Capitolo. 25🎼

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Alla fine salutai la signora Stonewall che mi diede un caloroso abbraccio cercando di rassicurarmi

«Se ti serve qualcosa, non esitare a chiedere e miraccomando, vieni a trovarmi più spesso che prendiamo un tè e parliamo d'altra. Come qualcosa di più felice»

«Grazie e ha proprio ragione sull'ultima parte»
Dissi per alleggerita l'aria che ormai non era più tanto pesante

»Allora ciao, a preso!»
Stavamo per uscire quando lei mi chiamò

«(Y/n), miraccomando, non smettere di giocare a calcio. Sono sicura sarebbe quello che tua madre vorrebbe e ovunque lei sia sarebbe fiera di te»

Così, uscii insieme a Caleb che voleva accompagnarmi a casa, ma ancora non volevo tornare, era troppo presto, così iniziai a pregare di andare con lui

«Devi sempre essere così fastidiosa?»
Aggrottò le sopracciglia, con aria scocciata

«Daii»
Feci una delle mie facce più carine

«No e non guardarmi con quella faccia»

Aveva portato la palla con se quindi sicuramente andava a giocare a calcio da qualche parte e ovviamente volevo farne parte, per un po' il calcio avrebbe potuto distrarmi

«Uffa»

Ripensai alle parole dette dalla zia

"Y/n), miraccomando, non smettere di giocare a calcio. Sono sicura sarebbe quello che tua madre vorrebbe e ovunque lei sia sarebbe fiera di te"

Risuonavano nella mia testa come una sveglia.
Forse non aveva tutti i torti, forde se cercavo di crederci, sarebbe cambiato qualcosa, forse sarei meno infelice.

«Okay»
Caleb disse

«Okay cosa?»
Lo guardai confusa

«Puoi venire con me»

«Davvero?»
Chiesi con la nuova fonte di felicità trovata

«Si, basta che non ti incanti a fissare la strada»
Disse con tono sarcastico

«Hahaha molto divertente»

Arrivammo nel centro, vicino alla fontana. Lì c'erano Beacons, Hiroto, Victor e Riccardo che aspettavano.

<Strano, c'è pure Victor con loro>

«Siete già tutti qui?»
Chiese l'ananas

«Si, siamo arrivati un pochino in'anticipo e stavamo aspettando solo te»
Disse Hiroto

«Scusate, ho avuto un problemino durante il tragitto»

«Che sarebbe?»
Chiese curioso Beacons sorseggiando un frappè

Supponendo che non avevano notato la mia presenza, dato dal fatto che Caleb era più alto di me, mi sporsi leggermente e salutai con la mano

«Ciaoo»

Per poco il rosso si strozzò con la bevanda

«Io...non ho parole»

Commentò Hiroto

«Dove si va?»
Chiesi con tutti gli occhi addosso

«Al campetto vicino al fiume, vogliamo allenarci su qualche tecnica»
Disse Riccardo con tono freddo, guardandomi con uno sguardo indecifrabile

«Okay, che aspettiamo? Andiamo no?»

«In realtà tu non saresti invitata»
Disse il capitano

Per qualche strano motivo sembrava non volermi lì, mi sembrò al quanto strano, perché se i miei ricordi non mi ingannavano, avevamo un rapporto abbastanza decente adesso.

Cercando di non scatenare litigi, scelsi cautamente le mie parole

«Però sono già qui, quindi...»

«Quindi come sei arrivata, puoi andare via»
Incrociò le braccia

«Non è un parti esclusivo dove ci sono posti litimitati, e poi in un certo senso l'ho invitata io, quindi non capsico perché essere così acidi»
Disse con nonchalance Stonewall

«Però non hai chiesto il nostro permesso, quindi-»

«Permesso?»
Alzò un sopracciglio il mezzo pelato

«Stai scherzando vero? Cosa sei il mio capo?»
Gli si avvicinò con fare minaccioso

«Capitano, non c'è bisogno di litigare»
Victor poggiò una mano sulla spalla di Riccardo

«E poi in un certo senso ha ragione Caleb, non è una cosa esclusiva»
Disse il moro

«Da che parte s-»

«Io me ne vado»
Si zittirono tutti e mi guardarono

«Non c'è bisogno (y/n) puoi resta-»
Mi sorriss Victor

«Nono tranquilli»
Distolsi lo sguardo

«Se qualcuno non mi vuole qui allora meglio se vada, che poi ha ragione Riccardo, non ero stata invitata»

Non sapevo e non capivo proprio il perché, ma in quel momento mi veniva quasi da piangere.
Forse erano le mie speranze di trovare una distrazione che si erano distrute, o forse era il comportamento ostile non giustificato del capitano.

«Ciao»
Feci un falso sorriso e mi girai prima che potesse scendermi una lacrima, scappando nella direzione opposta prima che Caleb potesse fermarmi.

Caleb pov:

«Ben fatto, sei contento?»
Applaudii con voce sarcastica

Come poteva essere così insensibile? Eppure ero convinto che gli piacesse

«Mi dispiace ragazzi, ma io vado con lei. Non è il momento giusto per lasciarla da sola»
Gli dissi

Era vero. Conoscendola, non volevo che a (y/n) venissero in mente delle idee sciocche o ancora peggio che si trovasse in pericolo.

«Vai pure Caleb»
Mi disse il tenebroso.
Sembrava quasi aver capito a cosa mi stavo riferendo, sbaglio o lui e (y/n) erano più vicini rispetto alle prime settimane in cui era arrivata?

Annui e mi affrettai a seguirla.
L'avevo persa di vista, ma sapevo benissimo dov'era.

Arrivato davvero all'entrata, non mi ci volle molto per avvistarla.
I suoi capelli (c/c) sventolavano nel vento invernale che si era alzato e le sue lacrime brillavano alla luce del sole.

Mi avvicinai senza dire niente, la tirai per un braccio e l'avvolsi in un caldo abbraccio. Non ero tanto bravo con le parole, ma sapevo che era quello che le serviva

«Perché piangi?»
Le chiesi dopo qualche minuto di silenzio

«N-nUl O So(non lo so)»
Bofonchiò ancora nell'abbraccio

Sapevo che di certo non era per Di Rigo che stava così eppure, il suo comportamento mi dava sui nervi.

<Non gli piace più (y/n)?>


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Non so che commentare qui lol.
Domani(oggi) inizia la scuola...help

-Autrice❄︎

Natsuhiboshi [Riccardo di Rigo x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora