3.Grigia

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Presero a camminare, il paesaggio di case uguali che sfilava ai loro occhi.
Chissà come doveva apparire quel posto a Raphael, che sicuramente aveva passato la sua vita in una delle belle e grandi case del Centro o addirittura a Corte.

Chissà se stava giudicando lei, la sua famiglia o la sua casa in quel momento.

Chissà se si stava chiedendo come fosse finito a dover sposare una del popolino, una che avrebbe potuto essere la sua cameriera.

Chissà se...

<<Ti chiami Nova Enkeli, giusto?>>
Nova si guardò intorno, incredula di fronte a quell'improvvisa domanda.

<<Akila>> rispose piano

<<Come?>>

<<Akila, è il mio secondo nome. Mi chiamo Nova Akila Enkeli>>

<<Uh. Nova Akila Enkeli>> pronunciò Raphael, assaporando il suo nome, dicendolo lentamente.

Nella sua bocca faceva uno strano effetto, la rendeva inspiegabilmente nervosa, agitata.
Raphael si perse nei suoi pensieri, e così Nova.

Camminando si erano allontanati parecchio dal quartiere della ragazza, addentrandosi in uno più agiato.
Si scostò parecchio dal suo
accompagnatore, distratta dalla fontana e dal piccolo flusso d'acqua che ne usciva.

Ormai l'acqua era preziosa, un dono da non sprecare, qualcosa che rendeva vedere una fontana in funzione un'occasione speciale. Il vento le schiaffeggiò tagliente la faccia, facendola rabbrividre .

Una forcina che cade, una ciocca sfuggita all'acconciatura, altre spazzate dal vento.

Sentì la lunga massa di capelli corvini cadere sulle spalle, ma non ebbe il tempo di meravigliarsene.

Un fischio in lontananza, un soldato che si avvicinava.

Le strillò in faccia di rispettare il regolamento, di legare i capelli immediatamente, ma lei non colse le parole,troppo terrorizzata dal comportamento dell'uomo. Cercò di ristabilire il controllo del proprio corpo e all'improvviso si sentì più calma.

Provò a rifare lo chignon, nonostante le mani che tremavano e quel richiamo in fondo al cuore che le chiedeva di far uscire le sue tenebre, di sovrastare quell'uomo, ucciderlo addirittura.

Il soldato continuò a gridare insulti e ordini e allungò una mano per scuoterla.

Il suo sguardo si gelò e improvvisamente Nova sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla, protettiva.

Raphael.

Il soldato indietreggiò boccheggiando.
<<S-signore mi perdoni, non i-intendevo offendere lei e la sua...>> si fermò soffermandosi sull'ordinamentale vestito grigio.

<<Promessa sposa, prego>>

Il soldato sobbalzò, ma cercò di far finta di niente. Non era certo una cosa comune che uno come Raphael sposasse una come Nova, specialmente quando non si trattava di un matrimonio per amore.

Anche i nobili sottostavano alla Stagione dei Matrimoni, però Raphael avrebbe sicuramente potuto trovare qualcuno di più ambito anche all'ultimo momento. La sua era una famiglia potente, lo si capiva dal terrore negli occhi del soldato. Raphael lo liquidò con un movimento della mano e questo si affrettò ad andarsene.

Nova si sentì in dovere di dire qualcosa, le parole le si bloccarono in gola.

<<Grazie>> sussurrò e si sentì subito fuori luogo a essere così banale.

Lui le sorrise, un sorriso che gli morì sulle labbra sentendo l'agghiacciante grido che spezzò il silenzio della piazza.

Un altro soldato stava provando a immobilizzare una ragazza, più o meno della sua età,di cui si intravedevano solo i capelli rossi e ricci districati nello chignon.
Poi si voltò e Nova capì perché l'uomo la volesse arrestare.

Aveva gli occhi rossi, rossi come il fuoco che le sue mani sprigionavano istantaneamente verso la guardia.

Era una Dotata.

Spesso i poteri influivano anche sull'aspetto esteriore dell'individuo e Nova ringraziò il cielo che le sue tenebre non avessero trovato miglior modo di manifestarsi dei suoi capelli di buio e i suoi occhi di pietra.

Nova guardò la scena pietrificata, il suo dono che premeva per venire a galla e aiutare la ragazza. Neanche Raphael avrebbe potuto fare qualcosa per lei, i Dotati venivano uccisi, imprigionati e talvolta perfino sfruttati anche se nobili.

Il soldato riuscì a bloccare la Dotata e con un forte colpo in testa la atterrì, per poi caricarla su un furgone.

Nova rabbrividì di paura, il cuore che batteva a mille e il fiato sospeso.

A un tratto Raphael la prese per mano. La trascinò via da lì e, solo quando furono abbastanza lontani per non sentire le urla della ragazza, si voltò a guardarla. Nova non riuscì a smettere di tremare, battè i denti, vedendo sfocato e continuando a ripercorrere con la mente quei terribili istanti.

<<Tranquilla, calmati>> le sussurrò Raphael guardandola dritta negli occhi.

Lei lo guardò di rimando, ma non ci riuscì, non ce la faceva proprio a far smettere il cuore di martellarle nel petto.

A un tratto venne completamente avvolta dalle braccia di Raphael. La stava abbracciando e il cuore le battè più forte, stavolta non per la paura, ma per qualcos'altro.

La Dama di fumo e spineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora