

Ero così immersa nei miei pensieri,che non sentii la palla a tutta velocità venire verso di me. Alzai la testa,accorgendomene solo all'ultimo, così non feci in tempo a respingerla. Mi coprii la faccia con le mani,sperando che non facesse troppo male

<Ma tutti sappiamo benissimo che era impossibile>

Stavo già immaginando lo i peggior scenari in cui venivo colpita dalla palla,ma questo non successe.
Dei secondi passarono,ma ancora niente,così,stanca di aspettare il peggio e curiosa dal fatto che ero ancora in piedi,tolsi le mani dal viso per scoprire una volta per tutte cosa fosse veramente successo.

«Fate più attenzione!!»

«Ci scusi Capitano Riccardo»
Dissero delle voci in coro.

Subito dopo,sentii degli urletti poco distanti da me. Guardai in direzione delle voci troppe acute.

<Un gruppo di ragazze?>

Mentre ero distratta,una mano si poggiò sulla mia spalla facendomi sobbalzare.

«Va tutto bene?»

Era una voce roca,ma al contempo morbida,che poteva incutere timore,ma allo stesso tempo essere rassicurante.
Mi girai,squadrando la persona che avevo davanti.
Era alto,credo mi superasse almeno di 7 centimetri. Aveva dei lineamenti delicati,una pelle chiara, i capelli corti,mossi, di un castano tendente al grigio che arrivavano quasi fino alle spalle,gli occhi castani quasi rossi e una frangia leggermente arruffata che gli faceva risaltare l'acconciatura.

Quando notai il pallone che giaceva ai suoi piedi,ci misi qualche secondo a capire che la palla di poco fa era stata parata dal sotto scritto.

Prima che potessi rispondere,in torno a noi si creò una folla.

«Capitano sei sempre il migliore»

disse una delle voci acute di prima,solo molto più vicina.

«Come fai ad essere così bello?»

Disse un'altra voce femminile.

«Beh,grazie ragazze,non vorrei mentirvi quindi sarò sincero...quello che dite è vero»

Detto questo fece un'occhiolino alle ragazze, facendo un sorrisetto che quasi mi sembrò che tutte fossero sul punto di svenire.

[POV Autrice]

Mentre Riccardo era impegnato nel rispondere alle sue "fan",una persona gli toccò la spalla.

«Hai finito? Perché credo che dovremmo andare in classe»

Riccardo riconobbe subito a chi appartenesse quella voce,così rispose

«Si,aspetta solo che...»

Si girò nella direzione dov'eri prima,pensando di poter scambiare due chiacchiere con te, e magari di sapere il tuo nome,ma quando si girò non ti vide più.

<Dov'è andata?>
Si chiese gaurdandosi intorno confuso.

Tu nel frattempo che veniva messa in scena tutto quel "fan girling",te n'eri andata dal quel gruppo di matte.
Mentre camminavi lontana da quel punto,nella tua mente non potevi fare a meno di pensare a quello che era appena successo e all'incontrario con quello strano personaggio.

<Quel tipo è troppo pieno di se>

Era una delle cose a cui pensavi,
ma non ne potevi essere proprio sicura,perché in fondo di lui sapevi solo una cosa...

«Capitano Riccardo eh?»
Sussurrasti le stelle parole sentite poco fà,mentre ti addentrasti nell'edificio.




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Questo capitolo non è perfetto si,ma si può sempre migliorare.
Per chi non avesse capito,le 4 lampadine giganti,sono dei lampioni ahaha.
A inizio capitolo vi ho messo la foto della scuola.

-Autrice❄︎

Natsuhiboshi [Riccardo di Rigo x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora