Capitolo Undici

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"A tutti piace predicare, anche se sappiamo insegnare soltanto ciò che non vale la pena di imparare."

(Orgoglio e Pregiudizio- J. Austen)



La disperazione e la solitudine erano condizioni che se combinate rendevano le azioni della gente malate e peccaminose.

Permettere a Malfoy di ottenere qualcosa da me era stata la decisione che mi aveva condotto sul lastrico e gettato in una voragine senza fondo. Senza possibilità di risalita.

Fingere di essere un'altra persona mi faceva dimenticare per cosa stessi combattendo. La solitudine era un'amica silenziosa della quale contornarsi con cautela; bisognava essere coraggiosi, per amarla.

Dopo la morte di Cedric avevo smesso di essere coraggiosa. Affrontare il lutto ancora non elaborato del mio fidanzato da sola sembrava un ostacolo insuperabile. E tra tutte le persone con cui combattere la solitudine, avevo scelto Malfoy.

Mi disgustavo.

Lui era il mio bullo. Il ragazzo che Cedric aveva sempre odiato perché mi derideva. Il purista pregiudizievole che avevamo sempre odiato. Insieme.

Malfoy mi aveva fatto male per anni e la sera scorsa mi aveva eccitato averlo dentro di me. È solo sesso, cercavo di ripetermi. Nient'altro che la stessa chimica sessuale che avrei riscontrato con chiunque altro. Chiunque altro con il quale avrei deciso di dimenticare il dolore opprimente per la morte di Ced.

Ma io non potevo avere qualcun altro. Ero imprigionata tra le spire di Malfoy, l'unico che non mi temeva e mi trattava come una normale ragazza per una notte nonostante il suo disprezzo.

E la cosa peggiore era che lui lo sapeva.

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Il pomeriggio passato nella stanza dei Trofei con Malfoy era stato imbarazzante. A contribuire all'isolamento l'uno nei riguardi dell'altro era stata l'abbondante distanza che avevo anteposto alle parole.

L'acuto mal di testa non aveva smesso di tormentarmi per l'intero pomeriggio e il frastuono che proveniva dalla Sala Comune sembrava voler partecipare all'agonia.

"Non ti ho vista per tutto il giorno..." Goyle si grattò il mento con aria pensosa.

"Ero a studiare..." mi massaggiai le tempie e le parole risuonarono come un lamento. "Non posso permettermi di perdere il poco tempo che ho a disposizione quando non sono a pattugliare il castello o in detenzione con Malfoy." Roteai gli occhi e intinsi il cucchiaio nella zuppa di zucca calda che scese come miele a rigenerare la trachea.

"Hai già finito il disegno dell'Asticello?" Goyle morse con ferocia una grande fetta di pane come se non avesse toccato cibo nelle ultime dodici ore. Ero pronta a giurare che si trattasse solo di quindici minuti.

"No, merda!" Mi schiaffeggiai la fronte. "Me ne sono completamente dimenticata. Domani dovrò sacrificare la lezione di Binns per finirlo..." Non che mi dispiacesse, ma eravamo in pochi a prendere appunti e Luna non era tra quelli. Non avrei chiesto alla Granger i suoi nemmeno se i G.U.F.O fossero stati domani.

"Sapevo che non lo avresti preso troppo sul serio." Rise. "È per questo che ne ho fatto uno anche per te." Gregory sollevò il mento tronfio e raddrizzò le spalle che senza la posizione ricurva apparivano molto più larghe.

"Stai dicendo davvero?" Sgranai gli occhi e inevitabilmente un sorriso si distese sul volto. Nessuno aveva mai fatto i compiti per me. Eccetto Luna, ma con lei vigeva un tacito accordo di reciproca assistenza.

Blood Traitor- Orgoglio e Pregiudizio || Draco X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora