thought i was sweet, then you spit me out

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Chapter title provided by: Sour, by The Rose

Quando Sunoo aprì nuovamente gli occhi, la prima cosa che vide fu la luce gialla di una nuda lampadina montata sul soffitto che si rifletteva su delle pareti di legno. La rimessa, allora. Sbatté lentamente le palpebre per abituarsi al bagliore, e il movimento attirò l'attenzione di chi era lì con lui.

-Ti sei svegliato- Jungwon si inginocchiò accanto a lui, entrando nella sua visuale. Sunoo voltò leggermente il capo a guardarlo: non c'era nulla di strano in lui, stava sorridendo e, mentre gli parlava gli accarezzava i capelli. –Ci hai fatto spaventare, lo sai? Non riuscivamo a svegliarti-. Lo aiutò a mettersi a sedere, mettendo lentamente a terra una gamba e poi l'altra. Le sentiva piuttosto intorpidite: dovevano aver passato la nottata lì, come facevano spesso, e dovevano averlo lasciato dormire per diverso tempo.

-Won, sai, ho fatto un sogno stranissimo, c'eravate tutti voi, solo che- Sunoo non riuscì a finire la frase, dal momento che, non appena la sua visuale si allargò, vide che seduti sugli altri divani e tutto intorno a lui c'erano gli altri, tutti malconci a vari livelli. L'unico che pareva piuttosto integro era Sunghoon, con indosso la giacca della divisa della squadra di football e i pantaloni della divisa scolastica, anche se aveva gli occhi infossati e cerchiati. Per il resto, si andava da Heeseung, piuttosto scosso ma illeso, se non per degli strani graffi sul collo, a Jay e Jake, che avevano evidentemente fatto a botte con qualcuno non più di un'ora prima, se l'occhio pesto dell'uno e le nocche spaccate dell'altro avevano qualcosa da dire. Quello messo peggio di tutti, in ogni caso, era Riki: Sunoo non lo aveva visto subito, ma il ragazzo era seduto accanto al divano sul quale era sdraiato lui, con la testa tra le ginocchia, tirate verso il petto. Non riusciva a vederlo in viso, ma quel poco che riusciva a scorgere gli bastava eccome: aveva le unghie incrostate di sangue, così come impregnato di sangue era il colletto della camicia della divisa scolastica. Un polso era fasciato, le nocche della mano sinistra era completamente coperte da uno spesso cerotto, e il tessuto dei pantaloni era stracciato all'altezza del ginocchio destro, anche se sotto Sunoo non riusciva ad intravedere ferite. Sunoo guardò Jungwon, spaurito. –Che è successo?-.

Il suo compagno di stanza, però sembrava star facendo una sincera fatica a trovare le parole per rispondergli. –Sunoo, sarò sincero: non so quanto posso dirti. Perché invece non cominciamo con quello che ricordi tu?-.

-Quello che ricordo io?- ripeté Sunoo, senza capire. Lui non ricordava assolutamente nulla: solo quello strano sogno, che però... -Non era un sogno, vero?- sentì le lacrime annidarsi agli angoli degli occhi: se le immagini che affollavano la sua mente confusa non erano residui immaginari, tutto sarebbe cambiato. Non avrebbe più visto le cose come faceva prima, e questo non gli piaceva. Perché quello che aveva visto lo terrorizzava.

Sentì le molle del divano cedere: Heeseung si era seduto accanto a lui. –Ho paura di no- gli rispose, con un tono che, nonostante le terribili notizie che portava, aveva comunque qualcosa di empatico. –Ma se lo dici ad alta voce, prometto che possiamo spiegare, e aiutarti a far sì che non faccia più paura. Ma lo devi dire, Sunoo-.

-Come può non fare più paura?- sbottò Sunoo, che iniziava a sentirsi le guance calde di lacrime. Lo sguardo gli cade sul collo graffiato di Heeseung. –Quello... Jeongin ti ha graffiato qui, aveva delle unghie che sembravano artigli- iniziò, facendo delle pause tra le frasi come se davvero fossero dolorose da pronunciare. –E quando sono arrivati, Jay e Jake avevano gli occhi rossi, e i denti... Sembravano zanne-. Si fermò di nuovo. –E Riki-

Riki alzò il capo quando sentì il suo nome, ma il suo aspetto fece sfuggire a Sunoo un grido. Aveva il labbro inferiore spaccato in due punti diversi, e un occhio nero che però era in evidente fase avanzata di guarigione, così come i vari ematomi sugli zigomi, che tendevano al giallo ma si indovinavano essere stati viola, anche se Sunoo non capiva come fosse possibile che fossero guariti in così poco tempo. In ogni caso, non fu nessuna abrasione a farlo tirare indietro come se solo respirare la stessa aria di Riki lo scottasse, quanto il fatto che il ragazzo aveva ancora gli occhi rossi come quelli di un demone, se Sunoo ne avesse mai visto uno.

P R D X N V D R - sunki.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora