Chapter title provided by: Soldier, Poet, King, by Jacob Cook
Sunoo non incontrò nessuno per i corridoi: Jungwon doveva avere ragione, dovevano essersi tutti riuniti fuori. Ed era così: Sunoo si appoggiò alla porta d'ingresso per riprendere fiato, e lo scenario che riuscì a intravedere dallo spiraglio che qualcuno aveva lasciato aperto gli fece dubitare di voler davvero uscire.
Pur considerando il fatto che ad azzuffarsi nel giardino della casa in cui si trovavano -Sunoo riuscì a vederla dall'esterno per la prima volta: una villetta singola, ben curata e ben vissuta, se non fosse stato per l'evidente disordine che la festa aveva portato- erano degli adolescenti, quello davanti a Sunoo sembrava un campo di battaglia. Riusciva ad intravedere punti in cui l'erba, seppure al buio, luccicava di sangue.
La scarsa illuminazione e l'angolo di portico dietro il quale si era nascosto non gli permettevano di distinguere bene i volti, ma era piuttosto sicuro che quello con le spalle alla siepe era Jake. Aveva gli occhi rossi, i canini scoperti ed era conciato peggio di quanto Sunoo ricordasse dall'ultimo scontro, ma stavolta non aveva paura di lui: solo per lui. E per gli altri, che versavano in simili condizioni tutto intorno. Jay era poco distante, intento a difendersi dagli artigli di Theo. Era evidente che fosse già stato colpito, a giudicare dal modo in cui i graffi sulla sua tempia sanguinavano, ma non accennava a tirarsi indietro.
Riki, invece, era tutto intento a finire l'opera che aveva iniziato l'ultima volta: da quello che Sunoo riusciva ad intravedere, aveva trovato Yedam e lo aveva attaccato di nuovo. Stavolta, però, quello doveva aver messo da parte la sorpresa piuttosto velocemente e aveva reagito, a giudicare dal modo in cui Riki muoveva il braccio sinistro con molta meno ampiezza del destro, e dal rivolo di sangue che gli scendeva lungo il lato del viso fino al collo.
Sunoo aveva fatto due passi nella sua direzione senza neanche accorgersene, un urlo di terrore che già gli nasceva in gola, quando i suoi movimenti erano stati impediti da due braccia che gli si erano stretti intorno al busto: -Non ti azzardare, azzannerà me se ti dovesse succedere qualcosa- gli ringhiò Jungwon all'orecchio, dopo che evidentemente era riuscito a raggiungerlo. –La cosa migliore che puoi fare è rimanere zitto e fermo, e aspettare che arrivino i professori-.
-Non posso rimanere zitto e fermo!- protestò lui, divincolandosi senza successo. –Non lo vedi com'è già conciato?-.
-E pensi di poterlo aiutare?- ribatté Jungwon, feroce ma brutalmente onesto. –Se le cose si mettono male per lui, può sempre mordere. Se tu ti buttassi in mezzo alla mischia, ti faresti solo un sacco male-.
Sunoo avrebbe protestato ulteriormente, ma un urlo disumano strappò la patina di silenzio intorno a loro: la voce era quella di Heeseung. Sunoo si maledisse per non averlo notato prima: era a pochi metri da loro, ed era stato messo spalle al muro da un gruppetto di lupi mannari, uno dei quali, a giudicare dal modo in cui Heeseung era caduto in ginocchio, doveva avergli ferito la gamba, stracciando i pantaloni della divisa e imbevendo la terra di sangue. Sunoo ricordava vagamente le lezioni di anatomia al terzo anno: pregò ferocemente che gli artigli non avessero reciso qualche arteria importante, o, sovrannaturale o no, lo avrebbe fatto a pezzi. Le sue gambe si mossero da sole in direzione dell'amico: in un attimo era al di fuori del cono d'ombra che il patio gli forniva, proteggendolo. Gli importava solo di correre a rotta di collo verso l'amico, per assicurarsi che stesse bene. Prima di lui, però, arrivò Jake: Sunoo non aveva fatto neanche tre passi, che Jake aveva lanciato via il lupo mannaro con il quale stava facendo a botte –quasi letteralmente: l'aveva spinto a terra con una violenza che l'aveva fatto scivolare sul terreno per almeno un paio di metri, Sunoo non l'avrebbe mai creduto capace- e si era precipitato da Heeseung, ancora cosciente ma sempre più pallido. Gli si era messo davanti come per proteggerlo, e con lo sguardo aveva invitato quelli che lo avevano ferito a farsi sotto.
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P R D X N V D R - sunki.
FanfictionSunoo non aveva mai pensato che la Decelis Academy fosse niente di più dell'ordinaria scuola privata per ricchi della porta accanto, una di quelle che aveva sempre frequentato. Però, le cose non sono placide come sembrano: i suoi nuovi amici potrebb...