Capitolo Sedici🔴

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"Sì, la vanità è senz'altro una debolezza, ma l'orgoglio sarà sempre tenuto sotto controllo da una mente veramente superiore."

(Orgoglio e Pregiudizio– J. Austen)

 

 

 

 

Le aule del Ministero non erano mai state così colorate. L'androne era gremito di maghi che sfoggiavano con orgoglio le loro toghe inamidate e le scarpe lucide, accanto a streghe dagli abiti bizzarri di artefatta manifattura.

Attraversammo la soglia. I mattoni d'oro del camino erano stati lustrati tanto che era possibile vedervi il proprio riflesso, mentre le ghirlande con il vischio ornavano i pannelli di legno scuro e i piedistalli delle ciotole con la polvere volante.

Papà si sistemò il fiocco, poi spazzolò dalla mia mantella la cenere prima di immetterci nell'ampio corridoio che conduceva all'Atrio principale.

La Fontana dei Fratelli Magici era stata decorata per le festività natalizie e portava gli emblemi di Stewart McLaird e Rufus Scrimgeour. La scultura raffigurante il mago aveva attorno al collo una delle ghirlande che adornava anche i caminetti e quella della strega era stata incantata per far ondeggiare un rametto di vischio nella mano. Il centauro si ergeva solenne sulle quattro zampe e sorreggeva lo stemma di Scrimgeour, mentre il folletto e l'elfo domestico quello di papà.

Aggirammo l'enorme conca dorata che raccoglieva l'acqua attorno al complesso scultoreo e raggiungemmo il posto di sicurezza per il controllo delle bacchette.

Il mago della sorveglianza agguantò la Sonda Sensitiva e passò la lunga e sottile asta dorata su e giù, davanti e dietro papà. Poi fece lo stesso con me per accertarsi che non fossero presenti Incantesimi di Dissimulazione o Disillusione.

"Bacchetta." Borbottò Eric Munch. Papà estrasse la sua e il mago la lasciò cadere sul pesa bacchette.

Rivolsi annoiata lo sguardo al soffitto blu pavone; gli scintillanti simboli dorati si intrecciavano e dilatavano, trasfigurando le forme natalizie nei blasoni delle famiglie McLaird e Scrimgeour per richiamare alle elezioni imminenti.

La bilancia d'ottone vibrò e una strisciolina di pergamena sbucò da una fessura alla base. Il mago la strappò e lesse.

"Tredici pollici, anima di piuma di fenice, in uso da trent'anni. Corretto?"

Papà annuì e Munch fece cenno nella mia direzione per la stessa procedura. Deglutii e gli porsi il legno. Infilzò i pezzetti di pergamena sul piccolo puntale d'ottone appena confermai le caratteristiche e ci lasciò passare dopo aver augurato buona fortuna a mio padre.

Il Livello 8 si estendeva per diversi metri, aprendosi in una vasta sala che era stata adibita per il ballo e ospitava una trentina di tavoli. Sulle tovaglie immacolate spuntavano le targhette dorate con lo stemma di ognuna delle Sacre Ventotto o ciò che ne restava, quello degli Scrimgeour e dei McLaird. Un palchetto destinato allo scrutinio dei voti era stato disposto accanto al grande abete, vicino ad altri tre tavoli che avrebbero ospitato personalità stimate da tutti i continenti.

Il valletto, un maghetto basso e dalla corporatura pingue, tese le mani guantate per raccogliere i soprabiti. Papà gli porse la mantella e io sganciai la spilla della mia per fare lo stesso. Abbassò il capo in segno di saluto e si diresse dietro un paravento dorato. Alle nostre spalle, una strega alta e dai capelli biondi stretti in una rigorosa crocchia, era pronta a fare lo stesso con i nuovi arrivati.

In vista dell'importanza dell'evento e dell'influenza degli invitati, gli elfi non erano stati ammessi all'accoglienza. Il timore che la loro presenza disgustasse gli ospiti era fondato; quindi, si era preferito investire galeoni per assegnare un valletto diverso a ogni famiglia.

Blood Traitor- Orgoglio e Pregiudizio || Draco X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora