VII

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12.06.1301, ore 13:00

I fuggitivi non si fermarono fino al loro arrivo a Castelsaraceno dove, spinti da fame e stanchezza, decisero di recuperare le forze e consumare il pranzo della giornata.

Avevano acceso un piccolo fuoco ed avevano cucinato su di esso una zuppa con i fagioli che Margherita aveva dato loro.

Vito faceva la guardia, restò in disparte ad osservare tra gli alberi nella direzione dalla quale erano arrivati.

Aspettava il ritorno di Andrea e si assicurava di non vedere Leone.

Gli altri, nel frattempo erano seduti intorno al fuoco a cibarsi e recuperare le energie perdute.

"Spero che stia bene." mormorò Bianca, osservando tra gli alberi al fianco di Vito, preoccupata per Andrea.

"Non preoccupatevi. Andrea arriverà a momenti." Rispose Vito.

Non riusciva davvero a comprendere come riuscissero ad essere sempre estremamente calmi e sicuri.

"Mi sento così in colpa ad averlo lasciato indietro. Se non l'ha già ucciso Leone, lo condanneranno certamente a morte." Mormorò.

Il senso di colpa la stava distruggendo e, nonostante quella calma e pacatezza che gli altri emanavano, ella non riusciva a smettere di preoccuparsi.

"Bianca." La richiamò Domenico, senza neanche voltarsi a guardarla. "Smettila di preoccuparti e vieni a mangiare."

La donna sospirò ed andò a sedersi di fianco al suo amato.

"Non ho molto appetito, in realtà." Ammise.

Nonostante il profumo emanato dalla zuppa di fagioli, ella non riusciva a ritrovare l'appetito, troppa era la sua inquietudine.

"Dovete mangiare, signora." Le ricordò Luca, un altro brigante. "Abbiamo tutti bisogno di energie. Il viaggio è appena iniziato. Non possiamo di certo fermarci qui."

"Già." Mormorò Vito, raggiungendoli solo per riempire ancora una volta la ciotola tra le sue mani.

Una volta ottenuta la seconda porzione del pranzo, tornò nuovamente ad occupare il suo posto di guardia.

"Quell'orco ci troverà se resteremo a poltrire così vicino a Brienza."

"Dove siamo diretti?" chiese Bianca, curiosa.

Non era a conoscenza della loro destinazione. Aveva organizzato la fuga, ma non aveva pensato a nulla se non allo sfuggire dalle grinfie di Leone.

Per sua fortuna, i briganti erano così abituati a fuggire da avere sempre le idee chiare su ogni singolo spostamento.

Se non fosse fuggita con loro, si sarebbe ritrovata affamata o in situazioni ben più spiacevoli dell'essere inseguita da un marito geloso.

"Amantea." Risposero in coro Domenico e Miguel.

"Amantea?" chiese ancora lei. "Perché mai?"

"Quel posto è una miniera d'oro." Rispose Vito portando un cucchiaio alla bocca. "Faremo rifornimento lì di denaro e viveri."

"Spero che il cibo di Amantea sia buono quanto questo." borbottò Diego. "Sapevo che al castello v'era il cibo migliore, ma non avrei mai pensato potesse essere così gustoso."

Fu quella semplice frase che, oltre a spostare l'argomento, rallegrò leggermente Bianca. Non fu la sola ad essere coinvolta in quell'aria di allegria che emanava Diego. Tutti sorrisero.

"Se continuerai a mangiare in quel modo finirai per esplodere, ingordo che non sei altro!" ridacchiò Luca, facendo ridere tutti.

Erano belli quei momenti, pensò Bianca.

Dama Bianca (DISPONIBILE SU AMAZON)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora