Epilogo

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Cosmary non era mai stata così felice di essere su un treno. Nonostante questo treno avesse l'aria condizionata a dieci gradi, un'ora di ritardo e un bambino urlante qualche sedile più avanti.

Era felice e basta perché era il treno che la portava da Alex.

Era stato strano, in realtà, perché non si erano più sentiti dalla chiamata con Maria. Ogni tanto le arrivava qualche messaggio fugace del ragazzo, ma di certo non potevano intavolare una conversazione sulla logistica del loro incontro. Sapeva solo che la volontà c'era, quindi di tutta risposta aveva prenotato un biglietto per il giorno della finale e aveva contattato la produzione per farla entrare appena finita la puntata.

Sentiva mille emozioni nella pancia, era emozionata, spaventata, impaziente. Voleva riaverlo tra le sue braccia e non lasciarlo andare più.

Alex, dal suo canto, era terrorizzato. Aveva paura per la finale, voleva godersela ma voleva anche vincere, non era di certo ipocrita, ma più di tutto era il futuro che lo spaventava.

E se quella fosse stata solo una parentesi della sua carriera? E se una volta fuori dal programma nessuno l'avrebbe seguito?

E se anche Cosmary fosse stata solo una parentesi?

Non si aspettava di trovarla subito dopo la puntata, non era il tipo di persona che dava le cose così per scontato, ma ci sperava con tutto il cuore.

E sperava che l'avesse aspettato, che non si fosse resa conto che alla fin fine lui non era questo granché.

«Musone che pensi?» disse Albe, poggiandogli le mani sulle spalle. Non aveva mai visto Albe così felice come in quell'ultima settimana. Continuava a dire a Serena come non poteva crederci che erano ancora lì insieme, e scherzava ancora sulla storia che ora gli toccava vincere il programma.

Si ritrovò a pensare che magari Alberto non avrebbe vinto, era abbastanza sicuro che non fosse quello su cui tutti stessero puntando, ma sapeva che in un modo o nell'altro aveva vinto. Aveva Serena, ne era così innamorato e così sicuro che le sue emozioni quando si trattava di lei sbattevano in faccia a chiunque fosse lì intorno.

«L'avrei voluto anche io» commentò, come se l'amico fosse in grado di leggergli nel pensiero.

Ma in realtà, dato che ormai si conoscevano meglio di chiunque altro, Albe era abbastanza capace di captare cosa vagava nella mente di Alessandro.

«Ce l'hai anche tu» rispose allora, guardandolo negli occhi, così serio che faceva quasi ridere: Alberto La Malfa e la serietà erano due poli opposti.

«Non so nemmeno se viene» sussurrò, come se bastasse a non farlo sentire alle telecamere.

Albe rise, alternando qualche colpo al tavolo e qualche gesto per indicarlo, come era solito fare lui. «Ma sul serio hai dubbi su Cosmary? Sarà la prima persona che vedrai appena la telecamera si spegne».

Alessandro non sapeva come faceva ad esserne così sicuro, eppure dovette dargli ragione quando mise piede in sala relax e non fece in tempo nemmeno a vedere il suo viso che fu travolto dalle sue braccia.

Era lì, e all'improvviso, in quella saletta che conservava brutti ricordi, sembrava  che non era passato nemmeno un giorno ma allo stesso tempo l'aveva sentita come un'eternità.

Ma in quel momento, che sembrava come congelato, poteva sentire i loro corpi incollati, poteva sentire il suo profumo, poteva accarezzare i suoi capelli mordibi.

E, più di ogni altra cosa, poteva baciare le sue labbra.

Per Cosmary il mondo si era fermato, era tutto così ovattato che pensava di essere sola con Alex; o meglio, c'erano lei, Alessandro e i loro cuori che facevano rumore come mai prima.

take my hand and hold it - cosmexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora