3. della proposta che cambiò tutto

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Il piazzale è il ritrovo dei giovani.
È un po' deprimente pensare che il posto più frequentato dalla gioventù di Santa Vara sia quel pezzo di terra ricoperto di cemento che separa gli antipodi di questa città, ma la verità è che ritrovarsi qui è conveniente.

La sera, nel piazzale, c'è un sorta di tacito accordo per cui nessun Foscoliano cerca di far partire risse con un Manzoniano e viceversa.
Ce ne stiamo per i fatti nostri, i Manzoniani occupano l'estremo che appartiene alla sponda destra e noi quello della sponda sinistra.
È l'unico momento in cui andiamo tutti d'accordo.
Non ci sono interazioni fra le due fazioni. Non ci sono mai state.
Prima di stasera.

Mi guarderanno tutti.
Lo so benissimo che mi guarderanno tutti perché arriverò col resto della mia famiglia (e alla gente di Santa Vara piace parlare della mia famiglia) e poi perché Tommaso mi vuole disperatamente parlare, quindi è ovvio che avrò tutti gli occhi puntati addosso.
Maledetto.
Rovisto nel mio armadio, tiro fuori vestiti, gonne e pantaloni e Corinna, seduta a gambe incrociate sul mio letto, mi osserva masticando senza voglia una gomma alla cannella che si sente in tutta la casa.

"Non so cosa mettermi!" Sbuffo con la testa dentro all'armadio, un paio di tacchi ai piedi, una felpa viola regalatami da qualche prozia ormai decrepita con su scritto DREAM BIG e un paio di jeans che ho rubato mesi fa da Adele e che mi stanno troppo larghi.
Atroce.
"Prima di tutto ti togli quelle zeppe. Stai andando al piazzale, non in discoteca." Commenta Corinna, alzandosi dal letto per poi sedersi accanto a me e sfilarmi con gentilezza i tacchi dai piedi.

Corinna indossa un paio di jeans larghi, strappati sulle ginocchia, un crop top rosso che lascia più pelle scoperta che coperta e la giacca di pelle più grande di lei di tipo quattro taglie che ha rubato a zio Maurizio.
"Sei un caso senza speranza." Mi dice, tirandomi su le braccia per sfilarmi l'atroce felpa viola di dosso.
"Odio il tuo top." Le confesso storcendo il naso e in tutta risposta Corinna mi tira i capelli.
"Pensa ai tuoi, di vestiti." Ribatte stizzita e poi si gira verso il mio armadio, osservandolo come se dovesse prepararmi per la Fashion Week e non per fare quattrocento metri a piedi e arrivare nel piazzale che vediamo tutti i giorni.

A volte capita che Corinna mi piombi in casa all'improvviso.
Di solito è perché ha litigato con zio Maurizio o con Diana e finisce sempre che le faccio un the caldo e lei passa un'ora a lamentarsi della sua famiglia.
Poi finiamo a parlare dei nostri parenti in comune, inizio a lamentarmi anch'io e ci addormentiamo sul divano guardando The Vampire Diaries.
Questa sera, però, io, ho bisogno di essere vestita bene.
È fondamentale per me sapere che chiunque mi guarderà penserà oh, guarda Bianca Caneva, quel cretino di Flavio si è perso una ragazza stupenda magnifica-

"Bibi!" Strilla Corinna, per poi lanciarmi addosso un maglione natalizio ripescato dal fondo del mio armadio.
"Cosa?"
"Ascoltami quando ti parlo!" Si lamenta Corinna esasperata e io la vedo trafficare con i miei vestiti finché non me li appoggia uno ad uno sul letto con tanto di accessori che deve aver trovato nel mio comò mentre io pensavo a come stendere tutti i Foscoliani e Manzoniani col mio fascino fiabesco.

Mi avvicino al letto, osservando la scelta accurata di mia cugina: un vestito nero abbastanza stretto con maniche lunghe in tulle a sbuffo, una borsa bordeaux con degli stivaletti bassi dello stesso colore con un minimo di tacco e infine gli orecchini d'argento regalati dalla nonna per il mio quindicesimo compleanno.
Mi tocco senza pensarci la collana di Tiffany che ho pregato i miei genitori di comprarmi quando ero alle medie (ancora oggi non me la tolgo mai di dosso) e guardo mia cugina.

"Ma sei sicura?" Le domando e lei alza gli occhi al cielo.
"Hai detto che vuoi tutti gli occhi su di te."
"Sì, ma non è un po' troppo elegante?"
"Le Manzoniane vanno al piazzale vestite di Chanel!" Si lamenta Corinna ed effettivamente è vero. Certo, il mio vestito pagato venti euro da Stradivarius non può competere con le loro marche di alta moda ma ehi, mi sta molto bene. Molto, molto bene.

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