Chapter title provided by: Shadow, by SEVENTEEN
Il tragitto era durato poco, ed era stato in realtà piuttosto piacevole. Riki, con una parlantina della quale Sunoo fino a quel momento non era mai stato testimone, aveva parlato dei suoi studi, e aveva chiesto a Sunoo dei suoi. In un attimo di disinvoltura, aveva anche promesso che presto gli avrebbe portato qualche disegno, dopo aver saputo che Sunoo era già a conoscenza della sua piccola passione.
La sua stanza si avvicinava sempre più, e Sunoo si sorprese a dispiacersene. Chiacchierare con Riki era piacevole: non c'era traccia dell'adolescente musone in fase di ribellione che sembrava essere di fronte agli altri. Ora, Riki sembrava piuttosto quasi dolce, e interessato a quello che Sunoo aveva da dire, qualunque cosa fosse.
Mentre la loro conversazione continuava spedita, Sunoo ricordò quello che aveva detto Jungwon il giorno prima, che secondo lui Riki vedeva Sunoo in maniera diversa rispetto a tutti gli altri loro amici. Ad essere sinceri, lui proprio non voleva pensarci. Quel breve momento della giornata condiviso era stato bello, ma neanche lontanamente sufficiente a stabilire se la supposizione di Jungwon fosse vera, né quale sarebbe stata la reazione di Sunoo. Tra l'altro, al momento pensava di avere problemi più grandi, uno dei quali lo attendeva al di là della porta che alla fine avevano raggiunto.
Sunoo bussò, per pura cortesia: aveva le chiavi, ovviamente, e le avrebbe usate, ma voleva assicurarsi di non vedere nulla di cui i suoi impressionabili occhi non avrebbero dovuto essere testimoni. Non sapeva se Jay fosse ancora lì, ma pensò fosse meglio non assumersi rischi inutili.
Aspettò qualche secondo, Riki un'ombra silenziosa alle sue spalle, ma quando non ebbe risposta, preoccupato, si affrettò ad aprire la porta.
La scena che si trovò davanti lo lasciò interdetto. Jay era ancora lì, ma invece che anche solo remotamente vicino a Jungwon, era seduto sulla sedia della scrivania più lontana dal letto nel quale il compagno di stanza di Sunoo era ancora sdraiato, anche se ora era quantomeno seduto, e aveva dei cuscini sistemati dietro la sua schiena per sostenerlo. Ciononostante, appariva solo marginalmente più in salute di quella mattina, quando Sunoo lo aveva salutato.
-Sunoo!- lo aveva accolto Jungwon, voltandosi immediatamente in direzione della porta. –E Riki. A cosa devo l'onore?-.
-Volevamo sapere come stavi, Won- sorrise Sunoo, sedendosi sul bordo del suo letto. –Ciao, Jay-.
Jay rispose con un cenno della testa distratto, per poi borbottare –Ora è meglio che vada-.
-Jay, aspetta- Riki tentò di fermarlo, ma fu interrotto da Jungwon che, con uno sguardo duro rivolto proprio a Jay, sputò: -Sì, è meglio che tu te ne vada. E tieniti lontano per qualche giorno, non ti voglio vedere-.
Sunoo trasalì, anche se fece del suo meglio per non darlo a vedere. Anche Riki alzò un sopracciglio a Jay, che però non disse nient'altro e si limitò ad andarsene come gli era stato chiesto.
Anche dopo che nella stanza erano rimasti solo in tre, la tensione poteva essere tagliata con un coltello. Sunoo provò a romperla dopo qualche secondo, spostando lo sguardo su Jungwon con cautela, come se l'eruzione di rabbia e veleno mal contenuta che aveva colpito Jay avesse potuto riversarsi anche su di lui.
-Va tutto bene, Won?-
Jungwon si sistemò i cuscini dietro alla schiena, poi rivolse a Sunoo quello che avrebbe dovuto essere un sorriso rassicurante, ma pareva più che altro una smorfia. –Sì, non preoccuparti. Io e Jay abbiamo solo avuto una piccola discussione, e ora abbiamo bisogno di calmarci un attimo-.
-Per quanto ti diverta pensarlo, tu e Jay non siete i nostri genitori, se litigate e volete mandarvi al diavolo a vicenda non ce lo dovete nascondere- commentò Riki, seduto sulla sedia che Jay aveva lasciato libera. Sunoo alzò gli occhi al cielo: l'educatissimo ragazzino che gli aveva tenuto compagnia fino a quel momento era già sparito. Jungwon, però, sembrò apprezzare quella sincerità non filtrata.
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P R D X N V D R - sunki.
FanficSunoo non aveva mai pensato che la Decelis Academy fosse niente di più dell'ordinaria scuola privata per ricchi della porta accanto, una di quelle che aveva sempre frequentato. Però, le cose non sono placide come sembrano: i suoi nuovi amici potrebb...