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Samu

Non avrei mai pensato che due occhi di un verde splendente, dei bei capelli biondi e un bellissimo, tanto tenero viso potessero fare un gran effetto. Eppure mi ritrovo a pensare alla latinista sempre entusiasta della sua vita e di ciò che fa, felice anche delle minime cose. Per casa la vedi sempre zompettare da un lato all'altro, sempre indaffarata per dar aiuto a chiunque che sia un aiuto alle pulizie o proprio morale.

Tutto questo da quanto si è tolta quello che a sua detta era un macigno al petto. Facendo scoprire il suo cognome e la sua vita, che nonostante apparentemente allegra non è. Se io avessi una sorella come lei ne sarei davvero fiero e dai suoi racconti si capisce che la sua sorellona non prova che altro.

Sento la necessità di proteggerla, è come una bambina, la si deve accompagnare a passetti piccoli, tenerla per mano in caso cada per affrontare il mondo. Nonostante lei sia più grande di me sono io che devo proteggerla. Dopo il suo racconto toccante, tutte le sue paranoie, la voglia di scavalcare quel muro che la riporta all'altra sponda mi sento in dovere. A parer mio quel muro che dovrebbe riportarla all'altra sponda -semplicemente rappresentata dall'altro programma del sabato sera- dovrebbe rompersi, permettendosi di poter andare da un lato all'altro senza preoccupazioni, le quali si fa inutilmente. Questo mio pensiero sto cercando di portarlo alla realtà, per questo lunedì l'ho portata in sala ad improvvisare. I suoi racconti tanto euforici tanto malinconici sono sempre caratterizzati da qualche improvvisazione in quella grande pista che tanto ammira.

Chiudo gli occhi e mi beo del relax che viene però interrotto dall'immagine della ballerina, scoprendosi poi fosse solo un illusione.

Vera sappi che quando chiudo gli occhi mi compare la tua immagine.

Sento un vociare, pian piano le voci si fanno più nitide e riuscendo a sentire il discorso, "è vera secondo me" quella frase mi fa ricomporre immaginando che la ragazza nominata da una voce femminile fosse qui. "No, ti dico che è finta" un'ulteriore illusione, mi sembrava strano che sbagliassero la pronuncia del nome di una loro compagna dopo un mese. Alla fine di quella parola interrotta improvvisamente, assisto all'entrata trionfale di Andrea e Rita. Trionfale non proprio essendo che le due si sono accorte di me solo l'attimo dopo.

"I'm sorry Samu, I don't your girlfriend but your big friend. We are going in the Maddalena's bedroom" dice Andrea, la prima ad accorgersi della mia presenza, in un inglese che se pur non perfetto sicuramente meglio del mio. Mi scappa un ridolino alle parole ma poi traducendole mi rendo conto di quello che ha detto. Il fatto che io stia avampando fin la punta di ogni singolo capello presumo sia notevole. Decido di non dargli importanza, "perché parli in inglese?" Chiedo, ancora divertito, "si prepara per almeno possa salutare senza fare figure alla nuova ballerina, Isobel" risponde Rita con tono incerto sul nome, ma io avevo chiesto alla ballerina bionda. Ormai sono tutt'uno.

"Speak in italian because i don't understand to much" non so nemmeno se ciò che ho detto sia giusto, ma almeno ci provo "meglio, va, almeno non ce metto vent'anni a di 'na frase" risponde col suo accento, non tira fuori spesso il dialetto ma quando lo fa vuol dire solo due cose: o è arrabbiata con qualcuno o è talmente spensierata da non rendersene conto. Direi con molta sicurezza che sia la seconda opzione dato un bel e gran sorriso caloroso, ma mai quanto bello come il suo.

Le due hanno superato anche la mia stanza e cerco di cacciare quel malsano pensiero che ormai ha invaso ogni recettore del mio sistema nervoso. È possibile come cosa? Non penso ma tanto vale dirlo se sono così talmente preso da quel pensiero. Che a dir la verità non dovrebbe nemmeno passarmi per l'anticamera del cervello.

Wendy || Samuele Segreto || Amici22Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora