Capitolo 3

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Il ragazzo sbuffò sentendo la porta aprirsi.

-siamo chiusi- disse senza togliere lo sguardo da quello che era il suo lavoro, si stava portando avanti a realizzare con la magia quei vestiti per il giorno dopo. Era anche un modo per allenarla la sua di magia.

-lo so- quella voce femminile fece alzare lo sguardo del castano e girarlo verso la persona incappucciata che era appena entrata e che si tolse il cappuccio dalla testa per rivelare i capelli castani proprio come quelli del figlio.

-mamma- disse Zallor sorridendo alla donna e andandole incontro per stringerla tra le sue braccia -non ti aspettavo oggi, di solito non esci da palazzo così spesso- le disse preoccupato osservandola attentamente.

-devo dirti una cosa- sorrise lei sedendosi su uno degli sgabelli presenti nella sartoria da sempre gestita dalla cugina e fece cenno al figlio di fare lo stesso. Quando anni prima sua cugina le aveva mandato un abito nel quale aveva inserito un biglietto nel quale le diceva di incontrarsi era stata scettica ma poi lo aveva fatto. Era stato così che aveva scoperto che la sua cara Denise aveva salvato suo figlio che non era morto sul momento e lo aveva nascosto agli occhi di Silvan. Da allora Alexis aveva fatto di tutto per vedere il suo vero figlio, il figlio suo e di Florian, crescere ed imparare ad usare i suoi poteri. Nessuno si era mai accorto di niente e ringraziava tanto la fortuna che per una volta l'aveva aiutata.

-cosa mamma?- chiese curioso Zallor sedendosi anche lui e prendendo le mani della donna tra le sue chiedendosi come da un po' di anni a quella parte come mai sua madre sembrasse così piccola e indifesa rispetto a lui.

-quel pazzo vuole invadere gli altri regni- sorrise Alexis -adesso più che mai e sono certa che ci morirà. Tu sei arrivato finalmente al massimo del tuo potere e...-

-e cosa? Silvan è più forte di me-

-ma si farà ammazzare sicuro!- continuò Alexis guardando il figlio negli occhi neri identici a quelli di Floria, del suo Florian -e Luan poi batterlo se non si fa ammazzare anche lui in quella battaglia-

-mamma io non posso governare- sussurrò quasi terrorizzato dalla prospettiva Zallor -sono tuo figlio non quello del re-

-ma io sono la regina e fino a prova contraria tu sei il primogenito- sorrise Alexis -quell'abominio non si prenderà il tuo trono- continuò e a volte, quando sentiva quelle parole, Zallor si sentiva male per il fratellastro. Okay forse non doveva visto che aveva tutte le comodità del mondo e che aveva vissuto con la sua famiglia ma come sua madre si rivolgeva all'altro suo figlio come se fosse qualcosa di non suo...al posto di Luan si sarebbe sentito malissimo.

-anche se fosse per quanto sento e vedo Luan è bravo e forte. Non sembra per niente il secondogenito-

-anche tu sei forte ma lui lo è di sicuro meno di te. Sempre stato e sempre resterà così. Puoi batterlo- continuò Alexis convintissima di quelle parole -okay lui ha avuto un'educazione magica non indifferente essendo un principe ma sono convita che tu riuscirai a batterlo, me lo sento-

-hai sempre evitato i conflitti quando Silvan li proponeva- sussurrò Zallor -perché adesso no?-

-perché questo è più grande di lui e non riuscirà mai ad uscirne vivo- sorrise Alexis alzandosi e rimettendosi il cappuccio sulla testa, non doveva farsi vedere da nessuno. Per fortuna aveva il vecchio Albert che l'aveva sempre aiutata ad uscire di nascosto dal palazzo -prenditi cura di te. Verrò a farti chiamare quando sarà il momento- Alexis lasciò una carezza sulla guancia del figlio prima di uscire così com'era entrata.

Zallor osservò la porta della stanza chiusa per un po' prima di avvertire un fruscio e voltare lo sguardo verso la ragazza minuta, ancora più di sua madre, dai riccissimi capelli neri che gli si stava avvicinando.

-scusa, ero qui prima che arrivasse- disse lei raggiungendolo e Zallor le mise un braccio intorno alla vita per avvicinarsela di più e rimanendo sempre seduto nascondere il volto nel petto della ragazza per ispirare il suo buono profumo.

-pretende troppo da me- le disse. Non aveva segreti per Rachel, non li aveva mai avuti con quella che all'inizio era stata solo una bambina pestifera dei vicini, poi la sua migliore amica e in quel momento la sua ragazza. Era l'unica, oltre a Denise, a conoscere la sua vera identità.

-sarai in grado di fare quello che devi-

-si ma mio fratello è più forte di me, lo hai visto anche tu cosa riesce a fare. Mia madre è convinta ciecamente che essendo il secondogenito è più debole di me ma non ha messo in conto che abbiamo due padri differenti e i poteri di Silvan sono enormi- dicendo ciò il ragazzo si toccò la piccola cicatrice che gli era rimasta sul volto, precisamente sullo zigomo destro, quando Silvan l'aveva scaraventato nella culla. Ovviamente lui non aveva un ricordo di quel giorno, glielo aveva raccontato la madre così come gli aveva raccontato tutto quello che riguardava il padre che non aveva mai conosciuto.

-lei lo ha sott'occhio tutto il tempo li al castello e se dice che sei più forte tu significa che è vero amore mio- sussurrò Rachel baciando Zallor. Quando il ragazzo era seduto su quello sgabello per lei era tutto molto più semplice visto che solo in quel momento i loro volti erano alla stessa altezza. Solitamente Rachel doveva alzarsi sulle punte e piegare la testa per poter guardare Zallor negli occhi.

-spero solo che non si sbagli visto che non voglio perderti- sussurrò sulle sue labbra Zallor baciandola nuovamente. Rachel voleva correggerlo, dirgli che doveva parlare al plurale visto che non erano minimamente stati attenti, ma non lo fece. Non voleva mettergli altre preoccupazioni sulle spalle. Avrebbe nascosto la pancia che aumentava sotto vestiti sempre più larghi per nascondere il tutto ai suoi genitori, Zallor invece se ne sarebbe accorto ma non era quello il tempo di parlare.


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