Capitolo 7

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Trascorre un altro giorno e quell'enorme villa le sembra sempre più vuota e fredda.
Gabriel non accenna a farsi vedere e Marinette pensa che quell'uomo non deve vivere in quella casa. Altrimenti non sa come spiegare la sua latitanza.
Ogni tanto sente dei rumori provenire dallo studio, vede persone facoltose varcare la soglia di casa, soprattutto la signora Tsurugi senza Kagami, però.
Peccato, a Marinette sarebbe piaciuto intrattenersi con lei, poi pensa che è meglio che non si presenti, intelligente com'è capirebbe subito tutto.
All'inizio credeva sarebbe stato bello soggiornare per una settimana nella casa di un famoso stilista, un professionista che Marinette ammira e che vuole imitare. Avrebbe potuto imparare segreti del mestiere guardandolo all'opera, ma giorno dopo giorno quel desiderio sfuma come fa il ghiaccio quando incontra il sole.
Ma è determinata più che mai a parlargli e cascasse il mondo oggi lo farà, sperando di non mettere così il vero Adrien nei casini e in punizione, o peggio ancora con il divieto assoluto di non frequentare più la scuola.
Sarebbe terribile.
Marinette si sente mancare la terra sotto i piedi ipotizzando una cosa del genere.
Deglutisce ed esce dal suo nascondiglio dietro la colonna, attende che Nathalie si sposti e agisce, ma viene fermata da Plagg che gli si para davanti al volto e per poco non perde l'equilibrio.
"Io non lo farei." Il kwami la costringe a muovere gli occhi verdi verso il centro nella tipica espressione di strabismo.
"Perché no?"
"Adrien non lo fa mai, sa che suo padre si arrabbierebbe."
"Si arrabbierà con me, non con lui."
"Sì, ma tu sei lui adesso." Appura.
Adrien si morde il labbro inferiore "Hai ragione Plagg, ma voglio aiutarlo. Questa non è vita... I-io non sono abituata a situazioni del genere."
"Lui sì."
"Ecco perché ha sempre l'aria triste. Quando l'ho visto ieri dopo che ha trascorso un giorno con i miei genitori, lui era un'altra persona, più solare, più... Chat Noir."
"Lo dici come se non ti piacesse quand'è Chat Noir."
Adrien si morde nuovamente il labbro inferiore "Adrien mi piace molto, ma Chat Noir... È un'altra persona."
"È sempre lui... E se ami Adrien allora ami anche Chat Noir."
"Come fai a sapere che amo Adrien?" Plagg vede il viso del biondo diventare piano piano rosso.
"Si vede!" Risponde, quando invece non vuole mettere nei guai Tikki.
"E lui lo sa?"
"Chi?? Adrien?? Puff... Figurati, no."
Marinette tira un sospiro di sollievo mentalmente.
"In ogni caso... Ho dei forti dubbi a proposito."
Plagg gli scocca un'occhiata torva e indagatrice guardandolo dall'alto come fosse un inutile insetto pronto per venir schiacciato.
"Puoi mentire a te stessa, ma non a me."
"Cioè?" Marinette non capisce il senso della sua frase.
"Vuoi parlare con Gabriel a tutti i costi nonostante tu sappia bene che si rivelerà un buco nell'acqua. Se non è amore questo, allora non so cosa possa essere." Spiega facendogli battere il cuore in maniera più accelerata del solito e il sol pensiero di Adrien come Chat Noir le fa mancare l'aria da torno.
"I-io... È un amico e lo faccio per aiutarlo." Marinette non vuole ammettere, invece, che è innamorata di Chat Noir, solo perché sa che lui è innamorato di Ladybug e non di Marinette.
Farà meno male se cerca di convincersi a dimenticarlo per non avere delusioni.
"Come vuoi... Ma prima ammetti che ti piace anche quando è Chat Noir e prima puoi confessargli di amarlo, così vi metterete insieme e fine della storia."
A Marinette piace sapere che Plagg pensa che sia tutto così facile, ma dimentica un particolare: Papillombre, anzi due: loro non dovevano conoscere l'identità dell'altro, troppo pericoloso.
"Anche se fosse vero non potrei dirglielo e noi non potremo mai stare insieme, almeno finché non sconfiggeremo Papillombre."

*

Adrien scende le scale, è convinto che il signor Agreste sia solo in quanto Nathalie aveva appena lasciato la tenuta per dirigersi chissà dove, scortata dal gorilla, è l' occasione perfetta per scambiare quattro chiacchere e vedere finalmente all'opera il grande stilista.

Si avvicina alla porta e sente, oltre a vari rumori, anche delle voci, ma sa che nella stanza non c'è nessuno oltre al designer, pensa che forse si sta intrattenendo al telefono con qualcuno e aspetta il momento propizio per bussare ed entrare.

Nei suoi panniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora