Tanto tu già le sai

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Tornare in casetta senza di lei fu tremendo. Alex non pensava potesse fargli così male, lui che non era abituato a provare chissà quali emozioni, ora era tormentato da un'assenza così insistente che pensava sarebbe impazzito.

Quando entrò nella camera gialla e trovò la sua sciarpa sul suo letto, sentì i suoi occhi bagnarsi, solo al pensiero che poteva esserci racchiuso il suo odore lì dentro.

Non riusciva a pensarci, non riusciva ad accettare che era uscita proprio quando avevano fatto l'amore, proprio quando era riuscito ad ammettere i suoi sentimenti. Quasi come sapessero tutto, quasi come lo avessero fatto di proposito, per fargli un dispetto. Non si capacitava di come erano stati in grado di sostituirla con così tanta facilità, senza un minimo di tatto, senza avvertirla e senza farla preparare. O farlo preparare.

Le avrebbe lasciato qualcosa da portarsi, l'avrebbe abbracciata più forte e più spesso. Le avrebbe detto che l'amava tempo prima, le avrebbe dedicato più canzoni.

Mentre prendeva la sciarpa per sentire se davvero profumasse del suo odore, vide un fogliettino cadere da dentro.

"Mi manchi già, ti aspetto, farò il tifo per te, sempre. P.S. Ho rubato la tua felpa del pomeridiano, perché so che la settimana prossima avrai quella del serale e così porto un po' di te con me."

Non fece nemmeno in tempo a finire di leggere che si catapultò in bagno, che da qualche mese a questa parte era diventato il suo posto sicuro. Lí non c'erano telecamere, nessuno poteva vederlo, e poteva restare un tempo indiscreto, proprio quel tempo che gli serviva per piangere come un bambino.

Era assurdo, la sua mente realizzava che non era la fine del mondo, che le sue storie erano sempre state a distanza, che l'avrebbe rivista tra qualche mese, ma il suo cuore non riusciva ad accettarlo.

E quindi pianse, pianse tutte le lacrime che aveva trattenuto nelle ultime ore, pianse con la sciarpa di Cosmary in mano, sentendo il suo profumo un'ultima volta.

Voleva dirle che l'amava ancora, voleva farle sentire quanto più vicino possibile.

Quando uscì dal bagno e posò lo sguardo sul comodino capì immediatamente cosa doveva fare.

Sganciò la collana che portava ogni giorno e prese la pietra acquamarina, quella che Cosmary gli aveva regalato a Natale.

"Stringila forte perché è quello che farei io se fossi lì" aveva detto, e non c'era niente di più giusto di quello.

Uní i due pezzi, per poi indossare di nuovo la collana, facendo sì che la pietra fosse visibile.

Sperava solo che lei capisse che sentiva la sua mancanza.

Cosmary amava tornare a casa. I primi tempi in cui viveva a Milano cercava di tornare il più spesso possibile, nonostante non fosse una scelta molto economica. Le mancava la famiglia, le mancavano i suoi amici, le mancava il suo mare.

Passeggiare sul lungomare era quello che più le schiariva la mente, che le puliva i pensieri e la calmava. Fu la prima cosa che chiese a sua madre quando la andò a prendere in stazione, perché per quanto amasse casa sua non era pronta a rendere tutto così vero ancora.

Entrare nella sua stanza avrebbe voluto dire che era davvero tutto finito, che davvero non era più nella scuola, che la casetta non era più casa sua e che era tornata ad essere solo Cosmary, la ballerina di Brindisi con tanti sogni nel cassetto.

Appena arrivarono vicino al mare prese un grosso respiro, toccando poi il bracciale che le aveva regalato Alex.

Chissà cosa stava facendo in quel momento, chissà se la stava pensando, chissà se sarebbe andata bene per loro.

take my hand and hold it - cosmexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora