Immagina James Rodriguez

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Su richiesta di cristinamalfoy21

Arrivaste all'hotel che vi avrebbe ospitato per quindici giorni la sera tardi, eri esausta. Lasciasti cadere le valigie a terra in mezzo alla hall, ma quello era il tuo ultimo pensiero.

Eri a Madrid, il resto non importava.

Seguisti i tuoi compagni verso la reception per avere finalmente la chiave della tua stanza, per poter disfare le valigie e andare a dormire. Domani sarebbero cominciate le lezioni al college e dovevi essere riposata per seguire cinque ore di spagnolo.

Ringraziasti il giovane ragazzo dietro il bancone, così attraente, che dalla targhetta attaccata alla camicia scopristi chiamarsi James Rodriguez.

-Hai bisogno di aiuto con quelle valigie?- chiese sorridendo. Ti metteva decisamente a disagio, ma cercasti di mantenere la calma.

-No grazie- sorridesti per non sembrare maleducata e corresti verso i tuoi bagagli lasciati al centro della hall. salisti le scale fino al secondo piano, troppo stanca per aspettare il tuo turno all'ascensore, tanto da preferire portare venti chili di vestiti su per la scalinata elegante.

Raggiungesti la tua camera in fretta, estraendo le chiavi che ti aveva dato quel ragazzo dalla tasca, ma un rumore ti distrasse.

-Avanti, so che ti serve aiuto- 

Era ancora quel ragazzo, ma non doveva lavorare?

-Ho staccato proprio dopo aver consegnato le chiavi al resto dei tuoi amici- sembrò leggerti nella mente.

Facevi un po' fatica a seguire il suo spagnolo veloce, o forse era la sua bellezza a distrarti. Lasciasti che quel ragazzo entrasse in stanza con le tue valigie in mano, sussurrando un timido "grazie" chiudendo la porta alle tue spalle.

-Sono James, tu sei...- ti porse la mano.

-Uhm...-

-Sei così timida- ridacchiò avvinandosi a te. Era tremendamente alto. Lasciasti che appoggiasse le sue mani forti sui tuoi fianchi, incantata dal suo sorriso così... malizioso.

-Va bene, non dirmi il tuo nome, ma ti autorizzo a gridare il mio stanotte- arrossisti in fretta abbassando lo sguardo. Avevi finalmente capito le intenzioni di James, ma stranamente non ne eri spaventata. Era così eccitante, e sicuramente non vi passavate moti anni di differenza.

Ti baciò senza preavviso infilando la sua lingua dentro di te, in un bacio passionale e tremendamente eccitante. Lo spingesti sul letto, mettendoti a cavalcioni su di lui e cominciò a slacciarti il reggiseno da sotto la maglia. Le sue mani erano così forti... prese il totale controllo su di te, e ti piaceva.

Mentre lui ti spogliava, tu speravi che nessun professore sarebbe entrato in camera per vedere se era tutto ok, o sapevi che ti avrebbero spedito direttamente a casa.

Ti beasti del suo tocco deciso su tutto il tuo corpo, incitandolo a andare direttamente al sodo. Non si fece aspettare molto, in effetti, e con una spinta forte ti fece urlare il suo nome come ti aveva detto qualche minuto prima. Ti tappasti la bocca cercando di non fare troppo rumore, mentre il suo respiro affannoso ti accarezzava il collo. 

Già amavi Madrid.


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