Capitolo 2

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-padre, regina Alexis, volevate vedermi?- chiese Luan una volta arrivato nella sala del trono sempre accompagnato a poca distanza da Hamis. Hamis che era l'unico dei servitori del palazzo che non potava i bracciali anti-magia e solo perché aveva fatto finta di non averne, non potevano rischiare che Hamis rimanesse senza poteri. Sua madre lo osservò giusto il tempo di fare una faccia disgustata prima di distogliere come sempre lo sguardo e posarlo su una delle enormi vetrate presenti nella sala del trono estraniandosi completamente da loro.

-Luan devi prepararti per bene. Nei prossimi giorni arriveranno le delegazioni degli altri regni limitrofi e io voglio che tu mostri a tutti loro il tuo enorme potere- gli disse Silvan sorridendo -dobbiamo mostrare che siamo i più forti come sempre-

-certo padre- sussurrò Luan anche se dentro stava tremando: in che senso doveva mostrare ai regni vicini i suoi poteri? Non avevano mai fatto una cosa del genere e ciò lo preoccupava perché poteva significare tante cose e una di queste la guerra visto che suo padre non era mai stato un santo. Era una di quelle persone che quando voleva una cosa se la prendeva con la forza, esempio lampante sua madre, e Luan era certo che l'uomo volesse qualcuno dei territori dei regni vicini e avrebbe sfruttato il suo potere per averli. Luan lanciò uno sguardo alla madre ma lei come prima non li stava degnando di attenzioni.

-vai ad allenarti- concluse il loro incontro e Luan annuì ancora prima di uscire da quella sala seguito da Hamis che gli stava poco dietro, essendo padrone e servitore non potevano per nessuna ragione al mondo camminare l'uno affianco all'altro: certo lo avevano fatto in passato ma quando erano piccoli e in quel momento erano entrambi due adulti che conoscevano il loro posto nella società.

-vuole invaderli-

-solo incutere timore per ricevere senza dare- lo corresse Hamis, avevano sempre parlato di tutto loro due, soprattutto quando si trattava delle malsane idee di re Silvan.

-vero ma sono certo che arriveremo all'invasione- borbottò Luan -e poi la regin...mia madre non ha detto niente diversamente dalle altre volte- ormai per Luan era quasi diventato automatico definire la madre regina visto che lei odiava sentire uscire dalle sue labbra quella parola. Non lo considerava minimamente suo figlio e non voleva nemmeno che lui si considerasse tale.

-ho notato. Protesta sempre quando si tratta di invasioni palesi. Che sia successo qualcosa?-

-non sembrava essere diversa dal solito, non capisco perché non l'abbia bloccato- Luan sbuffò -rimani in camera con me?-

-dovreste allenarvi- gli fece notare Hamis e non usò il tu solo perché uno dei servitori gli era passato accanto ed erano solo due le persone che sapevano che aveva una confidenza tale con Luan.

-oh ti prego prima non...io...- Hamis sorrise vedendolo così tanto in difficoltà e approfittando del corridoio vuoto lo prese per la vita spingendolo contro il muro e baciandolo con trasporto.

-siete poco ligio al dovere mio principe- gli sussurrò sulle labbra infilandogli un ginocchio tra le gambe per far uscire un gemito a Luan che si mise una mano sulla bocca per non urlare, non poteva farlo nel corridoio maledizione!

-in camera Hamis- riuscì a dire tra un sospiro e l'altro conscio che molto probabilmente non sarebbe riuscito a resistere fino alla sua camera. Perché Hamis lo aveva assalito li?

-non abbiamo tempo e lo sai- gli sussurrò continuando a strusciarsi su di lui -e poi sei tu che mi provochi-

-maledizione!- ringhiò Luan non resistendo più e pregando che nessuno passasse di li in quel momento. Non poteva farsi vedere da nessuno in quel modo e soprattutto nessuno doveva sapere all'interno di quel palazzo che era attratto dai ragazzi altrimenti la cosa sarebbe arrivata subito al padre e non era per niente il caso, ma proprio per niente. Hamis ridacchiò vedendolo in quello stato, completamente alla sua mercè e si guardò intorno prima di individuare la porta di uno dei tanti ripostigli che erano seminati per i vari corridoi del palazzo reale e trascinarci a peso Luan. Poteva passare chiunque in quel corridoio e non voleva mettere troppo in pericolo il suo principe. Principe che una volta capito che Hamis l'aveva portato in un luogo dove nessuno li avrebbe visti si spogliò velocemente assaltando lui questa volta Hamis che aveva avuto solo il tempo di togliersi la camicia e calarsi in parte i pantaloni prima di quell'assalto.

Baciò il castano sulle labbra con passione, quanto amava quelle labbra, e gli tirò leggermente i lunghissimi capelli castani facendo attenzione a non fargli troppo male mente univano i loro corpi in quell'amplesso fatto soprattutto di sospiri e gemiti trattenuti a fatica.

-sono felice di averti trovato- sussurrò alla fine del tutto Luan stringendosi al corpo caldo di Hamis -senza di te sarei completamente perso-

-lo so- gli sussurrò Hamis che aveva interpretato quelle parole come un ringraziamento per essere diventato il suo potere e non per quello che intendeva Luan e cioè essere l'unica persona che lo amava davvero. Hamis infatti si lasciava trascinare dal principe in quegli assalti, visto che lo amava da morire e non poteva farne a meno, ma credeva che per l'altro fosse solo un modo per passare il tempo. Per quel motivo si era imposto di avere più ricordi possibili e belli di quei momenti prima di andarsene da quel palazzo, era quello che volava fare una volta che Luan avesse rivelato di essere senza poteri: scappare il più lontano possibile da quel ragazzo che gli aveva preso il cuore e i suoi poteri. -dovremmo andare a darci una sistemata e soprattutto ad allenarci-

-la sistemata puoi darcela anche tu con i tuoi poteri e poi sei sempre tu quello che si deve allenare, io devo fare solo finta- gli sorrise Luan e Haris sbuffò prima di sistemare entrambi con un movimento veloce del polso.

-andiamo così poi posso riposarmi un po'- Luan sorrise ed uscì insieme a lui da quella stanza con ancora il sorriso sul volto.


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