Capitolo 1

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Sono le 6:30 di mattina, sento la sveglia suonare, mi alzo e mi preparo per il primo giorno di scuola, del mio ultimo anno. Mi vesto con un jeans semplice nero e una maglietta bianca con la scritta 'Angel' dietro e due grandi ali nere e le mie amatissime Nike del medesimo colore, prendo lo zaino e scendo in cucina per prepararmi la colazione, mi faccio dei pancakes e nel frattempo mi verso del succo all'arancia, mangio tutto velocemente ed esco di casa per avviarmi alla fermata per prendere il bus, arriva 5 minuti in ritardo, ma per fortuna riesco ad arrivare in tempo per fumarmi la mia solita sigaretta mattutina.
Mi avvio in classe e mi siedo in fondo come sempre, dalla parte del muro, e aspetto che l'insegnante faccia il suo ingresso, saluto Asia, che si è appena seduta davanti a me e nel frattempo preparo il banco per la lezione, mentre sistemo il tutto, sento una voce, a me troppo famigliare e infatti poco dopo, la vedo entrare in classe, Sofia, la ragazza più bella di tutto l'istituto, ha 18 anni mora, occhi marrone scuro, alta 1.77/78, con il piercing alla lingua e il navel, fa nuoto da 11 anni e da poco ha ripreso a fare pattinaggio artistico.
È più abbronzata, si è scurita i capelli, li ha fatti neri e ci sta davvero bene, è vestita semplice con uno skinni chiaro, un maglioncino leggero bianco e lo zaino nero della Nike, mi accorgo che mi sono incantata a guardarla solo dopo che vedo una mano sventolarmi davanti alla faccia, che mi accorgo essere la sua.
Sofia - tutto okay? sei tutta rossa -
Io - si si, scusa ero assorta nei miei pensieri -
Sofia - posso sedermi vicino a te? sei brava a scuola e in sala sei la migliore e poi sei molto simpatica - io annuisco e mi metto a guardare il telefono, nella speranza che il professore entri a breve e mi permetta di distrarmi dal suo profumo di cocco che mi pervade le narici e faccia distogliere lo sguardo da me ad Asia, che è stupita per il fatto che la mia crush si sia seduta proprio vicino a me.

Finalmente suona la campanella del pranzo, queste 5 ore di lezione mi sono sembrate infinite, e rimanere contentrata con lei al mio fianco non era affatto facile, senza contare il fatto che quando non capiva qualcosa mi toccava la spalla, e faceva una faccia buffa, per farmi capire che di quello che la prof aveva detto non aveva capito niente. Mi dirigo in mensa e prendo da mangiare, vado al tavolo dove ci stanno i miei amici pazzi e disagiati rigorosamente tutti gay e lesbiche, si alzano e mi stringono in un fortissimo abbraccio di gruppo, dal quale sono costretta a staccarmi perché sto per morire soffocata.
Nel mio gruppo ci sono:
Kayla: la mia migliore amica da quando siamo piccole, ha 23 anni, ne abbiamo 4 di differenza, perché si è fatta bocciare diverse volte e ora sta come me al 5°, è alta 1.86, mora, occhi verde smeraldo, spagnola, ha un piccolo tatuaggio dietro il collo, con la mia, la sua e l'iniziale di Alex, e tanti altri tatuaggi sparsi ovunque, e l'asterix all'orecchio sinistro, bellissimo fisico, gioca a calcio da 10 anni ed è veramente brava, lesbica dalla prima media. È nella parte opposta del nostro istituto, perché fa scienze umane e non l'alberghiero;

Alejandro: il mio migliore amico da quando ho 4 anni, ha 24 anni, 5 in più di me e anche lui è stato bocciato e sta al 5°, alto 1.94, moro, occhi verdi, muscoloso, ed è spagnolo anche lui, ha lo stesso tatuaggio di Kayla che ho anche io, nello stesso punto, e uno sul braccio destro, ha una scritta: "lucha por tus sueños y por los que amas, siempre, que nadie se interponga en tu camino" la traduzione sarebbe: "lotta per i tuoi sogni e per chi ami, sempre, non lasciare che nessuno si metta in mezzo" gioca a basket da quando a 5 anni, gay dalla seconda media, fa l'alberghiero, ed è nella classe di fianco alla mia;

Asia: conosciuta il secondo anno di superiori, era appena arrivata nella mia classe e l'avevo presa sotto la mia ala, visto che avevo capito che etero non era e infatti avevo ragione, ha 18 anni, alta 1.70, castana, occhi ambrati, tatuata anche lei, ha una piccola farfalla sul petto, con il suo nome vicino, e vari piercing tra cui il nostril e navel (ombelico);

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