Capitolo 22

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-i soldati di William quindi- sussurrò Luan mentre camminava affiancato da Hamis per i corridoi del palazzo, da quanto non lo facevano?

-è stato un caso. Ero in una cittadina al confine tra i vostri due regni e mi sono accorto che i soldati di William stavano trascinando una ragazzina malridotta. Non potevo non intromettermi. L'ho portata al sicuro in un altro villaggio del vostro regno, a casa di Sophie, e li Edward l'ha trovata. Li ho accompagnati perché Sophie non era sicura a volerli lasciare andare da soli ma comunque non potevamo aspettare che Edward stesse meglio per muoverci- spiegò con calma Hamis evitando di guardare Luan negli occhi.

-come sta Sophie?-

-bene, ha tre figli, quattro nipoti, un altro in arrivo e tanto amore a circondarla-

-ne è passato di tempo- sussurrò per poi bloccarsi di colpo nel vedere una delle guardie andare verso di lui trafelata -che succede?-

-mio principe ci sono delle tracce di sangue poco più avanti vicino all'arazzo delle foreste- spiegò l'uomo e Luan si voltò a guardare Hamis prima di rispondere.

-non vi preoccupate è tutto sotto controllo- la guardia non sembrava convinta ma comunque se ne andò lasciandoli nuovamente da soli -hai usato il passaggio?-

-non potevo fare altrimenti, vostro figlio stava perdendo troppo sangue- spiegò Hamis -entrando dal cancello principale avremmo solo perso tempo. Principe? Voi...-

-no, mio fratello. Il primo figlio di mia madre- spiegò Luan capendo la domanda di Hamis -si sono presentati il giorno dell'incoronazione e ha vinto con un duello-

-cosa cazzo...ma tu...voi cioè...-

-Hamis sono ancora vivo- lo bloccò il castano vedendo come si stava impanicando l'altro -ho avuto dolori alla schiena per giorni ma sono vivo e legatissimo a mio fratello cosa che non avrei mai immaginato possibile-

-avevate bisogno di me e io...-

-orami è passato-

-non me lo perdonerò mai- sussurrò invece Hamis -mai. Io, non le pensavo veramente quelle cose vostra altezza- si decise a dire Hamis, ormai lo aveva davanti. Sapeva di non poter tornare indietro, di non poter riavere il suo ragazzo ma glielo doveva -ero così accecato dalla voglia di andarmene che ho detto cose non vere-

-a cosa ti stai riferendo?-

-vi amo- sputò fuori Hamis facendo bloccare sul posto Luan -so che adesso queste parole non valgono niente ma sono vere proprio come lo erano all'ora e i miei sentimenti per voi non erano dettati da un senso di dovere ma erano sinceri-

-vuoi smetterla?- quasi ringhiò Luan chiudendo gli occhi esasperato.

-scusate-

-ancora?- Luan si girò a guardarlo -smettila di darmi del voi maledizione Hamis!-

-era per questo che mi avevi detto di smettere?- chiese sconvolto Hamis che in realtà aveva creduto che l'altro non volesse più sentirlo parlare dei suoi sentimenti.

-ovvio! Maledizione mi fai esasperare- Luan gli si avvicinò e si buttò tra le sue braccia iniziando a tremare. Prima non lo volva far vedere, non al figlio, ma era sconvolto dal pensiero di averlo quasi perso. Hamis gli mise le braccia intorno al corpo e lo strinse a se assaporando il suo buon odore. -eri sincero?-

-riguardo cosa?-

-al fatto che mi ami-

-non ho nessuna intenzione di mentire ancora altrimenti Sophie mi ammazza- rise Hamis stringendolo ancora a se -ci eravamo accorti che Edward sembrasse la tua copia esatta ma ci sembrava troppo strana come cosa. Poi sono arrivato qui, lo hanno chiamato principe e ho capito che non era tanto assurda come cosa-

-non ve lo avevano detto?-

-assolutamente no- scosse la testa Hamis mentre tirava Luan dentro uno sgabuzzino visto che aveva notato una guardia arrivare e non voleva farsi vedere tanto in confidenza con il castano, aveva una moglie da qualche parte e non voleva che fosse informata della cosa. -e hanno fatto bene. Meglio non attirare troppa attenzione su di loro-

-cosa vuoi fare?- gli chiese Luan notando dove erano andati a finire.

-niente. C'era una guardia e di certo non voglio far sapere a tua moglie che...-

-moglie?- Luan scoppiò a ridere in faccia al moro lasciandolo altamente confuso.

-ehi in qualche modo devi pur aver avuto Ed no?- ma il castano non gli rispose continuando a ridere con le lacrime agli occhi. Poi realizzò. -sei come Edward?-

-se mai è lui che è come me- riuscì a dire Luan calmandosi leggermente.

-comunque la cosa non cambia. Non posso farmi vedere dalle guardie appiccicato a te sia che tu abbia una moglie o un marito- e Luan lo guardò sbigottito.

-e quello che hai detto prima?- chiese confuso.

-è la verità ma se sei sposato io non posso...-

-davvero sei così poco intelligente?- lo bloccò nuovamente Luan -oh andiamo ma lo hai guardato per bene Ed oppure no?-

-cosa stai dicendo certo che l'ho guardato! È la tua copia esatta solo con gli occhi verdi ed alto quanto me ma non so da...- le parole gli morirono in bocca mentre sgranava gli occhi andando poi ad osservare Luan sperando di aver capito male.

-ci sei arrivato vedo- gli disse invece il castano stringendosi le braccia intorno al corpo.

-è mio, è mio figlio- sussurrò invece Hamis sentendosi ancora più uno stronzo nei confronti di Luan. Non solo lo aveva lasciato nel giorno in cui il ragazzo aveva bisogno di lui distruggendogli il cuore ma lo aveva abbandonato incinta di loro figlio e lui nemmeno lo sapeva -perché non hai mai detto niente?-

-credevo mi odiassi veramente-

-intendo prima di quel maledetto giorno-

-non lo sapevo- disse sinceramente Luan -l'ho scoperto dopo e a quel punto non me la sentivo di venirti a cercare per portarti qui, dove tu non volevi stare-

-ero da Sophie, potevi...potevi dirmelo- Hamis non riusciva a crederci, Edward era suo figlio e lui lo scopriva solo perché lo aveva accompagnato a casa.

-avevi detto che volevi la tua libertà e io non volevo importi niente-

-maledetto me e il giorno in cui ti ho detto quelle cazzate- ringhiò Hamis prendendo per i fianchi l'altro e baciandolo, infondo in quel momento ne aveva tutto il diritto.


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