-che cosa?- quasi urlò Edward guardando prima il padre con i suoi occhi verdi sgranati al massimo possibile e poi i suoi zii che sembravano distrutti -quand'è successo?- continuò poi con il cuore che gli stava battendo a mille. Maya non poteva essere davvero stata rapita.
-non lo sappiamo è questo il problema Ed- sussurrò suo zio con sguardo vitreo -al momento sei l'unico dei piccoli che lo sa- continuò lui ed Edward sospirò per calmarsi.
-lo direte anche a Juliette e Ophelia?-
-al momento no, non vogliamo farle preoccupare troppo- gli rispose sua zia Rachel che proprio come il marito era distrutta con occhiaie a contornarle gli occhi segno che aveva passato la notte a cercare la sua primogenita senza successo.
-caz..cavolo- il ragazzo si era bloccato appena in tempo vedendo lo sguardo truce del padre su di se -la troverò-
-Ed è pericoloso- Zallor osservò il nipote preoccupato. Gli era già scomparsa la figlia e di certo non voleva anche perdere il nipote.
-zio posso trovare Maya, fidatevi di me la porterò a casa sana e salva- continuò Edward che in quel momento stava già con la mente al suo cavallo che lo avrebbe portato a zonzo per il regno in cerca della cugina.
-e come vorresti trovarla?- gli chiese suo padre osservandolo questa volta con attenzione mentre incrociava le braccia al petto.
-con la magia ovviamente-
-potrebbe portarti alla tana dei suoi rapitori e anche se hai grandi poteri Edward da solo non puoi sconfiggere qualcuno abbastanza bravo da riuscire ad entrare in questo castello, rapire la principessa ed uscire senza essere visto da anima viva-
-sempre se mia figlia sia stata rapita in questo castello Luan- sospirò Zallor -Ed non sappiamo chi siano i suoi rapitori e sarebbe davvero rischioso far partire anche te da solo-
-sono l'unico che può trovare Maya e lo sapete benissimo anche voi. Fatemi partire e vi prometto che la riporto a casa sana e salva- dopo quella sua frase cadde un silenzio quasi assordante durante il quale Zallor e Luan continuarono a fissarsi per quello che a Edward parve un tempo infinito.
-e va bene- concesse alla fine suo zio -ma al minimo sentore di pericolo torni qui-
-certo. Vado a preparami- Edward sorrise ai tre incoraggiate prima di uscire dalla sala del trono e dirigersi verso la sua camera con i lunghi capelli castani che per il loro movimento facevano intuire quanto velocemente stesse camminando. Non aveva tempo da perdere se voleva riuscire davvero a salvare Maya prima che fosse troppo tardi.
-Ed- il castano si girò per osservare la figura del padre quasi del tutto identica a lui. L'unica cosa che li differenziavano erano gli occhi, i suoi verdi e quelli di suo padre azzurri, e l'altezza visto che Edward aveva già superato il padre di una decina di centimetri. E ovviamente suo padre era molto più grande di lui.
-papà, non mi fermerò-
-lo so, sei cocciuto come qualcuno di mia conoscenza- borbottò Luan e Edward fece un piccolo sorriso capendo che l'uomo si stesse riferendo all'altro suo padre, quello che non aveva mai conosciuto perché era andato via dal castello prima ancora di sapere della sua esistenza. Suo padre non ne parlava quasi mai e Edward aveva capito, anche senza che glielo dicesse, che non si erano salutati nel migliore dei modi e che non lo avrebbe mai conosciuto per come si erano messe le cose. L'altra cosa importante che Luan gli aveva detto era stata quella di non rivelare a nessuno di essere in realtà stato partorito da Luan, tutti dovevano continuare a credere che ci fosse stata una madre da qualche parte. Edward aveva accettato annuendo, infondo perché dire la verità quando era più complicata da digerire rispetto alla bugia? Le uniche persone che sapevano la verità erano ovviamente i suoi zii, sua nonna, il medico Charles che stava seguendo anche lui da quando avevano capito che era come il padre, e solo Maya tra le sue cugine. Juliette e Ophelia erano ancora troppo piccole per capire il tutto ma una volta cresciute avrebbero scoperto la verità.
-non posso lasciare Maya da sola-
-e ti capisco visto che siete gemelli mancati ma per favore non farti riconoscere-
-cosa...?-
-non metterti la divisa, viaggia come se fossi un cittadino comune. È il modo migliore per non attirare troppo l'attenzione e cercare di salvare tua cugina senza avere ripercussioni- spiegò l'uomo al figlio avvicinandosi per mettergli una ciocca di capelli dietro l'orecchio -e per favore usa la tua magia solo in caso di estrema necessità-
-lo sai che non uso mai la magia a sproposito- lo rassicurò Edward. Suo padre non aveva mai avuto i poteri e lui anche se li aveva dalla nascita, e anche belli potenti, era cresciuto con l'idea di doverli usare solo se veramente necessario e non ne aveva mai fatto un uso spropositato diversamente da molti figli di nobili che aveva conosciuto in quegli anni che usavano la magia anche solo per mangiare, troppo pigri per poter alzare delle posate e portarsele alla bocca a quanto pareva.
-lo so- Luan sistemò la giacca del figlio con un gesto automatico ormai, lo tranquillizzava farlo e in quel momento ne aveva assolutamente bisogno. Aveva paura di perderlo e non poteva visto che era l'unica persona che amava più della sua stessa vita.
-papà starò attento te lo prometto- sussurrò Edward capendo perfettamente i sentimenti del padre e abbracciandolo per tranquillizzarlo e in verità tranquillizzarsi. Non voleva mostrarlo ma un po' di paura l'aveva anche lui. Non sapeva dove poteva essersi andata a cacciare la cugina e non voleva entrare in qualche altro regno. Non voleva che scoppiasse una guerra contro la quale suo zio aveva lottato duramente e tutto per colpa di suo nonno: quel mostro che aveva iniziato da solo una guerra contro tutti morendoci anche solo per conquistare territori. Zallor era riuscito a riappacificare quasi tutti ma molti ancora dopo quasi vent'anni da quello che aveva fatto Silvan non volevano lasciar correre. Doveva salvare sua cugina il prima possibile.
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Tutto e Niente
FantasyIn un mondo dove la magia fa parte della vita di tutti i giorni. Luan, principe del suo regno, è senza poteri e deve nasconderlo a tutti con l'aiuto del suo migliore amico Hamis, che è anche più del suo migliore amico.