Me ne vado ma non me ne vado

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Il giorno dopo si svegliarono l’uno nelle braccia dell’altro, sotto i due piumoni singoli che avevano unito come meglio potevano, senza nulla addosso.

Alex le accarezzò il viso con delicatezza, proprio come fece durante il loro primo bacio, mentre Cosmary apriva lentamente gli occhi. Era bellissimo svegliarsi così, con un braccio intorno al busto del ragazzo, la testa poggiata sul suo petto e lui che la osservava da così vicino.

«Piccola» sussurrò, ad un centimetro dal suo volto. «Come va?»

Lei sorrise, beandosi di quei momenti che sapeva non sarebbero potuti riaccadere in casetta.

«Bene» rispose, nonostante non fosse ancora al massimo e si sentisse ancora la febbre, quella fu la risposta più sincera che poteva dare.

La sera prima era stato tutto perfetto, avevano fatto l'amore per un tempo indefinito, con delle pause per riprendere fiato e guardarsi negli occhi.

Non c'era stato bisogno di parlare poi, una volta che finirono era stato tutto così chiaro che rimanere nudi ed intrecciati era il giusto punto che potevano mettere a quella notte.

Mentre erano intenti ad alzarsi e a indossare il pigiama per non morire di freddo, il telefono fisso della stanza squillò.

«Fammi leggere!» supplicava la ragazza, cercando a tutti i costi di sfilare il foglio che aveva nelle mani il suo ragazzo.

La produzione li aveva chiamati per informarli che al posto della puntata avrebbero mandato in onda uno speciale con i loro percorsi, e che quindi dovevano registrarsi mentre lo raccontavano, per facilitare il montaggio.

E se Cosmary non aveva avuto problemi a registrare tutto davanti ad Alex, il ragazzo non voleva saperne proprio di farglielo sentire.

«Non fa nulla se non mi hai inserito» disse poi lei, iniziando a pensare che non fosse la timidezza il motivo per il quale non volesse farglielo sentire.

Alex in tutta risposta rise, poi darle una leggera spintarella.

«Punto primo» disse, avvicinandosi pericolosamente alla ragazza. «Non ci credo che non farebbe nulla».

A quel punto Alessandro era a un centimetro dalle sue labbra, che mostrava una sicurezza che non sempre lo caratterizzava quando si trattava di Comsary. Lei, dal suo canto, trattenne immediatamente il respiro, come sempre.

«Punto secondo: è ovvio che ti ho inserita, ma niente spoiler».

Non lo aveva mai visto così soddisfatto e sicuro di sé, che sorrideva sotto i baffi.

«Qui non abbiamo nemmeno la tv!» si lamentò ancora, mostrando un broncio da bambina a cui sperava che Alex non potesse resistere.

«Poi lo vedi dal cellulare, dai» le disse, ridendo ancora. «E poi lo hai detto tu che ti "intrigo", fammi continuare ad essere misterioso o altrimenti perdi l'interesse!»

Lei gli lanciò un'occhiataccia. «Non potrei mai, lo sai».

Lui annuì, per poi tirarla a sé.

Era tutto così perfetto in quel momento, chiusi in una camera d'albergo di nemmeno venti metri quadri, malaticci ma felici, senza essere visti da nessuno, che mai avrebbero pensato che quelli fossero gli ultimi momenti insieme.

Quando il venerdì sera vennero a fare il tampone avevano ormai dato per scontato che anche la puntata di quella settimana sarebbe saltata, troppo tardi per registrare.

E invece, quando alle sette di mattina squillò il telefono Cosmary aveva capito che quella giornata non sarebbe andata per nulla bene.

take my hand and hold it - cosmexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora