1 step forward and 3 steps back

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Le vacanze di Natale scorrevano veloci, avevano il tempo per dedicarsi a loro stessi, potevano andare in sala se lo desideravano e potevano allenarsi ogni volta che volevano. Ma potevano anche non farlo.

Alex stava approfittando di quel tempo libero per scrivere, Cosmary invece non aveva avuto tutta quella libertà che era stata concessa ai suoi compagni.

La maestra la chiamò il ventisei dicembre, verso le quattro del pomeriggio, mentre era intenta ad allenarsi in palestra.

Le aveva detto che la produzione l'aveva informata del fatto che si stesse allenando ancora, a differenza di molti suoi compagni, e voleva premiare questo suo impegno con una coreografia sua, curata personalmente da lei.

Il giorno dopo avrebbero avuto la prima lezione, quindi Cosmary decise che sarebbe stata una buona idea restare tutto il giorno in sala, per prepararsi al meglio al giorno successivo.

Restò lì fino alla sera tardi, senza nemmeno mangiare, troppo presa a ripetere le vecchie coreografie per accorgersi dell'orario, finché non venne Alex a portarle la cena.

«Non sono bravo quanto te» disse, facendo spallucce. «Però ci ho provato».

Si sedette accanto a lei e le porse uno dei due sandwich. «Salmone e avocado» la informò.

Lei sorrise, davvero aveva preparato un toast decisamente light e aveva aspettato di mangiare alle undici con lei? «È la tua cena o è uno spuntino di mezzanotte?» gli chiese, tanto per essere sicura.

«Ti ho aspettata» rispose, con un angolo della bocca che si alzava, facendo uscire una delle due fossette.

Cosmary era così sorpresa di quelle piccole attenzioni che nessuno aveva mai avuto per lei. Era di solito lei la "mamma" della situazione, sempre a badare gli altri, farli mangiare quando mancavano un pasto, perché non c'è cosa più sbagliata - ma non era di certo abituata ad essere coccolata in prima persona.

Erano passate meno di ventiquattro ore dal loro primo bacio, eppure sentiva come se ci fosse stato un click diverso, che li aveva avvicinati inevitabilmente.

Restarono in saletta a mangiare il toast, scherzando e ridendo dell'avocado acerbo che aveva scelto Alex. Stare con lui era così naturale, così leggero. Non si era mai sentita così a proprio agio in poco tempo come con lui, e questo valeva anche il doppio per Alex. Lui, quello timido, introverso e riservato, era lì dopo due settimane a passare del tempo con lei in maniera limpida, senza nascondersi, senza frenarsi.

«Grazie» le disse allora, quasi senza volerlo, come se fosse stato un pensiero troppo forte e prepotente da tenersi nella sua testa.

«E di che? Grazie a te per la cena» disse lei. «Non mi ero resa conto di che ora fosse».

Alex sorrise, quel suo sorriso timido e sincero, dove le fossette spuntavano e gli occhi si illuminavano. «Non per quello» disse, per poi avvicinarsi a darle un bacio.

Era uno dei primi baci di quel giorno, seppure fosse quasi agli sgoccioli. Quella mattina avevano avuto ritmi diversi, anche se il buongiorno era sempre stato rispettato, stavolta con un caffè posato sul comodino di Cosmary e una carezza tra i suoi capelli.

Cosmary aveva dato un po' di baci nella sua vita, nemmeno tantissimi, ma dal suo primo bacio - che molti ritenevano un po' in ritardo - a quello di Alex non riusciva a trovare uno che potesse essere nemmeno minimamente paragonabile.

Provava delle sensazioni mai provate prima, un calore nel petto e un movimento nella pancia. Quando sentiva le sue labbra avvicinarsi alle proprie non riusciva a fare a meno di trattenere il fiato, come se volesse fermare il tempo, perché non c'era istante migliore di quel millimetro prima che si toccassero: gli occhi chiusi, il respiro corto e vicino al suo viso, la mano di lui che saliva lungo il suo volto.

take my hand and hold it - cosmexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora