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-Samsung notes – smartphone di Taehyung."non so se provo ancora qualcosa per Mia.
Sento come se improvvisamente il suo corpo non mi attirasse più; ho realizzato che non ho più bisogno di vederla durante la giornata.
Ieri sera siamo andati insieme a noleggiare un film che avevo scelto io, mi sembrava quello più decente in mezzo a tutti gli altri ma, non saprei neanche dare un voto dato che il sonno mi ha colto a metà della durata del film e, prima d'ora non mi era mai capitato.
Forse era meglio che ieri mi lasciassi convincere da Jimin per la festa universitaria, anche se non amo il caos, mi sarebbe potuta servire per distaccare un po' la testa e non pensare più a niente.
Beato il mio migliore amico che ieri ha incontrato un tipo che "scopa da togliere il fiato", così ha scritto in sms questa notte, io probabilmente non mi ricordo neanche più cosa voglia dire fare del buon sesso.
Mi sento un gran sfigato che a vent'anni mi sfogo su delle note del telefono e odio la mia vita più di qualsiasi altra cosa al momento e mi ritrovo a pregare che questo periodo di merda passi alla svelta.
Spero che nelle prossime note, io scriva qualcosa di positivo :/"
-Era la classica festa universitaria copiata in stile americano che a mio parere sembrava solo una brutta copia mal riuscita, ma noi puntualmente non mancavamo mai a questi tipi di eventi, perché Yoongi era l'invitato, io ero costretto ad andarci e Jin ne approfittava per conquistare delle ragazze che non mancavano difronte alle sue lusinghe.
A questo tipo di festa mi annoiavo sempre, principalmente perché vi erano sempre più matricole che persone della nostra età e poi per me non c'era mai opportunità di conoscere qualche ragazzo, per quello c'erano posti appositi e quando beccavo qualcuno della mia stessa università in quei locali mi pregavano sempre di tenere la bocca chiusa dato che potevo capirli; nelle feste universitarie nessuno si azzardava a farti capire qualcosa nemmeno un cenno eppure io ne conoscevo parecchi che frequentavano i miei stessi posti.
A me l'idea di essere scoperto non mi spaventava, era più la condanna che mi sarei dovuto subire dalle persone e dalla grande delusione che avrei dato ai miei genitori; ma forse tutti quelli presenti avevano intuito qualcosa, compreso i miei. A me le ragazze piacevano ma come compagnia, con qualcuno c'ero anche uscito, ma non avevo mai concluso niente: mi ricordo in quel periodo in cui i primi dubbi prendevano piede nella mia testa, mi fidanzai con una ragazza del mio stesso liceo, scoprì anche il corpo femminile e in realtà era proprio lì capì che c'era qualcosa dentro di me che non nasceva, non come quando provai la mia prima volta con un ragazzo; decisi di lasciar perdere l'amore e concedermi solo storie occasionali, ne avevo fatto un abitudine ormai.
I miei amici incominciarono a capire qualcosa quando il mio corpo cresceva sempre di più e ai tempi degli ultimi anni di liceo attiravo sempre di più l'attenzione delle ragazze che non ricevano mai risposta da parte mia, accettavo solo di uscire con loro senza mai farci niente: qualcuno intuì ma nessuno si azzardava mai a dirmi qualcosa, probabilmente la mia fama da "il simpatico della classe che scherniva i professori durante la pausa pranzo" allontanava tutto.
Jin e Yoongi, sono le uniche persone a conoscenza della mia omosessualità, il restante delle persone, viveva appunto,nel dubbio di come un ragazzo come me non aveva ancora una ragazza: a me questo non importava, preferivo non illudere nessuno e vivere la mia vita senza far soffrire qualcuno inutilmente anche se i miei due migliori amici si preoccupavano per la mia reputazione nonostante il loro massimo appoggio: mi ricordo quando, qualcuno più curioso, chiedeva come mai io non concludessi mai nulla e loro, mi difendevano dichiarando in contrario ed io mi incazzavo sempre, non volevo. Non volevo mettere a repentaglio la reputazione di nessuno: con il tempo capì che in realtà era solo una forma di difesa "a modo loro", per non farmi cascare nelle grinfie del bullismo. Sotto un certo punto di vista dovrei ringraziarli.Ritornando a quei momenti di quella serata, mi ricordo che i miei occhi caddero sull'attenzione di un ragazzo che mi fissava da lontano, appoggiato ad una parete che confinava con il corridoio della casa, le luci soffuse che emanava una palla da disco appesa in mal modo al soffitto non mi permettevano di inquadralo bene, solo i suoi occhi riuscivo a mettere a fuoco che non mi passarono in osservati. Lo vidi lentamente staccare la spalla dal muro e incamminarsi verso i divanetti dove io ero seduto, i nostri occhi non finirono di guardarsi neanche quando, quel ragazzo si sedette di fianco a me e, le ginocchia di entrambi si toccarono.
"ti stai annoiando?" era da urlo. Aveva dei capelli biondi palesemente tinti data la ricrescita nella radice della nuca ma a mio parere gli donava particolarmente, due occhi grandi assetati di fuoco e le sue labbra erano la parte che preferivo di più, sembravano labbra di una donna sul volto di un ragazzo.
"come scusa?" avevo sentito cosa mi avesse chiesto, ma inventai una scusa per avvicinarmi e ci riuscì alla grande dato che appoggiò una mano calda dietro la nuca del mio collo e mi richiese la stessa identica domanda di un minuto prima.
"Si, non amo tanto le feste universitarie sono tutte matricole, quelli dell'ultimo anno come me probabilmente sono impegnati a scrivere la tesi di laurea."
La musica offuscava la sua risata ma ugualmente la riuscì a sentire perché quella conversazione avveniva nell'orecchio di uno e dell'altro.
"quindi siamo noi matricole che ti annoiamo?" allontanò la bocca dal mio orecchio e si allontanò per fissarmi a pochi centimetri da me.
"penso che per una sera farò un'eccezione." Gli ricambiai il sorriso, lui inarcò le sopracciglia e stirò un sorriso sulle labbra carnose; forse era l'alcool o la musica troppo alta ma improvvisamente mi sentì come stordito.
"come ti chiami, ragazzo del terzo anno?" si avvicinò nuovamente a me.
"Jeon Jungkook, e tu?"
"Park Jimin, molto piacere."
"piacere mio!" gli porsi la mano che lui strinse delicatamente facendo scivolare la sua in modo lento sul mio palmo.
"lo sai che noi due abbiamo qualcosa in comune?"
"mmmh, e sentiamo... cosa abbiamo in comune noi due?"
Sentì i suoi capelli punzecchiare contro la mia mascella, un caldo improvviso si estese lungo il mio corpo non appena sentì la punta della sua lingua toccare poco sotto il lobo dell'orecchio. Finimmo insieme in un bagno di una stanza della persona che organizzò il party; quello con Jimin fu un rapporto che superò le mie aspettative, pochi erano bravi come lui, ma era solo il sapore del sesso, quell'adrenalina che sale e che sentì l'esigenza di accontentarla, il caldo che devi saziare.Quella sera tornai a casa sfamato da Jimin ma con l'amarezza di un sentimento che ogni volta che finivo a letto con un uomo, capivo di non provare quell'emozione con nessuno, ma cercavo comunque di accontentarmi.
A differenza mia, a distanza di mesi, scoprì che quella stessa notte, Jimin mandò un messaggio sms ad un ipotetico Taehyung dicendo che probabilmente aveva trovato il ragazzo dei suoi sogni e che per lui quella "scopata" fu memorabile.
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CODARDIA | taekook
FanfictionBusan 2010 Ad un party universitario, Jungkook incontra Jimin con cui inizia una frequentazione. La situazione si ribalta quando Jungkook e Taehyung, nonché migliore amico di Jimin, si conoscono. tra i due nascerà un'amore nascosto e incerto, tenu...