22 ~ Io e Stefano

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-Ho scoperto che Roberto vende cose hot- esordì Fausto e a me sfuggì un piatto di mano. -Sì, rompi tutto-

-Dobbiamo ristrutturare- risposi in automatico, rimettendo il piatto al suo posto.

-Come?- domandò Lia, la moglie di Fausto, battendosi un pugno sul petto, cercando di far scivolare il boccone che le era andato di traverso. Posò il toast che aveva appena addendato e girò dietro al bancone per riempirsi un bicchiere d'acqua.

-Che cosa?- chiese Romina, passandomi un vassoio pieno di stoviglie sporche.

-Sì! Roberto, cos'è che vendi?- domandò Fausto al diretto interessato: un omone alto e ampio quanto un armadio a due ante – che a me aveva sempre ricordato uno degli gnomi delle merendine Loacker in versione extra-large – , seduto intorno al tavolino più in fondo della sala, intento a sorseggiare un caffè con gesti estremamente misurati.

Roberto rise e il suo viso pallido divenne paonazzo. -Roba forte. Integratori- disse con marcato accento tedesco. Viveva a Palermo da almeno vent'anni, ma l'accento quello no, non l'aveva perso.

Entrò Paola, una nostra cliente abituale, ignara del tutto di ciò che stava per esplodere all'interno del bar. -Ciao!- salutò. -Me lo fai un caffè, Claudio?- annuii e le diedi le spalle, tentando di pormi, almeno fisicamente, distante dall'enorme figura di merda che stava per abbattersi su di noi.

-Integratori in bustine, cose scoppiettanti!- esclamò Fausto entusiasta. -Sicuro dobbiamo far avere qualche bustina a Marco, vero Romì?-

-Ma che c'entra Marco?- sbottò la mia collega ridendo.

-Così si risveglia un po'-

-Ma sta benissimo sveglio da solo senza integratori- e accompagnò le proprie parole con un inequivocabile gesto della mano destra, facendo ridere Roberto, che divenne ancora più rosso in viso, mentre Paola sgranava gli occhi, avvicinandosi la tazzina alle labbra. Mi rivolse uno sguardo dubbioso e io sorrisi, senza riuscire a trattenere la mia ilarità, che si stava facendo scoppiettante senza alcun bisogno di integratori.

-Quello sei tu, amore, che hai bisogno di qualcosa per tirarti su- disse Lia, avvicinandosi al marito con espressione furba, strofinandosi le mani e ridendo, mentre anche lei diventava un po' rossa in viso, a causa dell'imbarazzo che sempre le causavano questo genere di allusioni – anche quando decideva lei di dare il via alle danze.

-Vero. Ché ormai sono rimasto a ballare da solo- rispose Fausto con espressione afflitta e Lia lo abbracciò, mentre lui ne approfittava per strofinare il naso contro il suo collo e per palparle un po' il sedere, facendola ridere. -Roberto!- urlò subito dopo, guadagnandosi uno scappellotto da parte della moglie, e Paola scosse la testa, mentre pure la sua espressione si faceva divertita. -Non è che potresti portarne una scatola, di questi integratori? Per me, Marco e il suocero di Romina-

-Mio suocero?! Ma, mischino, quello ha ottant'anni!-

Paola sputò un po' di caffè e io mi affrettati a versarle dell'altra acqua e a ripulire il bancone.

-Lo fai morire, amò!- ridacchiò Lia. -Ma questi integratori sono buoni anche per le donne?-

-Sono buoni per tutti- assicurò Roberto, continuando a ridere e a passare per tutte le sfumature del rosso, mentre i suoi occhi piccoli, dalle iridi celesti, si riempivano di lacrime.

-E Claudio?- domandò la mia collega.

-Giusto! Ché visto ch'è buono per entrambi i sessi, così Claudio fa en plein da entrambe le parti... e pure Stefano!-

-Che cosa c'entra Stefano?!- sbottai e il mio capo mi rivolse uno sguardo eloquente – quella volta sentii che ad arrossire era toccato proprio a me.

Paola scosse la testa e sorrise.

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