18- Miren

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Era seduto da ore ormai sotto quell'albero ad osservarla, era così bella tra quei fiori mentre sorrideva facendo una corona di fiori, mentre si spostava una ciocca dei suoi neri capelli andata davanti riportandola dietro l'orecchio, era così bella...

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Era seduto da ore ormai sotto quell'albero ad osservarla, era così bella tra quei fiori mentre sorrideva facendo una corona di fiori, mentre si spostava una ciocca dei suoi neri capelli andata davanti riportandola dietro l'orecchio, era così bella anche mentre tirava fuori la lingua quando era concentrata che molte volte lui gliela prendeva tra le dita facendola arrossire, anche in quel momento la ragazza stava facendo quel gesto e l'alpha non poté non allungare una mano prendendole la lingua scaturendo uno sbuffare dall'omega

X: Jk la fai finita? smettila di fare così mi deconcentri...

Jk: scusa Miren... ma è più forte di me, sei troppo buffa quando tiri fuori la lingua

Miren: smettila stupido alpha, oggi ti cucini da solo perché io non ho voglia di farlo

Jk rise alla frase della ragazza per poi abbracciarla e tirarla a sedere sulle sue gambe, l'omega non oppose resistenza a quel modo del suo alpha, anzi le piaceva quando lui la stringeva e la faceva sentire sua in ogni modo, si accoccolo al suo petto respirando il suo profumo di Limone e menta, e lo stesso fece l'alpha portando il naso nell'incavo del collo della donna sentendo il suo dolce profumo di pesca lasciando poi un dolce bacio che fece rabbrividire l'omega.

Passarono così la giornata tra baci e carezze, tra risate e prese in giro dell'alpha verso la sua donna, come passarono la notte ad amarsi tra le lenzuola, per Jk lei era tutto, era la sua vita, il suo mondo, era quella luce che riusciva a portarlo a galla quando tutto attorno a lui vi era solo oscurità, era la sua gioia, il suo sorriso, tutto racchiuso in quella piccola donna dai lunghi capelli neri e la pelle chiara.

Rimase tutta la notte a guardarla mentre dormiva beatamente tra le sue braccia, pensava a come sarebbe stato bello sposarla e creare finalmente la sua famiglia, avere una piccola principessa o un piccolo principe che correva per casa, dove le domeniche tutti insieme andavano nei boschi a giocare e correre nella loro forma di lupo, dei piccoli cuccioli che assomigliavano alla loro mamma bellissima e con qualche tratto di lui, sorrise mentre pensava a tutto ciò non rendendosi conto che la donna si era appena svegliata e lo guardava.

Miren: perché quel sorriso a prima mattina?

Jk si riprese dai suoi pensieri e guardò la donna, gli prese il viso con entrambe le mani e la bacio dolcemente facendola finire su di lui a cavalcioni, la donna si staccò dalle sue labbra mettendosi dritta poggiando le mani sul petto dell'alpha

Miren: mi rispondi?

Jk: sposiamoci... e facciamo dei cuccioli...

Miren guardò con stupore l'alpha, non si aspettava che lui dicesse quelle cose, si alzò da lui mettendosi seduta sul bordo del letto, inserì le ciabatte e si alzò coprendosi con la vestaglia, Jk non capiva il comportamento della donna si alzò di fretta e la prese per un braccio facendola girare per guardarla negli occhi.

Jk: Miren ho detto qualcosa che non dovevo? perché non rispondi?

Miren: Io... non posso... non voglio dei cuccioli

A quella frase Jk lasciò il braccio dell'omega e fece un passo indietro, tutto ciò che aveva sognato si stava infrangendo, si stava sgretolando e la cosa peggiore che nello sguardo dell'omega non vedeva né dispiacere né dolore per le parole appena dette, era come se fosse contenta di quella rivelazione.

Jk: Miren stiamo insieme da tempo... io pensavo che anche tu...

Miren: pensavi male Jk, io non voglio cuccioli e non li vorrò mai fattelo andare bene...

Jk non riusciva a capire eppure Miren proveniva da una buona famiglia e non aveva problemi, era la minore di quattro fratelli quindi non capiva il motivo, non capiva questa sua negazione nel dargli e avere dei cuccioli tutti loro, non era malata ne era più che sicuro sennò l'avrebbe sentito attraverso il collegamento.

Senza dire altro uscì dalla stanza e da quella casa trasformandosi in lupo e correre, correre per tutto il bosco, non sapeva neanche lui la meta ma voleva solo scappare da quella casa e dalle strane emozioni che gli aveva creato quella piccola discussione con la sua omega, era ferito dalle sue parole ma nello stesso momento provava rabbia per non riuscire a capire, arrivò fino ai bordi di un fiume, si sporse per bere ma il suo sguardo andò alla sua figura di lupo specialmente ai suoi occhi, da quelli vide ciò che stava provando e si lasciò cadere una lacrima solitaria che venne asciugata dal suo pelo, non sapeva quando tempo rimase lì ad osservarsi ma appena alzò il muso vide che era notte, si girò tornando a casa sperando che il suo umore non peggiorasse di più ma tutto quello che trovò non era ciò che si aspettava.

La vide lì insieme ad un altro lupo che stava abbracciando e baciando, un lupo che stava accarezzando i suoi fianchi nudi, che la faceva sua come la notte prima aveva fatto lui, si avvicinò quando fu proprio il lupo a vederlo e ghignò, fece fermare l'omega che si girò a guardarlo ghignando anche lei.

Jk: M-miren...

Miren: sei tornato... era ora...

Jk: cosa significa tutto ciò?

Miren: quello che vedi piccolo lupo... lui è il vero lupo che amo ed e quello con il quale voglio dei cuccioli, tu in questi anni sei stato solo un oggetto che ho usato per appagare il mio appetito, ma è lui che amo

Jk non poteva credere alle parole dell'omega l'aveva ingannato in tutti quegli anni e lui non si era reso conto di niente, come poteva essere successo, la guardò come se da lei potesse ricevere risposte.

Miren: idiota di un lupo sei sempre stato così ottuso da non renderti conto che oltre il tuo avevo anche un altro odore addosso, eri talmente illuso sulla nostra storia che non hai visto neanche che avevo un morso sul tuo.

Jk: smettila... SMETTILA

Gli occhi di Jk divennero rossi, e tutto quello che successe dopo erano come pezzi di vetro rotti che cercavano di mettersi apposto da soli, il suo lupo aveva preso il sopravvento lasciando che la sua parte animale si mostrasse, aveva ucciso l'alpha per poi uccidere la donna che gli pregava di non farlo di risparmiarla ma ormai non era Jk a comandare ma Kook.

Aprì di scatto gli occhi quando sentì qualcosa di freddo sulla sua fronte, girò di poco il viso notando che al suo fianco vi era lui, quell'omega che da un periodo gli occupava i pensieri in ogni sua forma, gli stava sorridendo, alzò la mano per toccargli la guancia a quel tocco l'omega non si spostò bensì chiuse gli occhi beandosi di quella carezza, l'alpha sorrise per poi abbassare di nuovo la mano e chiudere di nuovo gli occhi.

L'omega rimase lì ad osservarlo fino a quando non sentì la porta aprirsi ed un profumo di fragola lo avvolse

H: come sta?

Jm: dorme e pare che la febbre sia scesa.

H: ok, ti ho portato del brodo per darglielo e anche per te qualcosa Jimin, sono due giorni che non ti muovi da qui e non mangi.

Jm: grazie fratellino... mangerò qualcosa appena l'avrà mangiata lui.

Hyun non insistette gli lasciò un bacio sulla guancia ed uscì da quella stanza lasciandola di nuovo nel silenzio più profondo interrotto solo ogni tanto dai respiri pesanti dell'alpha e qualche parola senza senso.

Hyun non insistette gli lasciò un bacio sulla guancia ed uscì da quella stanza lasciandola di nuovo nel silenzio più profondo interrotto solo ogni tanto dai respiri pesanti dell'alpha e qualche parola senza senso

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