2- Non voglio

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Era lì immobile rivedeva in continuazione la stessa scena e non riusciva a distogliere lo sguardo, la madre che veniva uccisa, e quel lupo nero che si avvicinava dopo a lui i suoi occhi rossi che non riusciva a smettere di guardare, le sue zanne a...

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Era lì immobile rivedeva in continuazione la stessa scena e non riusciva a distogliere lo sguardo, la madre che veniva uccisa, e quel lupo nero che si avvicinava dopo a lui i suoi occhi rossi che non riusciva a smettere di guardare, le sue zanne ancora sporche di sangue, lo guardava e ghignava leccandosi la bocca, poi tutto cambia un dolore lancinante, le zanne di quel lupo che stringevano sulla sua spalla lasciando scorrere sul suo petto il sangue, portò le mani a stringere la sua pelliccia cercando di tirarlo via ma era troppo forte.

H: NOOOOOOOO

Aprì gli occhi e si mise seduto, in poco tempo si trovò circondato da delle braccia e un dolce profumo di mughetto e fiori bianchi inebriare le sue narici, si strinse alla maglia della persona che lo stava abbracciando continuando a piangere, mentre sentiva delle carezze tra i suoi biondi capelli e delle dolci parole sussurrate.

Jm: va tutto bene, tranquillo Hyun ci sono io con te

H: J-jimin... sembrava così reale... lui... lui l'ha uccisa senza pensarci due volte...

Jm: lo so fratellino, ora devi essere forte... so che sarà difficile, ma fin quando staremo insieme niente e nessuno ti farà del male, io ti proteggerò

H: non voglio perdere anche te... ti prego Jimin promettimi che non ti succederà niente

Jimin sorrise al fratello lasciandogli un dolce bacio sulla fronte per poi farlo tornare a sdraiare, ma la loro tranquillità venne disturbata dallo sbattere di alcune porte delle celle aperte e delle urla che chiedevano di lasciarli andare, e la stessa cosa successe anche alla porta della loro cella, una volta aperta entrarono nella cella due uomini grossi di statura che ghignavano, li presero entrambi ignorando le loro lamentele, furono trascinati insieme ad altri prigionieri che Jimin conosceva essendo omega e beta del suo branco, non riuscirono a capire dove fossero l'unica cosa certa era che ora si trovavano in una grossa sala piena di Alpha e beta che ridevano e bevevano e degli omega con un collare che portava loro da bere o mangiare tenendo lo sguardo basso ubbidendo ad ogni ordine, Hyun guardava con occhi spalancati la scena, come potevano essere trattati così degli omega, ma lui cosa ne voleva veramente sapere? era stato costretto dai suoi genitori a vivere la sua intera vita rinchiuso in quella casa, gli era proibito parlare con chi ci lavorava, gli era stato proibito persino di mettere piede fuori da quelle quattro mura e ogni volta che chiedeva il perché riceveva uno schiaffo in pieno viso e rimandato nella sua stanza.

I suoi pensieri vennero interrotti da una voce a lui famigliare, portò lo sguardo davanti a sé dove vi era un ragazzo dai capelli neri e mossi, il suo viso era senza emozioni così come i suoi occhi neri e profondi, Hyun rimase a fissarlo e sembrava come se anche il ragazzo lo stesse osservando, si sentiva come spogliare dal suo sguardo che aveva l'istinto di coprirsi con le mani o di mettersi dietro qualcuno per nascondersi da lui e dal suo sguardo, Jimin notò tramite il profumo di Hyun il suo disagio e con un movimento di mano lo fece spostare dietro di lui come a difenderlo.

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