one more moment of this silence, the loneliness is killing me

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Al luogo in cui il primo nucleo di questa storia è nata: pochi altri posti mi hanno visto spensierata come te.

E alla mia beta reader, senza la quale probabilmente non sarei mai riuscita ad andare oltre la prima scena.

Chapter title provided by: Drown, by Bring Me The Horizon

Già solo ad intravederla dal finestrino dellautomobile nera che scivolava sicura tra gli alberi, la nuova scuola sembrava un posto nel quale Sunoo non avrebbe mai scelto di concludere il proprio percorso di studi. Eppure, suo padre si era premurato di pagare la salatissima retta per la Decelis Academy per lintero semestre che gli mancava per concludere il suo ultimo anno.

-E poi, la tua nuova scuola offre anche corsi universitari- gli aveva detto con una pacca sulla spalla, in piedi nellatrio della loro casa di Portland, mentre tutto intorno i domestici si affrettavano a caricare gli ultimi bagagli sullauto. –Se ti trovassi bene, potresti addirittura decidere di rimanere lì per luniversità. Io e tua madre saremmo felici di averti di nuovo così vicino a casa-.

Sunoo si era morso la lingua, per evitare di dire che non era certo stato lui a decidere di frequentare il suo vecchio collegio a San Francisco, e non era stato lui a decidere questo trasferimento in unaccademia sperduta tra le pianure dellOregon. Sapeva bene che suo padre, a causa del suo lavoro di diplomatico, non era in grado di seguire appropriatamente i suoi studi, e che quindi un collegio era la scelta migliore. Ciononostante, Sunoo si chiedeva spesso come sarebbe stata la sua vita se avesse semplicemente frequentato una qualsiasi scuola superiore di Portland, e fosse tornato ogni giorno a casa per cena.

Lauto correva veloce, e i chilometri di bosco scomparivano veloci al di là dei vetri oscurati. Sunoo non sapeva granché della sua nuova scuola, neanche perché era costretto a frequentarla. Aveva letto qualcosa riguardo alla sua fondazione e ai corsi offerti, ma niente che potesse davvero aiutarlo. Poche informazioni teoriche che Sunoo si sforzava di tenere a mente, dal momento che il profilo delledificio principale dellaccademia diventava sempre più vicino, e lo stendardo appeso sopra lentrata principale sempre più visibile nei suoi dettagli: il suo viaggio era vicino al termine.

Sunoo non si aspettava che qualcuno anticipasse il suo arrivo: era mattina inoltrata, e aveva immaginato che studenti e insegnanti fossero tutti a lezione. Tutti, tranne le due figure di fronte allentrata principale. Un uomo e un ragazzo, occhio e croce della stessa età di Sunoo: entrambi dritti come fusi e dal portamento regale, se non fosse stato per le orecchie rosse per il freddo pungente.

Il primo a parlare era stato, prevedibilmente, luomo. –Benvenuto alla Decelis Academy, signor Kim- aveva esclamato, stringendogli la mano fino a quasi farlo inciampare sui gradini, con un calore che Sunoo non si aspettava da una faccia arcigna del genere. –Sono il preside Min, e le do il benvenuto dellintero corpo insegnanti. Questo con me è il signor Yang: siete coetanei, e si occuperà di guidarla attraverso i primi tempi qui in accademia. Seguitemi entrambi al mio ufficio, in modo da consegnare al signor Kim il suo orario scolastico, e poi vi lascerò andare-.

Luomo, e il ragazzo con lui, aveva girato i tacchi immediatamente dopo che quello aveva finito di parlare: Sunoo aveva esitato un attimo. –Mi scusi, i miei bagagli- aveva chiesto, incerto, facendo un piccolo cenno con la mano alle valigie che lautista aveva impilato ordinatamente sullasfalto coperto di neve.

-Oh, non cè da preoccuparsi. Gli inservienti della scuola li depositeranno direttamente nella sua stanza. Voglia seguirmi, nel frattempo- il preside Min non si era neanche voltato a rispondergli; Sunoo, intimidito, non ebbe altra scelta che seguirlo in silenzio.

La scuola, dallinterno, non somigliava affatto alle foto che Sunoo aveva visto correndo le brochure fornitegli dal padre: non cera pezzo di carta che avrebbe potuto fargli scorrere un brivido giù per la schiena come aveva fatto quel posto. Superficialmente, tutto era come la descrizione propagandistica prometteva: soffitti alti, corridoi luminosi, spazi ampi, per quello che Sunoo poteva intravedere. Sarebbe probabilmente stato un posto confortevole, se non fosse stato per la profonda inquietudine che il ticchettio delle proprie scarpe e di quelle dei suoi due accompagnatori sul pavimento di marmo gli stava incutendo. Si trattava dellunico rumore che Sunoo fosse in grado di individuare: la scuola era immersa in un silenzio tombale. Non riusciva neanche a sentire le voci degli insegnanti nelle aule, come a volte capitava nella sua vecchia scuola: gli sembrava di essere entrato dritto in un castello di vetro, immacolato ma spettrale.

P R D X N V D R - sunki.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora