Chapter title provided by: I Need The Light, by Enhypen
-Quei biscotti glieli ho dati io, stamattina- Sunoo non riusciva a riconoscere la voce che aveva rotto il silenzio come la sua. –Glieli ho dati io, perché ultimamente si sveglia sempre presto e non mangia mai- ripeté, con lo sguardo perso sul muro di fronte. Jungwon sospirò, e gli diede delle piccole pacche sulla spalla. –Sunoo, per quanto ci piaccia far finta di credere il contrario, Riki è grande e vaccinato, e sa benissimo cosa può e non può fare. Se tu gli hai offerto quei biscotti, e lui li ha presi e se li è mangiati, significa che sapeva cosa rischiava, e l'ha accettato. In ogni caso non devi preoccuparti, un paio di giorni di riposo e sarà come nuovo-.
-Non gli ho fatto venire una reazione allergica, vero?- Jungwon guardò Sunoo, confuso, ma dopo un paio di secondi la nebbia davanti ai suoi occhi si schiarì.
-No, niente reazione allergica. È solo che il suo stomaco è un po'... Delicato, per così dire. Ciò che non mi spiego è come sia riuscito ad andare in giro tutto il giorno, contato che avrebbe dovuto iniziare a sentirsi male quasi immediatamente dopo aver mangiato-.
Sunoo scrollò le spalle, sconsolato. –Io non ne so niente. Gli ho dato quei maledetti biscotti, poi mi ha chiesto di vederci al pomeriggio ed è scappato via. E quando ci siamo trovati, un paio di ore fa, stava già male, ma non ha voluto andare in infermeria. Allora si è addormentato per un po', ma quando si è svegliato stava quasi peggio. A quel punto ho chiamato Jay, e il resto lo sai-.
Jungwon rispose dopo qualche secondo. –Sei molto preoccupato-. Osservò.
Sunoo esalò lentamente, frustrato. Certo che era preoccupato! Si trattava di Riki, non di una persona qualsiasi!
-Tu come ti sentiresti se fosse Jay?- sbottò, senza curarsi troppo, nel suo nervosismo, di ciò che diceva. Quando ci ripensò, si sentì morire. Era stata una cosa piuttosto crudele da parte sua. –Cielo, Won, scusami. Non so quello che dico. Sono un po' nervoso, stasera-.
Jungwon, anima santa, scosse semplicemente la testa e agitò noncurante una mano in aria. –Non preoccuparti, non me la prenderei mai per una cosa del genere. Piuttosto, sono più curioso di sapere in che modo il mio rapporto con Jay e il tuo con Riki per te siano simili-.
Sunoo stava per chiedere quando avesse mai detto simili idiozie, quando si rese conto che non solo con un'affermazione del genere aveva paragonato i sentimenti che lui provava per Riki a quelli di Jungwon per Jay, ma anche che lui, ufficialmente parlando, di detti sentimenti non avrebbe dovuto saperne nulla, dal momento che Jungwon non gliene aveva mai parlato. Si era messo nei guai da solo, e gli stava anche bene. Così, magari, avrebbe imparato a riflettere prima di parlare.
Non gli restava altro da fare che cercare di parlare il più onestamente possibile, e, così facendo, cercare di scampare l'interrogatorio che di certo Jungwon aveva in serbo per lui, dopo che ne aveva già scampato uno diversi giorni prima. Decise di fare il giro alla larga.
-È solo che nell'ultimo paio di settimane io e Riki abbiamo passato molto tempo insieme, per un motivo o per l'altro. E la sua presenza è passata dall'essermi indifferente, a gradita, ad attesa. Non ha mai fatto nulla di particolare, ma si è in qualche modo infilato, insopportabile com'è, a volte, in spiragli della mia vita che non sapevo neanche di aver mai lasciato aperti. Non so cos'è, so solo che, ora come ora, è un'aggiunta preziosa alle mie giornate, e non so se sarei entusiasta di darlo indietro. E immagino che questo sia il mio modo di dirti che ci hai sempre visto giusto, qualunque cosa tu ci abbia visto.- Sunoo tirò un respiro tremante, con Jungwon che non gli toglieva gli occhi di dosso, e continuava a fissarlo intensamente. –Mi dispiace di aver tirato in mezzo Jay, non stavo riflettendo. È solo che da quando sono qui, mi è parso che se tu dovessi mai parlare di Jay, diresti piuomeno quello che ho appena detto di Riki. Anzi, forse qualcosa in più. Sicuramente qualcosa in più-. Era un modo delicato di ammettere che sapeva che Jungwon era innamorato del loro amico. Sunoo si sarebbe tirato una pacca sulla spalla da solo per congratularsi del tatto che aveva dimostrato, se non fosse stato che non appena smise di parlare, Jungwon scoppiò a piangere. I suoi singhiozzi erano rumorosi, ampi e spezzati. Sunoo dimenticò la discussione in corso e lo abbracciò, lasciando che si sfogasse.
Sentì le spalle di Jungwon che sussultavano, premute contro le sue, per un altro paio di minuti. Poi Jungwon si staccò, si asciugò gli occhi umidi con il dorso della mano, e disse, con un tono che rendeva molto chiaro il fatto che non si trattava di una domanda: -Gli altri lo sanno-.
-Tutti quanti- si sentì in dovere di precisare Sunoo, in tono di scuse. Precisò velocemente: -Non gliel'ho detto io, lo sapevano già tutti da prima che io arrivassi-.
Jungwon annuì, ancora cercando di darsi in contegno. –Sanno che... Insomma, che noi...- Sunoo ci mise un attimo a capire che Jungwon gli stava chiedendo se gli altri erano stati informati delle sue passeggiate notturne, ma quando lo fece scosse vigorosamente la testa, imbarazzato.
-No, certo che no-. Ed era meglio che non lo sapessero, a questo punto, pensò Sunoo, perché dalla reazione di Jungwon era evidente che lui e Jay non stessero affatto insieme, e a quel punto cosa facessero quando erano insieme soli diventava un argomento che Sunoo non voleva neanche sfiorare con il pensiero, anche se si trattava di un sviluppo di cui gli altri, almeno superficialmente, avrebbero dovuto essere informati. Questo però non lo disse.
-Bene- disse Jungwon, con improvvisa durezza. –Vorrei che le cose rimanessero così. Non una parola, Sunoo, per favore-.
Sunoo, non del tutto sorpreso, annuì. -Certo, non preoccuparti-. Avvertendo nell'aria che era giunta l'ora di cambiare discorso, disse: -Penso che ormai sia ora di cena. Potremmo scendere in mensa insieme, e poi potremmo andare a trovare Riki, capire come si sente ora-.
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P R D X N V D R - sunki.
FanficSunoo non aveva mai pensato che la Decelis Academy fosse niente di più dell'ordinaria scuola privata per ricchi della porta accanto, una di quelle che aveva sempre frequentato. Però, le cose non sono placide come sembrano: i suoi nuovi amici potrebb...