Jason
«Non volevo tenertelo nascosto.»
Raddrizzo le spalle e sposto più volte gli occhi da Mark a Channelle, poi a mia figlia stretta con rabbia tra le braccia della madre.
Ho sempre visto Mark come un uomo saggio e sicuro di sé, ma ora è così a disagio che non trova il coraggio di alzare la testa per guardare Channelle negli occhi.
Passo rapidamente una mano tra i capelli quando fa per parlare e riprendere a giustificarsi, ma la ragazza di fronte a lui lo interrompe prima che possa dire altro:
«Zitto.» - la sua voce è così fredda e cupa che inclino la testa e sospiro pesantemente, rendendomi conto solo ora di quanto Mark avesse ragione e che forse era meglio rimandare a un momento più sereno.
Se avessi saputo che la sua reazione sarebbe stata questa avrei evitato proprio di dirle che suo padre è Mark.«Stai zitto.»-sussurra subito dopo, ma separo le labbra per la confusione quando vedo le sue labbra che tremano.
Il cuore sembra voler uscire dal mio petto e mi trattengo dal fare un passo in avanti per interrompere la conversazione.Non so se sentirmi più in colpa per Mark o Channelle, ma nessuno dei due si sarebbe trovato in questa posizione se non avessi insistito.
«Dimmi solo perché ci avete lasciati?» - trattengo il fiato quando Channelle fa un passo in avanti verso l'uomo di fronte a lei, puntandogli l'indice contro in segno di accusa.
«Non avevate soldi? O non volevate due bambine tra i piedi? O magari vi divertiva scopare senza preservativo... »
Non ricordo di aver mai sentito parlare Channelle in modo volgare, tantomeno con così odio nella sua voce, persino nei miei confronti, al che stringo le dita in due pugni e non riesco a trattenermi dal farla ritornare in sé, o almeno farle capire che sta esagerando:
«Channelle!»
Il mio tono freddo non sembra smuoverla affatto, anzi, continua a guardare Mark anche se l'uomo continua a tenere la testa bassa senza trovare il coraggio di fiatare, ma dopo un paio di secondi si volta all'improvviso verso di me, facendomi perdere un cazzo di battito quando incrocia il mio sguardo con i suoi occhi chiari e freddi, tanto da costringermi a prendere un forte respiro.
Alzo il mento e fingo una smorfia severa per ammonirla, mentre si muove a passo felpato nella mia direzione, portandomi a corrugare la fronte per la confusione quando mi impone con la sua voce scocciata:
«Andiamo, Jason. Non metterò più piede in questa casa.»
Arriva di fronte a me con una smorfia incazzata in viso, ma appena mi passa affianco mi affretto a prenderla per il gomito e costringerla a fermarsi per guardarmi dal basso con i suoi occhioni appannati dalla rabbia, per poi dirle tra i denti:
«Ascoltalo fino alla fine.»
Allento la presa intorno al suo braccio quando alza la testa di scatto verso l'alto e increspa le labbra per la confusione, mentre sospiro sul suo volto per la frustrazione e faccio per aprire bocca con l'intento di farla tornare indietro, ma le parole non escono dalla mia bocca quando la sua faccia passa da confusa a stupita in un'istante.
La mia mano scivola via dal suo gomito e le mie pupille si dilatano quando inizia a guardarmi con la stessa espressione con cui fino a poco fa guardava suo padre.
«Tu lo sapevi?»
Ogni singolo muscolo del mio corpo si contrae quando le sue parole vengono fuori in un sussurro strozzato, mentre le sue pupille chiare brillano, riempiendosi di lacrime, ma senza togliere il suo sguardo omicida dai miei occhi.
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EX 4 || || Ema OQU
ChickLitTratto dal libro: «Scusami, Katty.»-riesco a ripetere in un sussurro, del tutto pietrificata dal suo sguardo che ritorna a torturare i miei occhi chiari, ma questa volta con una smorfia completamente diversa in volto.