Immagina i calciatori...

Immagina Gareth Bale

Passeggiavate per le strade di quel piccolo paesino norvegese che vi stava ospitando per la vostra luna di miele.
Sembravi una bambina: indicaci tutto quello che ti capitava sotto gli occhi, e tiravi il braccio del tuo Gareth per portatelo ovunque volessi.
-Oh mio dio! Tu sei Bale!- un ragazzo si avvicinò correndo verso di voi, tenendo in mano il telefono con cui aveva scattato già una ventina di foto.
Gareth sorrise, e accettò di scattare una foto col suo fan; ma seguirono a ruota un altro gruppo di persone, e in un batter d'occhio vi ritrovaste circondati.
-Gareth? Amore?- lo chiamasti scuotendogli il braccio, ma sembrava non sentirti.
Sbuffasti e ti faceste spazio tra la folla, correndo verso la vostra casa presa in affitto per quel vacanza. Ti chiudesti la porta alle spalle e ti rifugiasti nella camera, col letto a baldacchino che tanto adoravi.
Non passò molto tempo prima che il tuo Gareth facesse ingresso in casa, raggiungendoti in fretta.
-Amore...-
-No, Gareth. Non puoi trattarmi sempre così. Ora sono tua moglie!-
-Mo dispiace, erano miei fan e io...dai, vieni qui-
Ti abbracciò forte e ti diede forti baci sui capelli.
-Ora mi farò perdonare- disse con tono malizioso, e ti fece stendere sul letto morbido.
Sorrisi imbarazzata e lasciasti che ti provasse degli indumenti.
Ti rifugiasti sotto le coperte mentre lui si denudava davanti a te. Ammirasti i suoi muscoli scolpiti dovuti ai vari allenamenti, e ti dentisti quasi in imbarazzo davanti a tanta bellezza. Ti raggiunse sotto le coperte e sfiorò il tuo addome provocandoti brividi.
-Sei perfetta per me- sussurrò sulle tua labbra, e in la mano cominciò a stimolare il tuo sesso.
Gemesti e appoggiasti la fronte sul suo petto, che ti sovrastava dandoti una sensazione di sicurezza.
Avvicinò il suo membro al tuo basso ventre, ma lo bloccasti capovolgendo la situazione.
Ora "comandavi" tu, e ponesti fine a quella tortura e quell'attesa snervante.
Ti teneva stretta a lui con le sue braccia forti, e raggiungesti il piacere sussurrando dolcemente il suo nome.