"Hey Vera" una figura nera. Dietro di ella si trovava un porta, spalancata, che emanava una luce accecante e attorno tutto nero. "Avvicinati non ti farò del male" riuscì a captare una voce femminile, da donna, una donna raffinata, estremamente elegante. Non vedevo nulla se non quell'ombra senza volto. Non camminai, non mi mossi, non mi fidavo e mai mi sarei fidavata. Eppure, quella voce melodica e ipnotizzante ebbe la meglio su di me.
Mi avvicinai, con timore, solo quando arrivai a due metri di distanza con la figura riconobbi un volto.
Un volto conosciuto.
Nonché l'ultimo che avrei voluto vedere.
Una donna sulla cinquantina oltrepassata da minimo cinque anni. Con carnagione chiara, i capelli chiari e gli occhi.
Quei maledetti occhi.
Un vero cristallo.
Una pietra rara.
Solo da lei li avevo mai visti.
Un verde con sfumature azzurre. Un colore talmente limpido che sembra cristallo. Il terrore che da un momenti all'altro potrebbero rompersi se guardati troppo.
Natalia.
L'ultima donna che avrei mai voluto vedere.
Mia madre.
Lei era lì. Palesata difronte a me aspettando una reazione da parte mia, che per sua sfortuna non arrivò.
Iniziai a correre tra l'oscurità, dovevo allontanarmi da lei. Il più possibile. Eppure ogni passo che facevo lei si mostrava davanti a me.
"So, che anche quel ragazzo ti ha lasciato sola" e un ridolino, "come sempre d'altronde" aggiunse ridendo con maligna. "Che ti aspettavi, di poter rimanere con lui per tutta la vita" e rise ancora, "che illusa" e l'eco in quello spazio non finì mai.Spalanco gli occhi e ciò che trovo è buio, un buio differente. Dal piccolo oblò si mostra una luna splendente che illumina la stanza. Un bagliore direbbe qualcuno. Voltandomi verso destra noto una piccola lucina accesa. Mi alzo avvicinandomi al letto di Maddalena, la quale dorme beatamente, o per lo meno è quello che sembrava.
Dentro aveva sogni irrequieti anche lei, ma purtroppo io non avrei mai potuto sapere.
Le tocco delicatamente la spalla e anche lei spalanca gli occhi, come è successo pochi minuti prima a me. "Vera? Che succede?" Chiede mughignando, "è tornata" rispondo, ma lei si mostra confusa, "mia madre" aggiungo e in quel momento si sposta al lato del suo letto singolo. Picchietta il posto affianco al suo e mi ci sdraio anch'io. "L'hai sognata?" Chiede in un sussurro per non svegliare le altre, "si. Mi ha dato dell'illusa e merito che le persone si allontanino da me" rispondo sincera. "Dai non pensarci" risponde lei.Anche per Maddalena non è stato un giorno tranquillo, ieri sera si è lasciata con Mattia e le malelingue non tardano ad arrivare, Gianmarco l'accusa di aver fatto tutto per hype e per ricevere i follower di Mattia.
Io e Samu non ci rivolgiamo parola da giorni ormai. Lui ha provato a parlarmi o riavere quel contatto che prima aveva, anche solo uno sfioramento, ma io l'ho sempre superato per poi allontarmi il più possibile a lui.
Passai il resto della mezz'ora successiva a guardare il soffitto buio. Maddalena si è addormentata di sasso e non posso che invidiarla. Così, cercando di fare il meno rumore possibile slaccio le braccia della mia amica dalla mia vita con estrema delicatezza, per non svegliarla.
Prendo il mio libro preferito "Scusa ma ti chiamo Amore" mi venne regalato anni fa e da sempre mi è entrato nel cuore. Mi ha fatto credere nell'amore vero, quell'amore che nonostante tutto porta ad amare incondizionatamente.
Vado in cucina, accendo la luce della cappa e mi preparo una tisana ai frutti di bosco. Comincio a rileggere il libro. Ormai ho perso il conto delle volte in cui l'ho letto.
Butto l'occhio sul orario che viene proiettato sul forno, le quattro e sei minuti. Se non recupero il sonno passerò il resto delle tre ore da sola. Contando che oggi sia sabato e non abbiamo la lezione con Montesso nessuno si sveglia prima delle sette, poiché le lezioni cominciano dalle otto.
All'improvviso una figura si fece spazio nel ombra, si siede sullo sgabello difronte a me. La luce della cappa fa risaltare qualche ciuffo bianco e un sussurro mi fa staccare lo sguardo dalle pagine piene di inchiostro. "Spedy, che ci fai sveglia alle quattro e mezza?" Domanda, "è tornata" dico solo, "sai, possono essere tornate tante per-" ma lo blocco con "mia madre. Mia madre è tornata in sogno." Lo vedo irrigidirsi, non ha mai saputo l'intera storia, come tutti coloro in casetta, ma tutti sapevano l'odio che ricavo per quella donna.
Prima che aprisse bocca gli domando "ma Andrea sta da te? Il letto è vuoto" lui annuisce, "è da un po' di notti che sgattaiola nel mio letto e poi si addormenta" alzo le spalle.
Se sviando il discorso verso la ragazza pensavo che mi sarei scampata quella domanda, eppure non è così. "Tu non parli mai del rapporto che avevi con i tuoi genitori, ti andrebbe di raccontarmi qualcosa" dopo un leggero sospiro comincio.
"Alicia Kentel, colei che chiamo mamma ha sempre desiderato avere una sola figlia, ma Anastasia la pensava diversamente, voleva una sorella a tutti i costi, mia madre si ostinava ma nonostante gli anni che ci portiamo di differenza mi vuole bene. Una è sempre stata la migliore amica dell'altra. Mia madre si può paragonare alla signorina Rottenmeier, però lei voleva tanta dedizione nella danza. Nonostante il suo carattere rigido in certe situazioni è sempre stata una donna estremamente dolce e amorevole con noi figlie. Fin quando siamo venute in Italia, lei non mi ha detto di rimanere lì, poi si sa: ogni madre desidera sempre la miglior vita per i figli e l'Italia riteneva fosse la metà giusta per augurarmi un futuro migliore di quello che potevo avere in Ucraina. Mi promise che mi avrebbe chiamato spesso, ma questo non si avverò mai, mi lasciò una ferita profonda. Una di quelle che nonostante provi a rimarginare con qualsiasi disinfettante, anche dei migliori in commercio non si cura. Mi ha fatto provare una sensazione di assenza, un'assenza materna e anche paterna ma di lui parlerò dopo. Essendo una bambina così piccola Anastasia iniziò a temere che fossi ricaduta nella sindrome dell'abbandono, fortunatamente non è così, c'ero quasi. Hai presente quel limite, quel filo sottile che divide la tua vita, talmente sottile da non vederlo e calpestare l'altra frazione, ma la frazione che è contenta dal vuoto. Questo non avvenne perché sono sempre stata così espansiva ed entusiasta, mi ha permesso di vedere il bene anche dove non c'è. Io non so cosa provo per mia madre, so che mi ha deluso, mi ha lasciata andare senza che lei mi cercasse. Non so perché l'abbia fatto, ma questo ha portato nel sentire un risentimento nei suoi confronti. Sono cresciuta da sola, con Anastasia. Certo Todaro, Francesca, tutta la grande famiglia di Ballando con le stelle, ma alla fine sono diventata quella che sono senza avere l'appoggio di quella persona che tutti hanno. La classica frase la mamma è sempre la mamma non mi tocca neanche a me. Mi rende fredda, agghiacciante. Io posso ringraziare sono Anastasia per avermi fatta diventare quella che sono." Forse lo avrò annoiato con questo monologo, ma sono certa mi abbia fatto bene a me, dovevo sfogarmi con qualcuno.
"Scusa se ti ho annoiato, non dovevo raccontarti tutto forse, che dico sicuramente volevi fossi più coincisa" inizio a parlare a vanvera. "Vera" mi prende le mani e mi guarda con fare rassicurante, "non mi hai annoiato, semplicemente spiazzato. Non mi aspettavo tutto questo, pensavo una storia orribile di odio verso i figli, invece certi casi sono ancora peggio. Sapere che mia madre non mi cerca più se fino anni prima mi ama immensamente mi rende triste solo al pensiero. Non posso capire quello che hai vissuto e non potremo mai colmare quel tuo vuoto, ma sai che comunque vada hai sempre qualcuno su cui contare" sorrido alle sue parole.
"E non parlo solo di me. Hai Maddalena, Claudia là fuori, anche Andrea c'è nonostante sembri indifferente non è così. E poi c'è lui, ti posso assicurare che malgrado quel che è successo tiene a te. Più di qualsiasi cosa" specifica stringendomi le mani.Angolo autrice
Capitolo abbastanza triste, ma per lo meno Vera si racconta, non lo hai mai fatto, o meglio non ha mai raccontato l'odio che prova per la madre e finalmente ha ammesso qualcosa.
-fra
STAI LEGGENDO
Wendy || Samuele Segreto || Amici22
Fanfiction> citava Peter Pan alla sua Wendy. > disse Vera Vera una diciannovenne ucraina, ma vive in Italia da anni con la sorella campionessa di danze latine-americane, sfida la sorte provando a fare i casting al programma di canale 5, Amici. Laddove incontr...