Capitolo. 2 🎼

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«E per oggi è tutto ragazzi,potete andare»

La campanella della fine delle prime 3 ore suonò,risuonando in tutta la stanza.
Afferrai il mio bento e uscii dalla classe in cerca di dove consunare il mio pranzo.
Avevo bisogno di aria fresca e sicuramente la mensa non era il posto giusto. Tutte quelle ore a parlare di equazioni e piani cartesiani mi avevano fatto venire un gran mal di testa.

<Mi serve un posto dove si possa avere aria fresca,pace e nessuno che potesse darmi fastidio,ma dove potrei trovare un posto del genere?>

Mi fermai a riflettere un'attimo,ma non ci misi tanto ad arrivarci.

<Ma certo! Che stupida! Un posto del genere c'era!>

Alzai la testa e con lo sguardo perquisii ogni centimetro di quei muri,fino ad avvistarlo.

<perfetto direi>

Era poco più distante da me,quindi per accorciare le distanze mi misi a correre.
Una volta arrivata davanti ad essa cercai con le dita il luogo da me scelto in precedenza

«Bingo»

Sussurrai facendo un sorrisetto.
Trovai dei punti di riferimento utili in caso se avessi dimenticato che strada usare per tornare indietro e mi affrettai a raggiungere quel luogo.

[Poco dopo]

<gli ultimi scalini ed era fatta>

Con un po' di forza spinsi la porta,e un'ondata di luce mi obbligò a coprirmi il viso con un braccio.
Ci misi un po' ad abituarmi alla luce del sole,ma dopo che questo accade, potei finalmente togliere la mano.
Il cielo era di un turchese molto chiaro,meglio dire cristallino. Le nuvole erano anch'esse chiare,ma abbastanza bianche da esssere visibili. Mi guardavo intorno senza mai smettere di sorridere,per quanto non potessi fare a meno di pensare che questo era il posto giusto per me.

Una volta che trovai dove sedermi,potei finalmente iniziare a mangiare.

[•••••]

Feci così anche per i giorni seguenti,e ormai era quasi passata una settimana.
Non mi piaceva stare da sola,ma non ero mai stata molto abile con le amicizie,quindi non avevo altra scelta che lasciare le cose così come stanno

«Non dimenticate di studiare le pagine che abbiamo letto oggi»

«Si prof»
rispose la classe in coro

«Perfetto,ora potete andare»

Dopo aver preso il mio bento,uscii dalla classe e come solito,mi diressi verso il tetto.
Arrivata però,per quanto continuassi a spingere,la porta sembrava non volersi aprire.

<Che seccatura>

Sospirai

Quindi avrei dovuto trovare un'altro posto dove passare la pausa pranzo.

Ci pensai un'attimo...

<Non avevo altra scelto che passare la pausa pranzo all'aperto>

Camminai a passo pesante verso l'uscita, chiedendomi se mi fosse davvero permessa una cosa del genere.
Arrivata fuori,continuai a camminare,in cerca di un luogo adatto

Sospirai chiudendo gli occhi

<vorrei proprio saperlo il perché il tetto era chiuso>

//Mentre y/n pensava a quali potessere essere i motivi per quale il tetto era stato chiuso,non prestò molta attenzione alla strada e così andò a sbattere contro un muro di asciugamani//

Guardai subito davanti a me e vidi dei veli bianchi svolazzare liberi nell'aria.
Non avevo tempo per prendere una rincorsa,quindi con i palmi delle mani mi poggiai qualche secondo a terra,giusto il tempo per predere uno scatto ed alzarmi; afferrai il primo asciugamano, il secondo,il terzo,fino ad arrivare al penultimo.
Tutto intorno a me sembrò muoversi a rallentare nell'esatto momento in cui l'asciugamano stava per toccare terra,ma con un'altro scatto,lo raggiunsi giusto in tempo.

X Pov:

<Accidenti,oggi era il mio turno!
Dovevo portare gli asciugamani a lavare ieri,ma l'avevo completata dimenticato.
Se non mi sbrigo, poi chi la sente Jade?>

Gli sciugamani li avevo presi tutti in una volta,così che non sarei dovuta tornare indietro. Le mie braccia reggevano all'apparenza dei pezzetti di stoffa "leggermente" sudaticcia ma non era proprio così,messe una sull'altra poteva essere pericoloso per la mia visuale, visto che mi formavano un muro che mi sbarrava la strada. Avrei potuto investire chiunque,ma non me né preoccupai molto,visto che conoscevo a memoria la strada e che a quest'ora avrebbero dovuto tutti essere in mensa.

<E ci dovrei essere anch'io,devo sbrigarmi>

Accelerai il passo quasi mettendomi a correre,fino a quando non andai a sbattere contro qualcosa.

<Nonono! Possibile che sia andata a sbattere contro un muro!?>

Nell'esatto momento in cui toccai terra,alzai lo sguardo per vedere in che condizioni erano gli asciugamani,ma nell'istante che lo feci,una saetta,o meglio una persona,afferrò il primo asciugamano,il secondo,il terzo...
Mi sembrava di assistere alla danza di un'angelo,era agile come il vento,leggadra come una farfalla e veloce come la luce. Infatti riuscii a recuperarle tutte mentre erano sospese in'aria e prima che toccassero terra.

<Wow...>
Chi era questo fenomeno?

«Ti sei fatta male?»
La sua era voce dolce e calma,aveva una pelle chiara che si intonava con le ciocche (c/c) che le ricadevano sulle spalle, sul viso e infine degli occhi (c/o) profondi come l'oceano con il quale mi squadrava da capo a piedi, cercando una possibile ferita

<Non l'avevo mai vista prima,sarà nuova?>

«N-nono è tutto apposto»
Stavo per alzarmi da terra,ma lei mi porse la mano

«Scusami tanto,ero proprio distratta»
Afferrai la sua mano

«Nono,non vedevo nemmeno la strada quindi scusami tu...ehm..»
Dissi una volta in piedi

«y/n y/s piacere di conoscerti»

«S-Skie...Skie Blue,piacere mio!»




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Scusate ma dovevo ahahah,cosa sarebbe l'incontro dell'aiutante e la protagonista,senza un colpo di scena?
Come direbbe Shinichi Kudo:
'he he he,elementare mio caro professore'.

-Autrice❄︎

Natsuhiboshi [Riccardo di Rigo x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora