Capitolo 2

102 6 0
                                    

Pov Giorgia

Mi sono appena alzata e sono le 7 di mattina, cazzo non ho sentito la sveglia, mi faccio una doccia veloce, per fortuna non ho i capelli lunghi, e ci metto pochissimo ad asciugarli, corro in camera a vestirmi, metto una jeans nero strappato, una canottiera del medesimo colore e una camicetta bianca con dei teschi neri, le mie scarpe preferite e corro a fare colazione, appena finisco prendo lo zaino e mi metto in sella alla mia moto, una Ducati Diavel V4

il bus l'ho perso quindi stamattina devo per forza guidare, in 20 minuti arrivo a scuola, parcheggio la moto e noto che tutti mi fissano, in 5 anni sarò venuta nell'istituto si e no una decina di volte senza pullman, vedo da lontano il mio gruppo,...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

il bus l'ho perso quindi stamattina devo per forza guidare, in 20 minuti arrivo a scuola, parcheggio la moto e noto che tutti mi fissano, in 5 anni sarò venuta nell'istituto si e no una decina di volte senza pullman, vedo da lontano il mio gruppo, o meglio lo sento, perché stanno urlando come matti, mi avvicino e quando sono arrivata da loro, mi passano una canna già rollata, non fumiamo sempre, ma ogni tanto la mattina, ci facciamo, per sopportare meglio la giornata soprattutto se abbiamo delle verifiche importanti o siamo in ansia per qualcosa. Finiamo di fumare ed entriamo, ci salutiamo e ci dividiamo nelle varie classi
Asia - hai visto come ti ha guardato quando sei scesa dalla moto e ti sei tolta il casco, non riusciva a staccarti gli occhi di dosso - io sorrido, perché non ci avevo fatto caso e mi lasciò cadere sulla sedia, dopo poco arriva mi saluta e comincia la lezione di storia, passo tutta l'ora a scrivere senza mai fermarmi, e noto che ogni tanto mi guarda di sfuggita e poi torna a scrivere anche lei, suona la campanella dopo un tempo che mi sembra infinito
Sofia - dopo mi puoi passare gli appunti per favore? ne ho presi pochi, ero abbastanza distratta -
Io - certo te li passo subito - faccio le foto e le invio il tutto, lei mi ringrazia e poi rimaniamo a parlare nell'attesa del nuovo prof, passano così altre 4 ore e finalmente arriva l'ora di pranzo, io e Asia facciamo a gara a chi arriva prima alla mensa e ovviamente vinco io, prendiamo da mangiare e andiamo al solito tavolo, ci sediamo e aspettiamo che arrivino anche Cristian e Kayla, lì vediamo arrivare dopo poco in compagnia di Sofia e delle sue amiche e vengono tutte verso il nostro tavolo, lei si siede vicino a me, con le altre alle sua sinistra, ci mettiamo a mangiare ridendo e scherzando, finché non arriva Federico a rompere i coglioni
Federico - cos'è adesso preferisci stare con questi sfigati che con me?- le afferra il polso e la fa alzare
Io - a chi hai dato degli sfigati? - dico mentre mi alzo per avvicinarmi, gli altri sono in ansia, ma per ora non fanno nulla, continuo a guardarlo e a camminare verso di lui
Federico - a voi e a chi sennò, Sofia non dovresti stare con questa gente, non vedi come sono? -
Io - come saremmo scusa? gay? wow non sapevo fossimo ancora nel 18esimo secolo, dove siamo contro natura -
Federico - bhe allora forse dovremmo ritornarci, perché siete contro natura - stringo i pugni, per non pestarlo malamente e nel frattempo gli altri si alzano, sapendo che a breve scoppierà una rissa tra me e lui, penso che se uno sguardo potesse uccidere, sarebbe morto stecchito a terra
Io - lasciala stare non vedi che le stai facendo male idiota? -
Federico - non è la tua ragazza, anche se ti piacerebbe che lo fosse, non mi dire che cosa fare con lei - gli prendo la mano e sfilo il polso di Sofia dalle sue grinfie, poi la sposto dietro di me e gli altri la allontanano
Io - non ti deve importare di cose piacerebbe o meno a me, non devi trattarla così -
Federico - sennò? -
Io - sennò le prendi - prova a tirarmi un pugno in faccia ma lo schifo e gliene ficco uno nella pancia e uno in faccia e lo lascio lì a terra, mi avvicino a lui
Io - te l'avevo detto che non dovrei trattarla male, non si scherza con il fuoco bamboccino, ci si brucia sempre, e comunque su una cosa hai ragione, si la voglio e sono certa che potrei amarla, meglio di come fai tu, anzi potrei farlo e basta, perché tu la usi soltanto - mi alzo e vado a svuotare il vassoio e tutti gli altri mi seguono, perché hanno paura che torni indietro ad ammazzarlo di botte, usciamo dalla mensa e andiamo in cortile, mi accendo una sigaretta e mi siedo a terra, con la schiena appoggiata al muro.
Sofia - grazie nessuno mi aveva mai difeso -
Io - non mi devi ringraziare Sofia, non dovrebbe trattarti così, lo sappiamo entrambe - forse lo dico con un tono di voce troppo duro, perché noto che i suoi occhi diventano tristi, ma sono arrabbiata, non con lui, il mio difetto più grande e che se sono incazzata me la prendo con tuti anche con chi non c'entra nulla.
Rientro in classe e mi siedo, lei è già lì, e mi guarda dispiaciuta
Io - scusa non volevo trattarti male, non c'entri nulla tu, ma mi fa veramente arrabbiare, quando qualcuno viene trattato così, soprattutto se ci tengo -
Sofia - tranquilla l'avevo capito -

MIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora