gotta glow

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Chapter title provided by: Dear Sputnik, by Tomorrow x Together

I giorni successivi passarono per Sunoo con la stessa placidità zoppa della mano che deve abituarsi a fare i conti con la perdita di un dito. I membri della squadra di football della Breda High che avevano aggredito Sunoo e Heeseung, questa era la versione ufficiale, erano tutti stati sospesi, e l'intero contingente era stato comunque rimandato a casa il giorno dopo la partita. Quel giorno, a colazione, Sunoo si era addirittura sentito qualche sguardo pietoso sulle spalle: non se ne era curato e aveva continuato a mangiare in silenzio, seduto da solo ad un tavolino al limitare della mensa, così come solo, in camera, aveva passato la domenica, e solo era tornato a lezione il lunedì, per cercare di fare finta che i suoi amici non esistessero.

Da un lato, era incredibilmente difficile. Era difficile evitare Jungwon quando ogni sera si addormentavano insieme e si svegliavano insieme (le scappatelle notturne di Jungwon erano finite, e la scatola delle pilloline rosa era rimasta a prendere polvere, sigillata, sulla scrivania. C'era ancora una parte di Sunoo che bruciava di rancore nei suoi confronti come un fuoco fatuo, ma anche così non poteva fare a meno di essere sollevato). Era difficile vedere Heeseung seduto in biblioteca sepolto dai libri e non sederglisi accanto. Era difficile incontrare Jake e Sunghoon per i corridoi e tirare dritto a testa bassa invece di fermarsi a salutarli. Non era difficile, invece, vedere Riki, perché non lo vedeva mai. Era come se si fosse auto cancellato dalla faccia della terra. Sunoo, basandosi su quello che aveva origliato, supponeva che lo facesse per lasciargli lo spazio che aveva promesso a Jungwon, ma comunque il non vederlo da più di qualche giorno gli lasciava una spiacevole sensazione alla bocca dello stomaco.

Non lo aveva ancora perdonato per avergli mentito sulla sua natura, e per avergli tenuta nascosta quell'aggressione. Paradossalmente, non era preoccupato per la sua incolumità: lui avrebbe sempre visto Riki come il ragazzino troppo cresciuto che lo seguiva ovunque e gli poggiava la testa sulla spalla come se gli pesasse. Non avrebbe mai davvero costituito un pericolo per lui. Il fatto che potesse esserlo per gli altri, e che lo fosse già stato, però, lo turbava, e lo turbava la facilità con la quale lui e gli altri avevano fatto scivolare tutto sotto un metaforico tappeto: lui non era così, non vedeva le cose solo in bianco e nero. Riki gli aveva fatto capire, anche senza usare le parole, che si era innamorato di lui con l'ostinata tenerezza di un ragazzo della sua età, e allo stesso tempo beveva sangue per nutrirsi e aveva assalito una ragazza innocente la cui unica colpa era stata trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Erano molti aspetti da metabolizzare: Sunoo non sapeva se ci sarebbe mai riuscito. Ciononostante, la parte di lui piccola e codarda chiamava il suo nome come quello di un amante a lungo perduto.

Sunoo avrebbe tirato a indovinare che, passandoli da solo, le sue giornate avrebbero durato fatica a passare. In realtà, scivolavano una dietro l'altra senza che neanche se ne accorgesse, sicuramente grazie al fatto che si affaccendava in ogni modo per non pensare. Febbraio era definitivamente diventato Marzo, e, come gli studenti della Decelis Academy avevano dimenticato quello che era successo il giorno della partita contro la Breda High, anche Sunoo aveva dimenticato, o meglio, assimilato.

Era cominciato tutto con Jungwon. Un giorno, Sunoo era rientrato in camera dopo aver passato un paio d'ore a studiare in biblioteca, ancora con il naso nell'ultimo libro che stava leggendo, ed era stato accolto da un rumore di singhiozzi soffocati. Aveva alzato lo sguardo di scatto, sorpreso, ed era stato accolto dall'immagine di Jungwon, che cercava di strozzare il suo pianto nel suo cuscino. Aveva pesanti lacrimoni che gli rotolavano giù per le guance, ma i suoi occhi sorridevano. –Ho chiuso con lui- aveva sussurrato anche se Sunoo non l'aveva chiesto ad alta voce, dimenticatosi per un attimo del trascurabile dettaglio per il quale loro due al momento non si parlavano. –Ho chiuso con Jay. Non mi farò mai più mettere i piedi in testa da lui-. Sunoo l'aveva guardato per un secondo, poi si era precipitato accanto a lui e l'aveva stretto tra le braccia, sussurrandogli quanto fosse contento per lui mentre quello continuava a piangere, smaltendo via tutti i sentimenti.

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